Annuale classifica del Censis: per l’Unime dodicesima posizione

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Annuale classifica del Censis: per l’Unime dodicesima posizione

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lunedì 03 Luglio 2017 - 15:14

Sul podio vanno le Università di Perugia, Pavia e Parma. Ma il nostro Ateneo si difende e ottiene un buon risultato in termine di punteggio generale nella categoria atenei grandi

Torna l’annuale classifica delle Università italiane elaborate dal Censis.Si tratta di un'articolata analisi del sistema universitario italiano attraverso la valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensione) che riguardano i seguenti parametri: strutture disponibili, servizi erogati, livello di internazionalizzazione e capacità di comunicazione 2.0.

L’Università degli Studi di Messina è inserita tra gli Atenei Statali “grandi” e nella classifica generale si colloca in dodicesima posizione, con un punteggio generale di 77,2. Il risultato finale è la media dei singoli punteggi: 78, 0 per le borse; 81,0 per la comunicazione ed i servizi digitali; 67,0 per l’internazionalizzazione; 70,0 per i servizi; e 90,0 per le strutture.

Sul podio (sempre tra gli atenei grandi) vanno le Università di Perugia, Pavia e Parma, rispettivamente con un punteggio generale di 94,8- 91,6 – 98,6. Il nostro Ateneo si difende e ottiene un buon risultato in termini di punteggio, precedendo tra gli atenei grandi le Università di Roma Tre, Chieti e Pescara, Napoli II. Prima dell’Unime si posizionano Milano Bicocca e Roma Tor Vergata.

Alla classifica generale si aggiunge il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali e dei corsi a ciclo unico rispetto alle dimensioni della progressione in carriera e del grado di internazionalizzazione. Complessivamente si tratta di 40 classifiche, che – si legge nel sito del Censis – possono aiutare i giovani e le loro famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione migliore.

IL REPORT

Tornano a crescere le immatricolazioni. Il picco di immatricolati alle università italiane si era registrato nell'anno accademico 2003/04 (337mila nuovi iscritti). Dopo di allora si è verificato un calo che si è protratto fino al 2013/14, con una riduzione complessiva nel periodo del 20%. Nell'a.a. 2015/16 (276mila immatricolati) si ha, per il secondo anno consecutivo, una lieve crescita (+1,9%, circa 6mila immatricolati in più, dopo il +0,8% registrato nell'anno precedente, in cui si era invertito il trend).

I mega atenei statali. Tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) mantiene la prima posizione in graduatoria l'Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 92,0. Segue l'Università di Firenze (88,2) che guadagna una posizione rispetto all'anno precedente, acquisendo, tra l'altro, 6 punti nella comunicazione e nei servizi digitali. Terza e quarta posizione per l'Università di Padova e l'Università di Roma La Sapienza, che oltre a migliorare il loro punteggio nella comunicazione e nei servizi digitali guadagnano rispettivamente 4 e 1 punti nel livello di internazionalizzazione. Ultima in classifica tra i mega atenei è, come lo scorso anno, l'Università di Napoli Federico II. Penultima l'Università di Catania, che perde una posizione. L'Università Statale di Milano, infine, si conferma terz'ultima.

I grandi atenei statali. L'Università di Perugia continua a guidare la classifica dei grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), spingendo molto sull'internazionalizzazione dell'ateneo, criterio di valutazione rispetto al quale ha guadagnato 5 punti, per totalizzare un punteggio complessivo pari a 94,8. Con 91,6 mantiene il secondo posto l'Università di Pavia, a cui si accoda l'Università di Parma (89,6), con 10 punti in più nella comunicazione e nei servizi digitali. Al quarto posto si colloca quest'anno una new entry, l'Università di Modena e Reggio Emilia, passata dai medi ai grandi atenei e sopra di 3 punti nei servizi per gli studenti rispetto all'anno passato. Scende dal terzo al quinto posto l'Università della Calabria, i cui punteggi per la spesa per borse di studio e altri interventi in favore degli studenti e per comunicazione e servizi digitali si riducono di rispettivamente di 7 e 9 punti. Ultima e penultima tra i grandi atenei restano la Seconda Università di Napoli o Università della Campania e l'Università di Chieti-Pescara con, nell'ordine, i punteggi complessivi di 72,4 e 72,6. Perde due posizioni, infine, arrivando terz'ultima, l'Università di Roma 3.

I medi atenei statali. L'Università di Siena sorpassa quella di Trento nella graduatoria dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), sebbene la differenza tra i rispettivi punteggi totali sia minima: Siena 99,4 e Trento 99,2. Stabile al terzo posto è l'Università di Sassari, con 6 punti in più sia nella classifica della spesa per borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, sia in quella della comunicazione e dei servizi digitali. Anche quest'anno quarta in graduatoria è l'Università di Trieste, seguita da un altro ateneo friulano, l'Università di Udine, in ascesa di due posizioni nella classifica complessiva e con un incremento di 14 punti in quella relativa alla spesa per borse e altri interventi in favore degli studenti. Chiudono il ranking, rispettivamente all'ultimo, penultimo e terz'ultimo posto, le Università di Napoli Parthenope, di Napoli L'Orientale e l'Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.

I piccoli atenei statali. Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) primeggia nuovamente l'Università di Camerino, con un punteggio complessivo di 97,2, cui segue l'Università di Teramo che, totalizzando 89,6 punti, sale di due posizioni, occupando quella che lo scorso anno era dell'Università di Foggia, retrocessa al quarto posto e penalizzata in particolare dalla perdita di 15 punti relativamente alla famiglia della spesa per borse e altri servizi in favore degli studenti, variabile in parte esterna e conseguente alle politiche regionali per il diritto allo studio spesso deficitarie. Stabile al terzo posto è l'Università di Macerata. L'Università di Cassino, infine, avendo scalato due posizioni rispetto allo scorso anno, si colloca al quinto posto. Penultima e ultima posizione sono occupate dall'Università del Sannio e dall'Università del Molise.

I Politecnici. Stabile la classifica dei Politecnici, guidata dal Politecnico di Milano (92,8 punti), seguito dallo Iuav di Venezia (88,2), posizionato al secondo posto, e dai Politecnici di Torino e di Bari, rispettivamente al terzo e quarto posto.

Gli atenei non statali. Non riserva soprese la classifica degli atenei non statali. Tra i grandi atenei non statali (quelli da 10.000 a 20.000 iscritti) primeggia anche quest'anno l'Università Bocconi (95,8 punti), seguita dall'Università Cattolica (89,4). Tra i medi atenei non statali (da 5.000 a 10.000 iscritti) al primo posto c'è la Luiss (91,4). Tra i piccoli atenei non statali (fino a 10.000 iscritti), più numerosi, la Libera Università di Bolzano totalizza un punteggio di 108,8, seguita dalla Liuc-Università Cattaneo (93,4). Chiudono la graduatoria l'Università Jean Monnet, in ultima posizione, preceduta dall'Università Europea di Roma. Unico cambiamento interno alla graduatoria è costituito dalla retrocessione in settima posizione dell'Università degli Studi Internazionali di Roma, rimpiazzata in sesta dall'Università Vita-Salute San Raffaele.

Ecco dove consultare tutte le classifiche : http://www.censis.it/5?shadow_evento=121170

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