Porto di Tremestieri, meno sabbia del previsto. Può riaprire uno scivolo, forse anche il secondo

Porto di Tremestieri, meno sabbia del previsto. Può riaprire uno scivolo, forse anche il secondo

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, meno sabbia del previsto. Può riaprire uno scivolo, forse anche il secondo

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lunedì 29 Febbraio 2016 - 12:39

Non è stato possibile fare i rilievi perché il mare non è ancora calmo ma l’Autorità Portuale è ottimista. Ad una prima occhiata ci sono in totale solo 10mila metri cubi di sabbia (e già prima ce n’erano 4 o 5mila). Se fosse confermato si potrebbe aprire anche il secondo scivolo, al limite in alternanza

Oltre 10 mesi di funzionamento a regime non si vedevano da tempo al porto di Tremestieri. Dal 18 aprile 2015 fino a ieri mattina le navi hanno potuto utilizzare entrambi gli scivoli dell’approdo a sud e, finalmente, il centro città è rimasto libero dai tir, violazioni a parte. “Merito” anche di un dragaggio realizzato a novembre, finalmente in modo preventivo, di circa 10mila metri cubi di sabbia accumulata, una quantità che non impediva il pieno utilizzo del porto, rimasto chiuso solo per un paio di giorni tra l’altro coincisi con lo sciopero dei lavoratori, poi rientrato.

La fortissima sciroccata di ieri ha prodotto l’inevitabile chiusura del porto e da oggi i tir tornano a solcare le strade del centro città, l’incubo infinito dei messinesi. La speranza è che tutto possa durare pochissimo ma una risposta ufficiale non c’è ancora. I rilievi per stimare la quantità di sabbia entrata in porto erano previsti per stamattina ma il mare è ancora mosso e sono stati rinviati a domani.

Secondo il responsabile dell’area tecnica dell’Autorità Portuale, Massimiliano Maccarone, la situazione è comunque meno “tragica” del previsto: “Da novembre 2014 ad aprile 2015 fu un inferno – dice -. Entrarono 80mila metri cubi di sabbia e furono necessari quattro diversi interventi nei mesi. Quest’anno, invece, si tratta della prima forte sciroccata e spero sia anche l’ultima. Non possiamo dare notizie ufficiali se non prima facciamo i rilievi, ma ad una prima occhiata stimo una quantità totale di 10 o 12mila metri cubi di sabbia, nella peggiore delle ipotesi 15mila. Se consideriamo che prima di ieri ce n’erano già 4 o 5mila, in area non navigata, allora non è andata male. Credo che uno dei due scivoli possa aprire già dal pomeriggio o da stasera e sarà utile a smaltire i tir perché non siamo in stagione di grande traffico. Anzi potrebbe pure essere che si possano utilizzare entrambi gli scivoli, anche se in alternanza”.

In ogni caso ripartirà la trafila per il dragaggio, pur se stavolta dovrebbe essere molto più breve rispetto al passato. “Non abbiamo bisogno di chiedere l’autorizzazione alla Regione – conclude Maccarone – perché c’è un residuo per 10mila metri cubi della precedente. Penso si possa togliere tutta la sabbia ma anche se dovessero restare 5mila metri cubi si tornerebbe alla situazione precedente e le navi potrebbero comunque utilizzare entrambi gli scivoli. Da contratto, i dragaggi annuali fino a 13mila metri cubi sono a carico del concessionario, con cui ho già parlato stamattina”.

Tutto confermato anche dal segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina: “Il primo scivolo può riaprire subito, forse anche il secondo in alternanza ma comunque ci sono tutte le condizioni per ripristinare condizioni ottimali in pochissimi giorni. C’è l’autorizzazione regionale, c’è la volontà del concessionario e ci sono draghe in zona. Le previsioni del modello del Danish Hydraulic Institute sono state fedeli alla realtà, anzi a dire il vero ci avevano detto che sarebbe entrata un po’ di sabbia in più ma poi parte dell’onda è rimasta fuori”.

Sullo sfondo, ma non tanto, le vicende legate all’appalto per l’ampliamento del porto di Tremestieri. Tutto resta fermo in attesa dei 9 milioni mancanti, più volte richiesti al Governo. Ma cosa succederà se questi soldi non dovessero arrivare? Potrebbe metterli l’Autorità Portuale? “Prima di valutare soluzioni estreme come questa – conclude Di Sarcina –, abbiamo sempre detto che Messina deve rivendicare le risorse economiche che erano state rese disponibili dallo Stato sin dal 2010 e che non possono essere ritirate a danno di questo territorio. Con quelle somme vorremmo fare la palazzina per il porto, che è molto importante”.

(Marco Ipsale)

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