D'Alia: "Mai cambiato idea sul Ponte. Lo dimostrano gli atti sin dal 2003"

D’Alia: “Mai cambiato idea sul Ponte. Lo dimostrano gli atti sin dal 2003”

Rosaria Brancato

D’Alia: “Mai cambiato idea sul Ponte. Lo dimostrano gli atti sin dal 2003”

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lunedì 22 Ottobre 2012 - 14:41

Il senatore D'Alia interviene in seguito all'articolo pubblicato sul Corriere della Sera a proposito della sua posizione sul Ponte "Ho sempre avuto la stessa idea come dimostrano gli atti sin da quando ero assessore all'urbanistica, nel 2003". E pubblica sul suo sito e su Tempostretto (in allegato) tutti gli atti relativi sin dal 2003, nonchè i dati catastali e la planimetria della casa acquistata dalla moglie a Torre Faro. "E' di 130 mq e non di 400. Da pagare con un mutuo decennale"

“Sul Ponte non ho mai cambiato idea, e lo dimostrano atti che risalgono al 2003, sia nella qualità di assessore all’urbanistica che negli anni successivi quale parlamentare. Atti e dichiarazioni che da oggi sono visionabili sul mio sito ufficiale e che diffonderò anche tramite facebook , twitter. La mia dichiarazione dei redditi e quella di mia moglie sono pubblicate sul sito del Senato. Tutto è sotto gli occhi di tutti, adesso come prima”.

Non ci sta il senatore Gianpiero D’Alia, segretario regionale dell’Udc a finire nel tritacarne delle polemiche ad una settimana esatta dalle elezioni, in seguito all’articolo pubblicato da Stella sul Corriere della Sera dal titolo “Il senatore compra casa e cambia idea sul Ponte”. Non ci sta e mette tutto in rete (correlati in allegato Tempostretto pubblica tutti gli atti e la documentazione), dai dati catastali della casa acquistata dalla moglie a Torre Faro (da pagare con mutuo decennale), alla planimetria, passando per tutti gli atti parlamentari, question time, dal 2006 ad oggi, nonché la proposta di delibera del 2003, ritirata dall’allora sindaco Buzzanca, nella quale, da assessore all’urbanista D’Alia scriveva chiaro e tondo che il Ponte, in quel modo, a quelle condizioni e con quel progetto, “non s’ha da fare”. Non sulla testa dei messinesi. Ma Buzzanca il 4 agosto 2003 prese la delibera che era all’ordine del giorno in Consiglio comunale e la ritirò. Il resto è storia.

“Andiamo per ordine- spiega Gianpiero D’Alia- Due sono gli aspetti da puntualizzare: la mia idea sul Ponte è sempre stata la stessa, peraltro chiara e pubblica. Secondo punto: mia moglie non ha affatto acquistato una villa immensa con piscina, lo dimostrano planimetria e dati catastali. L’abbiamo acquistata tramite agenzia ed a prezzo di mercato. La casa è di 87,87 metri quadri più 43,59 di cantinato non abitabile. Un totale di 130 mq, quindi non di 400 mq come sostiene Stella. Il giardino è di 500mq e non c’è spazio per piscina. Per pagarla mia moglie ha acceso un mutuo decennale e basta andare sul sito del Senato per vedere pubblicati on line sia i miei redditi che quelli di mia moglie”.

La villa è stata comprata nel dicembre del 2009, ed il senatore chiarisce che non è certo da quel momento che “è stato fulminato sulla via di Damasco” a proposito del Ponte, come ben sanno gli esponenti dei governi precedenti sia nazionali che locali, da Di Pietro a Matteoli passando appunto per l’ex sindaco (del 2003) Buzzanca.

“Per me parlano le delibere. Intanto la mia proposta del 2003, quando ero assessore all’urbanistica e studiai fascicolo per fascicolo la progettazione. Se il Ponte si costruisce sul territorio dove abita la mia gente è dovere di un amministratore leggere attentamente anche le virgole. L’ho fatta studiare ad ingegneri ed esperti, quindi ne ho concluso che l’opera in quel modo poneva problemi d’ingestibilità e incompatibilità col territorio. La mia proposta l’ho inviata in Consiglio, era all’ordine del giorno per il dibattito, ma il 4 agosto Buzzanca ,come sindaco, la fece ritirare”.

Le conclusioni della proposta presentata da D’Alia erano queste (vedi allegati): “L’opera così come prevista dal progetto non può integrarsi con il tessuto urbanizzato esistente a meno della programmazione e finanziamento di tutte le opere che consentono un sostenibile inserimento del manufatto. Risulta evidente che la viabilità esistente non è in grado di assorbire ulteriore carico (…) Tutte le opere integrative devono essere realizzate preventivamente”. La delibera analizzava tutti i punti critici conseguenti all’impatto dell’opera sulla viabilità, sia ferroviaria che stradale, e sulle conseguenze per l’intero territorio.

“ Nel 2006 vinse Prodi e sia lui che D’Alema erano favorevoli al Ponte, tranne la sinistra radicale. Si giunse ad una decisione salomonica che lasciò alla società dello Stretto, peraltro blindata, di poter costruire ponti ovunque tranne che in Italia. In Aula dissi:prendete una decisione chiara, o sì, o no. E con Luciano Violante presentai un ordine del giorno, approvato da Camera e Senato con il quale si chiedeva di utilizzare 250 milioni di euro dei fondi ex Fintecna per le opere necessarie al territorio, quali ad esempio la viabilità. Nel 2007 durante il Question Time chiesi a Di Pietro come intendeva bloccare la transazione di 480 milioni di euro una sorta di penale per l’impresa che in cambio riceveva l’affidamento diretto di una megacirconvallazione da Orto Liuzzo al Boccetta, che Di Pietro poi bloccò”.

Il 27 novembre 2008, durante il governo Berlusconi , il senatore messinese denunciò in Aula che le risorse destinate al territorio erano state stornate per coprire i tagli della famosa Ici cancellata dopo la vittoria delle elezioni. Dopo l’alluvione del 2009 Gianpiero D’Alia tornò alla carica, questa volta col ministro Matteoli ,ribadendo che il Ponte non si doveva fare se prima non veniva realizzata la messa in sicurezza del territorio.

“Io sono stato coerente. Ho detto no a questo progetto, sin da assessore, perché fa acqua da tutte le parti. Il Ponte non si fa mica perché lo dice D’Alia. Non si fa perché non ci sono i soldi. Perché il 60% delle spese deve essere coperto da capitali privati che in tempi di recessione mondiale non si trovano. Perché è difficilmente realizzabile dal punto di vista tecnico. Ciò che si fa è nascondere la verità per tornaconto personale e perché adesso c’è chi non sa più cosa dire ai propri elettori dopo aver mentito per anni”.

Rosaria Brancato

http://dl.dropbox.com/u/19994076/Ts/pagine50.pdf

13 commenti

  1. 'NDDRIA CAMBRIA 22 Ottobre 2012 15:19

    perchè non possiamo fare sgarbi a qualcuno!

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  2. quando si scrivono menzogne siamo anzi siete tutti pronti a sparare a zero sulla classe politica senza distinzione di colore o partito, quando seguono delle risposte esaudienti come in questo caso tutti in silenzio!!!!!
    abbiate almeno la dignità di chiedere scusa

    siete messinesi abituati solo a far polemica sul niente, a buddaciare sulle notizie.
    ma chi ci credeva realmente che avrebbero fatto il ponte in 20 anni? se ci avete creduto , allora vi meritate promesse ancora più altisonanti come un milione di posti lavoro, abolizione dell’imu, social card ecc.
    ammiro la trasparenza del Sen Gianpiero D’alia e non me ne vergogno.
    distinti saluti

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  3. In articolo poco precedente la dottoressa Anna Giordano del WWF dice testualmente del Senatore d’Alia : “Ora la stessa sorte (l’attacco mediatico)colpisce chi invece è arrivato ad un no al ponte nel tempo, avendo l’intelligenza di leggersi le carte, di essere critico e di ascoltare chi la pensa diversamente, dati alla mano e alla luce di tutto ciò, passare da un si convinto, ad un no altrettanto convinto” quando lo stesso Senatore D’Alia dimostra, con atti certi, che è sempre stato contrario al progetto del Ponte smentendo nei fatti l’ambientalista di fama internazionale.
    Secondo il mio lato oscuro Stella ha fatto la figura del pettegolo e la Giordano quella del servitore fin troppo devoto

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  4. e dato che l’ammiri sarai contento della maxi-penale da 300mln di euro che il popolo italiano dovrà pagare? bravo, ammirali ammirali….. continua pure ad ammirarli… ammirali a tutti quanti mentre che ci sei.
    detto questo, credo che alla maggiorparte delle persone intelligenti non gliene poteva fregare di meno se d’alia si era comprato o meno la casa a torre faro, a ganzirri o a maregrosso e isgrò gliela bullava a terra, ok? il punto sta sul fatto che fanno quello che vogliono, da sempre. ponte si o ponte no lo decidono loro, non noi. con nessuna manifestazione, fino a qua ci siamo? il quantum, dobbiamo capire dove sta e a chi va… da quando si parla di ponte si sono spesi denari, ma denari… che avremmo potuto costruire le torri gemelle qua in sicilia, e altri se ne spenderanno per la penale, e di lavori ne sai tu? e mancu iò… stipendi, solo stipendi, consulenze, progetti e vai chi ni scialammu tutti!

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  5. Casamiro……..!!!

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  6. francotomasello 23 Ottobre 2012 06:52

    dalia.
    “non si fa’ perché’ non ci sono i soldi”
    prima in parte c’erano ora sono rimaste le penali e costi sostenuti

    circa un “miliardo di euro”

    IL PONTE NON SI FA’ MA LA PICCOLA CASA RESTA.

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  7. Troppo facile per uno come Gianpiero D’Alia, ribattere alle grossolane accuse di Gianantonio Stella. Primo perchè D’Alia è una persona coerente e cristallina. Secondo perchè Stella confonde lucciole con lampioni. Ma se il ponte non si fa, come dice lo stesso D’Alia, perchè non ci sono i soldi e perchè non si può fare sulla testa della gente, perchè non si ha il coraggio politico di abrogare la relativa legge con il cui supporto la società Stretto di Messina ha ingoiato un pozzo di miliardi di lire? A me sta storia del ponte mi è sempre parsa la tela di Penelope. Di giorno si finanziava e di notte si… mangiava! Tutti!…

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  8. Da Casa miro (lo stretto e godo) mi attendo alternative serie e realistiche al Ponte. Il Ponte non doveva costruirlo ” u buddaci missinisi ,ma un intera Nazione che avrebbe espresso il meglio delle capacita tecnologiche scientifiche e costruttive “Made in italy”. I politici sbagliano se
    Pensano di potersi godere il benessere , le residenze dorate in pace quando tutto attorno e’ povertà e disoccupazione.

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  9. FAVOREVOLE A CONDIZIONE…
    l’onorevole ( da buon democristiano) ha detto che aveva dubbi sui progetti e sulle condizioni finalizzate alla costruzione del ponte. Ovviamente essendo un centrista non ha detto no e non ha detto si….ne prendiamo atto. Non possiamo inserirlo tra gli oppositori e neanche tra i sostenitori ma tra i fautori dell’opera sub condizione di tutta una serie di opere preliminari che si sarebbero dovute realizzare. Ora è suo buon diritto godersi la vista dello Stretto a condizione che nessuno scriva puttanate sui giornali ed io vorrei che si godesse anche il mare sotto casa a condizione che ( senza se e senza ma ) il suo partito ( che ha avuto il governo della città per molto tempo in condominio con il PDL ) si impegni ad eliminare gli scarichi fognari nei quali è incappato Grillo durante la sua traversata che sono andati in diretta su tutte le televisioni ivi presenti.

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  10. Ho fatto una piccola ricerca ed effettivamente è vero D’alia non è stato favorevole al ponte sullo stretto infatti da una sua interrogazione parlamentare del 12 Gennaio 2012 lo dimostra

    http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/73995

    e

    http://www.gianpierodalia.it/psicilia.php?idNews=1262&PHPSESSID=affwxrfgnzh

    e

    http://www.costaviolaonline.it/9763-stretto_di_messina_le_universita_di_reggio_e_messina_impegnate_per_lo_stretto_oltre_il_ponte_.html

    per arrivare a

    http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/87959

    presentato dai senatori Della Seta e Ferrante

    premetto che posso essere stato impreciso e di non essere riuscito a trovare tutti i documenti ma sono migliaia e non ho tutto il tempo necessario e di questo mi scuso in anticipo. Detto questo voglio fare una considerazione.

    In un territorio così disastrato come il nostro con una fame di lavoro atavica, senza infrastrutture, senza collegamenti senza industrie, solo con progetti di massima, vi sembra naturale indirizzare i fondi per il ponte in

    a) lo sviluppo e la realizzazione .di attività e progetti finalizzati all’ambiente marino, costiero e lagunare dell’area dello stretto di Messina;

    b ) la realizzazione di progetti finalizzati alla tutela dell’ambiente, del paesaggio, del territorio costiero e marino anche attraverso la realizzazione di attività e i progetti finalizzati alla eliminazione o riduzione e ripristino dei siti inquinati dell’area dello stretto di Messina;
    c) le attività e i progetti finalizzati allo studio e alla tutela degli habitat , della biodiversità, delle situazioni di crisi ambientale anche in rapporto ai cambiamenti globali, le aree marine protette e le specie marine protette dell’area dello stretto di Messina;
    d) le attività e i progetti finalizzati al raccordo delle politiche produttive e di quelle conservative inerenti ad attività economiche ed antropiche, ivi compresi i profili tecnologici e dei trasporti intermodali, che si svolgono nei territori dell’area dello stretto di Messina, secondo i princìpi e i criteri dello sviluppo sostenibile;
    e) le attività e i progetti finalizzati alla conservazione e tutela dei beni culturali e ambientali dell’area dello stretto di Messina;
    f) le attività e i progetti finalizzati allo sviluppo di un organico sistema dei trasporti intermodali dell’area dello stretto di Messina, a partire dai collegamenti marittimi tra le due sponde;
    g) le attività e i progetti finalizzati allo sviluppo economico e turistico dell’area dello stretto di Messina;
    h) le attività e i progetti finalizzati al monitoraggio e alla messa in sicurezza sismica dell’area dello Stretto, con particolare riferimento ai contesti urbani, nonché alla riqualificazione urbanistica dei centri abitati;
    i) le attività e i progetti finalizzati alla gestione di risorse finanziarie per la ricerca e per la tutela dell’ambiente, del paesaggio, del territorio costiero e marino e per lo sviluppo economico, turistico, culturale e dei trasporti intermodali dell’area dello stretto di Messina;
    l) le attività e i progetti finalizzati alla valorizzazione del paesaggio, dell’ambiente e del territorio anche attraverso l’interscambio sociale, culturale, storico, economico e turistico tra le realtà dello stretto, a partire dalle città di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni nel rispetto delle loro identità e peculiarità.

    Qualcuno mi spiega cosa vuole dire? tutto bello bellissimo ma ora non ci serve o sbaglio, è come proporre iphone5 alle tribù dell’africa, e questi bellissimi studi a chi vanno affidati ? e il lavoro alla gente chi lo da ?

    Invece per la casa ribadisco che una villetta (se lo è)con giardino di 7 vani non la trovo a 220mila euro a meno che come dice la legge si è messo sull’atto il valore catastale moltiplicato xxx volte oppure hanno messo il valore sbagliato nell’articolo. In ogni caso fortunato il senatore che ha trovato l’affare.

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  11. Il ponte non si fa per due motivi:
    1) il centrodestra non lo vuole, visto che si fa a Messina e non a Milano;
    2)il centrosinistra non lo vuole, visto che (a parole) è il centrodestra a volerlo fare.

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  12. antonio barbera 23 Ottobre 2012 13:02

    Ho l’impressione che molti eccellenti giornalisti in Italia ,il Dott. Stella lo è ,dall’alto dei loro uffici sconoscono la realtà di Messina , scrivono di Messina e del Sud per stereotipi, senza cura : per riempire le colonne dei quotidiani

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  13. Oggi 23 OTTOBRE 2012 sciopero dei traghetti, MESSINA LIBERA!!!
    Onorevole D’Alia e tutti messinesi contrari al Ponte sullo Stretto aveve visto come sarebbe Messina LIBERA FINALMENTE DAI TIR E DALLE AUTO DI PASSAGGIO 365 GIORNI L’ANNO con la costruzione del Ponte sullo Stretto?

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