Dopo anni di abbandono e indifferenza da parte delle istituzioni, arriva finalmente una risposta alle richieste degli abitanti e del sindacato Cobas
954mila euro trasmessi dalla Regione per le "case fantasma" di Zafferia. Serviranno per interventi strutturali e di manutenzione del lotto L-M-N, per la realizzazione di un termocappotto esterno e di interventi sui terrazzi, che serviranno da protezione contro infiltrazioni esterne ed umidità. Inoltre, sarà realizzato l’ascensore nella palazzina L, lo stesso che impedisce alle venti famiglie l’abitabilità e avere un contratto. L’ascensore partirà dal primo piano perché le infiltrazioni d’acqua che ne derivano dalle fondamenta ne impediscono il funzionamento.
Nel frattempo l'Iacp, attraverso un protocollo d'intesa con Università e Genio Civile, ha intrapreso uno studio geotecnico che ha lo scopo di deviare la falda acquifera e mettere in sicurezza gli abitanti di Zafferia. Lo studio richiede tempo e, fino a quando la falda non sarà deviata, queste 214 famiglie vivranno ancora… a bagnomaria. L'umidità, finora, ha provocato malattie e morti tra bambini (come il piccolo Cristian) e anziani.
"Abbiamo richiesto all'Iacp, attraverso il nuovo amministratore condominiale – dicono i rappresentanti del Fronte popolare autorganizzato Si Cobas insieme al comitato degli abitanti -, la messa in sicurezza dell'area dove doveva essere costruita la quarta palazzina, nella quale vi è un buco del diametro di circa 17 metri, non recintato, che potrebbe recare rischio ad adulti e soprattutto bambini. Inoltre abbiamo richiesto l'utilizzo della stessa area per scopi sociali, quali: Orto Sociale Autogestito dagli abitanti; Area attrezzata per Bambini".