Lo dice Alessandro Brigandì, presidente dell'associazione "Isamu pubbirazzu"
L’ingresso e l’uscita dei tir che si occupano del trasporto della terra estratta per il raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo è stato spostato di 300 metri. “La situazione è cambiata per i residenti ma non per chi ogni mattina deve subire la fila dell’ingresso e uscita della scuola”. Lo dice Alessandro Brigandì, presidente dell’associazione “Isamu pubbirazzu”.
“Anche i dipendenti di Messina Servizi e autisti delle varie ditte di trasporto, dopo una nottata di lavoro, si ritrovano appena usciti dal deposito del Villaggio Unrra Casas in fila a causa di parcheggi poco consoni e la presenza dei tir, stazionando più di 30 minuti prima che si sblocchi il traffico. La copertura del torrente San Filippo e/o qualsiasi altra soluzione plausibile oggi non deve essere classificata come compensativa o secondaria, ma sarebbe opportuno che venisse considerata come indispensabile e di priorità assoluta per la salvaguardia della sicurezza e salute del cittadino. Intanto chiediamo giornalmente il servizio dei vigili urbani per assicurare ordine e sicurezza” ma poi Brigandì chiede al sindaco Federico Basile “di riportare questo enorme disagio ai progettisti e a chi decide le priorità, sottolineando che la soluzione della copertura del torrente San Filippo è l’unica alternativa ai presenti e futuri lavori che dovranno essere svolti a Messina”.

Non si possono coprire i torrenti, è vietato dalla normativa di sicurezza esistente. È prevista, nei lavori per il ponte, una pista di servizio che costeggia il torrente S. Filippo lato sud e si congiunge con il vill. Unrra. Lottate perché la pista di servizio sia trasformata in viabilità ordinaria, invece di inseguire la luna, degni seguaci del “Ciuminisano”.