Chiude per cessazione attività il negozio Randazzo di via Ghibellina. Licenziati i 4 dipendenti

Chiude per cessazione attività il negozio Randazzo di via Ghibellina. Licenziati i 4 dipendenti

Chiude per cessazione attività il negozio Randazzo di via Ghibellina. Licenziati i 4 dipendenti

venerdì 20 Febbraio 2009 - 14:14

«Non condividiamo l’atteggiamento “meschino” con cui la notizia ci è stata comunicata, da un giorno all’altro e senza alcun preavviso» afferma il sig. Scarnavacchi responsabile del punto vendita

A breve su un’altra “celebre” saracinesca della città, farà la sua comparsa una scritta diventata ormai un amaro ritornello: «Chiusura per cessazione attività». La crisi economica dunque continua a mietere vittime. «Ieri mattina alle 12.45 ci è stato comunicato che per cessazione attività io e i miei tre colleghi, uno dei quali attualmente ricoverato in ospedale, siamo stati licenziati». Questa la sorta dei quattro dipendenti della multimedia Randazzo che il prossimo 7 marzo chiuderà i battenti della filiale di via Ghibellina. Una realtà senza possibilità di “appello” quella che da un giorno all’altro hanno avuto “sbattuta” in faccia i lavoratori dello storico negozio, ognuno dei quali con alle spalle una lunga carriera lavorativa: «Il “meno esperto” conta 15 anni di lavoro in questo settore, anni che sono però stati cancellati nel giro di pochi secondi – afferma uno dei diretti interessati, il sig. Scornevacchi. Ricordo che ero ancora un bambino e l’azienda Randazzo era già presente sul territorio, oggi invece rischia di scomparire».

Ebbene sì rischia di aggiungersi al sempre più lungo elenco delle storiche attività commerciali che in riva allo stretto sono rimaste vittime delle logiche di mercato e profitto. La ditta che ha già chiuso alcuni punti di vendita a Catania e Palermo ha dunque optato per il cessate attività anche di uno dei due esercizi presenti in città: «Siamo stati messi con le spalle al muro, o meglio con già davanti i documenti da firmare e per giunta senza possibilità di ricorrere alla cassa integrazione. Ci è stato detto che i dirigenti si faranno carico della nostra situazione trovando un’alternativa ma tutto ciò ovviamente a discapito della nostra professionalità. Mi rendo conto – aggiunge il responsabile del punto vendita – che via Ghibellina rappresenti purtroppo una strada commerciale ormai fatiscente, sempre più di secondo piano, ma nonostante ciò questo negozio lo scorso anno ha fatturato un milione di euro».

I numeri purtroppo però non sembrano bastare: «Da qualche tempo girava voce di una possibile chiusura ma non avevamo mai avuto alcuna comunicazione ufficiale…almeno fino a ieri. Lo stipendio ci verrà garantito fino al 31 marzo dopo di che il nostro futuro è una gigantesca incognita – afferma il commerciante. Non vogliamo certamente entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto la società ad optare per la chiusura del negozio ma quello che non possiamo non contestare è la “meschinità” con cui i responsabili ci hanno messo a conoscenza della decisione».

Traspare grande e forse inevitabile rammarico dalle dichiarazioni di Scarnavacchi che ormai da tanti anni, esattamente come i suoi colleghi, si è occupato di sollevare la saracinesca di quel negozio dove tra qualche mese a “nascere” sarà forse l’ennesima rosticceria o piuttosto un nuova attività in franchinsing: qualunque sia il destino che attende la -bottega-, quel che è certo è che il futuro dei quattro dipendenti dal sette marzo prenderà un’altra strada e quella strada non sarà più via Ghibellina.

(foto Dino Sturiale)

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