Giovedì 26 novembre 2009 alle ore 10,00, seminario di studi nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina su “Ecomafie e criminalità ambientale – L’impatto dei crimini ambientali sull’economia, le popolazioni e il territorio” organizzato da Legambiente Sicilia e dal Circolo di Legambiente Peloritani, e sponsorizzato, oltre che dall’Ateneo, dall’Ordine degli Avvocati di Messina. In prospettiva la campagna nazionale NO ECOMAFIA TOUR per la presentazione dei dati sulla criminalità ambientale, che, a breve, farà due tappe in Sicilia, una a Caltanissetta ed una a Catania.
I lavori sono stati coordinati da Alessia Pace, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Messina, e, dopo i saluti di rito degli sponsor, sono stati introdotti dal professore Alberto Russo, docente di Diritto Costituzionale Comparato dell’Università di Messina. Il suo intervento, efficace ed appassionato, è stato interrotto da un sentito applauso quando ha accennato alle problematiche ambientali legate alla realizzazione del ponte sullo stretto, iniziativa quanto meno poco riflettuta dall’attuale governo, attesa l’assoluta novità della realizzazione di un ponte sospeso di così lunga campata, mai costruito al mondo.
Si sono quindi succeduti i vari relatori :
• Tiziano Granata di Legambiente Sicilia, con una lunga relazione descrittiva ricca di dati sul fenomeno criminoso legato all’ambiente ;
• Luigi Patronaggio, Procuratore della Repubblica di Mistretta, che ha illustrato le problematiche dell’esercizio dell’azione penale nel settore in esame ;
• Nicola Giudice, avvocato, Presidente del Centro di Azione Giuridica di Legambiente, che si è, invece, soffermato sulla fase amministrativa precedente sempre quella eventuale penale;
• Salvatore Granata Direttore di Legambiente Sicilia, con un ampio escursus sui fenomeni economico/clientelari legati all’illecito sfruttamento dei beni ambientali del territorio;
• Nuccio Barillà, consigliere comunale di Reggio Calabria, che ha a lungo illustrato il caso delle navi dei veleni, alcune delle quali indiziate di essere state affondate nei nostri mari insieme ai loro carichi di rifiuti estremamente pericolosi, cui si ritiene debba attribuire la scomparsa sistematica di importanti quantità di rifiuti pericolosi ;
• Enrico Fontana , giornalista, autore del Rapporto Ecomafia di Legambiente.
Si è fatto, pertanto, un lungo ed esauriente escursus su problematiche attuali ed estremamente serie, che, purtroppo, colpiscono con maggiore intensità, alla stregua di tanti altri fenomeni negativi, le regioni meridionali, Sicilia compresa.
A dire il vero, come ha illustrato ai presenti il dottor Patronaggio, le Direttive della Comunità Europea, di prossima adozione da parte di i Paesi membri, prescrivono che le responsabilità del fenomeno devono ripercuotersi sull’intera filiera del crimine, ossia partendo dal “cliente iniziale” che da ad essa avvio ; e questo è, sovente, un soggetto economico facente parte dell’industria manifatturiera settentrionale.
Particolarmente interessante la notazione, sempre del dottor Patronaggio, sugli ATO, ed in particolare sulle grosse difficoltà a controllarne l’attività, attesa la loro natura di soggetti di diritto privato. Abbiamo così scoperto l’ennesima caratteristica negativa di questi Enti ibridi, che paiono sempre più racchiudere in se tutti i difetti degli Enti pubblici, ed in primis il loro operare in regime di monopolio, e tutti quelli degli Enti privati, a cui aggiungiamo volentieri anche quello indicato dal Procuratore della Repubblica di Mistretta. Forse è tempo di una attenta riflessione del legislatore sui soggetti privati incaricati di pubblico servizio in regime di monopolio.
Un altro dato interessante del convegno è stato quello relativo alla particolarità della “parte lesa” nei reati di tipo ambientale. In effetti non è immediato il collegamento fra il reato ed il suo autore con il soggetto, che ne subisce le conseguenze : queste possono manifestarsi a grande distanza sia spaziale sia temporale. Il che rende molto difficile perseguire questo tipo di crimine. In effetti tutte le problematiche dell’ambiente, anche quelle che non presuppongono fenomeni criminosi, hanno questa caratteristica di proiezione nello spazio e nel tempo. In effetti buona parte dei danni arrecati all’ambiente sono vere e proprie cambiali che noi sottoscriviamo e che le future generazioni saranno chiamate a pagare.
Comunque sia di ciò, il primo diretto esito del seminario è stato quello di accendere nei presenti la curiosità e l’attenzione per i dati di prossima presentazione nel NO ECOMAFIA TOUR.
