Itinerari in Aspromonte: Montalto, la vetta con la statua del redentore

Itinerari in Aspromonte: Montalto, la vetta con la statua del redentore

Itinerari in Aspromonte: Montalto, la vetta con la statua del redentore

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sabato 27 Marzo 2010 - 14:24

Con 1.955 metri sul livello del mare è la terza vetta della Calabria

Una delle mete privilegiata degli escursionisti Calabresi è Montalto, la vetta più alta dell’Aspromonte e una delle più alte dell’intera Calabria. Il fascino dell’escursione a Montalto è arricchito dalla presenza, sulla sua sommità, del bronzo della statua del Redentore e da quello della Rosa dei Venti.

Il sentiero si snoda prevalentemente in salita, immerso tra faggete e abetaie, e offre all’escursionista scorci panoramici unici al mondo.

Con un solo sguardo, infatti, si possono osservarei fumi di tre vulcani: Etna, Vulcano e Stromboli.

Per celebrare l’Anno Santo 1900 nacque l’idea di realizzare venti monumenti dedicati al Redentore su altrettante montagne d’Italia e Montalto fu una delle località prescelte. La statua del Redentore, che si ergeva su una base marmorea alta oltre dieci metri, con il trascorrere degli anni fu danneggiata dalle intemperie e dal 1937 in poi è stata ricostruita per ben due volte.

Dal 20 agosto 1994, a pochi metri dalla statua del Redentore, c’è anche una rosa dei venti in fusione di bronzo sistemata su un monoblocco di pietra di Lazzaro. Strumento di orientamento per gli escursionisti e gli appasionati di montagna, la rosa dei venti vuole anche essere il simbolo della ricerca, della ragione, della tolleranza e della fratellanza.

Montalto, con i suoi panorami, col suo silenzio, con i suoi simboli è dunque meta privilegiata dagli escursionisti ed importante crocevia per chi percorre a piedi l’Aspromonte.

Da Montalto parte il Sentiero Italia che, in cinque tappe, conduce l’escursionista a Polsi, al Lago Costantino, a San Luca, a Pietra Cappa ed a Zervò dove si raccorda con il Sentiero del Brigante. Da Montalto parte anche il sentiero che scende a Gambarie, sede del Parco Nazionale dell’Aspromonte, per raccordarsi con il Sentiero del Brigante e gli itinerari del comprensorio. Nei pressi di Montalto passa il sentiero Bova-Delianuova. A Montalto, infine, conduce l’itinerario che parte da Samo, nel versante orientale dell’Aspromonte.

Samo, l’antica Precacore, paese di origine greca a circa 200 metri sul livello del mare, è collegato alla costa Jonica da una strada rotabile che in pochi minuti porta a Bianco. I territori montani del Comune, che si estendono fino a Montalto, sono invece raggiungibili solamente a piedi. L’unica strada rotabile si inerpica fino a poco più di mille metri sul livello del mare, in zone totalmente disabitate, e si perde fra boschi e dirupi.

Gli innumerevoli sentieri che, per secoli sono stati le vie di comunicazione e di scambio fra il mare e la montagna e che, ancora oggi, ne garantiscono l’accesso, conservano, pertanto, tutto il loro interesse. Questi sentieri, spesso scavati nella roccia da mani rudi e sapienti, attraversano un paesaggio quasi irreale caratterizzato da dirupi ed anfratti, da picchi assolati e da boschi impenetrabili, da profonde vallate e fiumare impetuose. L’itinerario proposto, utilizzato per lo sfruttamento dei boschi e per il pascolo, era la via privilegiata, con quella che passava da Africo Vecchio e dai Campi di Bova, per l’Aspromonte Occidentale, ma era anche la via seguita dai pellegrini che numerosi si recavano al Santuario di Polsi in occasione dei festeggiamenti di settembre.

Quella di Montalto, è una delle vette più elevate della Calabria e dell’intero Appennino meridionale. Arriva a toccare i 1.955 metri sul livello del mare.

Nessuna vetta della Sila arriva a tanto, lì dove la cima più alta è quella di Monte Botte Donato che raggiunge i 1.928 metri di altitudine.

Invece, anche se nessuno ne parla o ne fa riferimento, è ben più alto il Cozzo del Pellegrino, nell’Orsomarso, che tocca i 1.987 metri sul livello del mare.

Ovviamente il massiccio del Pollino, al confine tra Calabria e Basilicata, raggiunge altitudini ancor più elevate con la Serra Dolcedorme (2.267 metri) che è nel territorio Calabrese seppur per poche centinaia di metri.

Più basse sono invece le cime della Catena Costiera (1.541 metri il Monte Cocuzzo), del Reventino (1.417 metri proprio il Monte Reventino) e delle Serre (1.423 metri il Monte Pecoraro).

Montalto, tornando in Aspromonte, è caratteristico per i fantastici panorami: sorge infatti, seppur ad altissima quota, molto vicino a tre mari: il Tirreno, lo Jonio e lo Stretto.

Per gran parte dell’anno, Montalto è sommerso dalla neve che solitamente è presente al suolo già a partire dal mese di ottobre e quasi sempre fino a giugno inoltrato.

L’emozione della -conquista- della vetta dopo l’arrampicata sù per il sentiero, è proprio data dai brividi trasmessi dallo sguardo del Cristo Redentore.

Fantastica perla di una Regione la cui realtà naturalistica montanara è troppo spesso dimenticata.

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