Giaquinta: "Il torrente Maestro Guglielmo resta una minaccia, i detriti dell'alluvione del 2009 non sono stati rimossi dal 'Nisi' e lo svincolo A-18, resta un miraggio..."
ALI’ TERME – “Alì’ Terme è una polveriera, le opere di messa in sicurezza del territorio sono state dimenticate. Così mi dimetto”. Tuonò così lo scorso 16 ottobre il sindaco Carlo Giaquinta (leggi qui), chiedendo tempi certi su una serie di interventi ritenuti di fondamentale importanza. La lista è lunga. Si parte dal torrente Maestro Guglielmo, colpito da una devastante alluvione il 25 ottobre del 2007. In seguito all’alluvione del 2009, vennero depositate montagne di detriti lungo il torrente Nisi. “Mai rimossi”, chiosa il primo cittadino. E poi il Ponte che unisce Alì Terme e Nizza, chiuso da due anni, in attesa di essere demolito e ricostruito. Vengono quindi ricordati “i tempi biblici” per la realizzazione dello svincolo autostradale “che resta un miraggio”. Giaquinta chiede tempi certi. “Da quel 16 ottobre, giorno in cui ho lanciato l’allarme, non è cambiato nulla, nonostante le lettere indirizzate al Presidente della Repubblica Mattarella all’ex presidente del Consiglio dei ministri Conte, al Governatore Musumeci, al sindaco metropolitano e al Prefetto.
“La cosa peggiore – conclude Giaquinta – è che non si vede la luce in fondo al tunnel. Che ci sta a fare un sindaco in queste condizioni? Come difende la sua comunità? Come programma il futuro?”. Lo stesso primo cittadino ha annunciato la riorganizzazione dell’Ufficio tecnico. “Sto rinfoltendo la squadra degli ingegneri – spiega – in quanto vi è la necessità di progettare, di farsi trovare pronti per eventuali finanziamenti. Sburocratizzando, al contempo, una macchina fin troppo farraginosa”.