Lo hanno tradito la calligrafia approssimativa con la quale scriveva i biglietti minatori e qualche leggerezza di troppo.
Giuseppe Ruggeri, che compirà 43 anni dopodomani, è stato arrestato dagli uomini del Commissariato di Taormina diretti dal vice questore Pasquale Barreca. Ora dovrà rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Da qualche tempo Ruggeri aveva preso di mira il titolare di un bar di Letojanni, perseguitandolo con richieste di denaro. La prima a febbraio quando gli spedì un biglietto con la richiesta di mille euro. Il denaro doveva essere collocato su un’auto che il commerciante avrebbe trovato parcheggiata davanti al negozio.
L’uomo però non si fece intimidire. Denunciò tutto alla Polizia che fece scattare le indagini. La calligrafia ed il numero di targa di quel mezzo parcheggiato davanti al negozio, uniti ad altri indizi portarono gli agenti dritti da Ruggeri. Successivamente il commerciante ricevette un altro biglietto con il quale Ruggeri gli preannunciava che avrebbe collocato una bottiglia incendiaria davanti all’ingresso del negozio. Cosa che puntualmente accadde.
Ieri il gip Luano Lino, accogliendo la richiesta del sostituto della DDA Fabio D’Anna, ha firmato il provvedimento cautelare che ha portato Ruggeri in carcere.
