Nuove grane giudiziarie per Palazzo Zanca: il Consorzio Emiliano Romagnolo cita in giudizio il Comune

Nuove grane giudiziarie per Palazzo Zanca: il Consorzio Emiliano Romagnolo cita in giudizio il Comune

Danila La Torre

Nuove grane giudiziarie per Palazzo Zanca: il Consorzio Emiliano Romagnolo cita in giudizio il Comune

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martedì 18 Settembre 2012 - 15:48

Il Cer risulta creditore di oltre 100 mila euro, più interessi, per i lavori di costruzione della palestra polifunzionale e di due campi da tennis all’aperto a Mili, collaudati nel 2001

Nuove grane giudiziarie per il Comune , citato in giudizio dal Consorzio Emiliano Romagnolo. Il CER, che ha sede a Bologna, ha realizzato per conto di Palazzo Zanca – come da contratto d’appalto del 3 settembre 1998 – i lavori di costruzione della palestra polifunzionale e di due campi da tennis all’aperto in località Mili: nonostante le due opere in questione siano state completate, collaudate e consegnate nel 2001, per di più nei limiti dei tempi contrattuali previsti, ad oggi il Comune risulta debitore.

«Nonostante il consistente intervallo di tempo decorso – si legge nell’atto di citazione recapitato a Palazzo Zanca lo scorso mese di giugno – l’Amministrazione appaltante non ha ancora provveduto al pagamento della rata di saldo lavori di euro 13.441,33, risultante dal certificato di collaudo». A tale cifra, piuttosto irrisoria, si aggiungerebbe – secondo quanto scritto dal legale Casimiro Randazzo – quella relativa al «pagamento di maggiori lavori e prestazioni indispensabili ed indifferibili per il completamento funzionale ed a regola d’arte dell’opera , eseguite dall’impresa per un ammontare di euro 94.449,10». In totale, dunque, il Consorzio Emiliano Romagnolo risulta essere creditore nei confronti del Comune di euro 107.890,43, esclusi gli interessi nel frattempo maturati. «Su tutte le somme spettanti – scrive ancora l’avvocato Randazzo – l’impresa chiede gli interessi e la rivalutazione monetaria come per legge».

La questione – come specificato nell’atto di citazione – sarà discussa il prossimo 6 novembre dinanzi al Tribunale di Messina. (DLT)

Un commento

  1. Non sarebbe il caso che il dott.Calogero FERLISI, dirigente dell’AVVOCATURA, invece di spintonare il dott.Luigi CROCE per rientrare a dirigere la polizia Municipale, si preoccupasse di controllare la bonta del bando di gara d’appalto con il Consorzio Emiliano Romagnolo, per verificare eventuali responsabilità del dirigente pro tempore?

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