L'ex attaccante: "Mi resta amore per questa città, il mio percorso a Messina l'ho fatto"
MESSINA – Arturo “Re Artù” Di Napoli è tra le vecchie glorie del Messina che stasera hanno calcato il manto erboso del “Franco Scoglio” per i 125 anni del club. È stato in giallorosso dal 2003 al 2007 e poi nella stagione 2009-2010, 157 presenze con 63 reti segnate, indimenticabili le reti nella stagione della promozione in Serie A, l’ultima del Messina attualmente. Pure lui poi tornò da allenatore nella stagione 2015/2016.
Queste le sue parole: “Come è andata oggi in campo? Primi minuti bene (scherza, ndr). Spero che questa società che ha scritto tanto possa presto tornare ai fasti. Appena ho rimesso piede in campo mi è mancato il respiro, mi porto tante cose belle e auguro che questo Messina possa risorgere. Io credo che il consiglio che posso dare è metterci passione. Bisogna programmare e organizzare senza aver fretta di vincere. A Messina non si vede da tempo una società sana e seria, non per forza vincere deve essere l’obiettivo ma bisogna fare le cose in una certa maniera. Bisogna accendere una scintilla di cui la piazza ha bisogno, poi la città è pronta a esplodere. La partita che ricordo meglio? Messina-Como, l’atmosfera dal mattino fino alla sera al Celeste qualcosa di unico. Con Totò ci ho giocato assieme all’Inter, ero giovane, lo ricordo al mondiale, era una persona grande. Al di là di quello che si è creato, è qualcosa che mi porterò sempre dietro, ma il mio percorso credo che sia stato fatto a Messina. Mi resta amore per questa città che mi ha regalato emozioni uniche”.

Grande Re ARTÙ