I Revisori dei Conti dicono no al passaggio dei rifiuti all'Amam. La strada si complica

I Revisori dei Conti dicono no al passaggio dei rifiuti all’Amam. La strada si complica

Francesca Stornante

I Revisori dei Conti dicono no al passaggio dei rifiuti all’Amam. La strada si complica

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mercoledì 15 Giugno 2016 - 16:31

Inizia la corsa contro il tempo in vista del 30 giugno, giorno in cui scade l'ordinanza non rinnovabile che dà a Messinambiente la gestione rifiuti. Entro quella data il consiglio dovrà trattare Piano Aro e affidamento all'Amam dei rifiuti che però ha incassato il parere non favorevole dei Revisori dei Conti. Ialacqua fiducioso da un lato, preoccupato dall'altro.

Parere non favorevole. E la strada si complica sempre più. Il passaggio della gestione rifiuti all’Amam al momento si ferma di fronte al tanto atteso responso dei Revisori dei Conti. La corsa verso la mini Multiservizi dell’amministrazione comunale è costretta a subire una battuta d’arresto, almeno fino a quando proprio l’amministrazione non produrrà i nuovi atti necessari per ottenere un parere favorevole. Perché, si sa, che in aula una delibera di questa portata con un parere negativo dei revisori non avrebbe vita lunga (VEDI QUI). Da giorno l’assessore Daniele Ialacqua insiste sui due passaggi chiave da chiudere entro il 30 giugno: Piano Aro e nuovo affidamento della gestione rifiuti. Una scadenza che intreccia la fine dell’ordinanza che finora ha lasciato i rifiuti in mano a Messinambiente e le indicazioni arrivate da Palermo con l’ultima ordinanza sui rifiuti. Una scadenza che pesa anche sul consiglio comunale che si troverà di fronte al solito tour de force perché si tratta di provvedimenti corposi, importanti soprattutto in ottica futura, che tirano in ballo cifre milionarie e che disegnano un nuovo modello di gestione e organizzazione di uno dei più importanti servizi pubblici essenziali.

La partita si giocherà nel giro delle prossime due settimane. A cominciare da questo parere non favorevole che però per Ialacqua è solo “non esattamente positivo”. Punti di vista che cambiano poco la sostanza. La delibera di affidamento dei servizi di igiene ambientale all’Amam dev’essere integrata su vari punti.

I Revisori dei Conti ricordano intanto che il 10 aprile dello scorso anno avevano già chiesto chiarimenti sulle procedure di mobilità interaziendale che interessavano anche l’Amam, per verificare il rispetto del contenimento della spesa delle partecipate. A questa richiesta l’organo ha ricevuto solo una nota del segretario generale in cui Le Donne attestava «la corretta applicazione delle procedure di mobilità e, più specificamente, attestava il riconoscimento della società Feluca Spa come società “controllata” dal socio Comune, sebbene l’Ente possegga il 29% delle quote sociali»Un chiarimento considerato però “insufficiente e non condiviso dal collegio». Successivamente i Revisori hanno inviato diversi solleciti rimasti tutti inevasi. Nel marzo 2016 anche la Corte dei Conti ha rilevato come elemento di criticità le operazioni di mobilità interaziendale poste in essere dall’amministrazione, con particolare riguardo a quelle di Feluca.

Tra i motivi del parere non favorevole, i Revisori aggiungono anche che «l’organo di revisione non ha ricevuto, ai fini di una valutazione più attendibile del PEF, i Bilanci al 21 dicembre 2015 di Messinambiente e Amam». Poi il piano economico finanziario non risulta asseverato da una società di revisione e anche la delibera non contiene in allegato la relazione del Dipartimento Ambiente che viene citata nel corpo del deliberato. Oltre al fatto che per questi due atti servirebbe anche l’approvazione da parte della giunta. Per tutti questi motivi il parere tanto auspicato in questi giorni dall’assessore Ialacqua e dal sindaco è «non favorevole». I revisori invitano l’amministrazione a trasmettere una delibera di giunta che contenga Relazione e Piano Economico Finanziario asseverato, bilanci 2015, anche in bozza approvata dagli organi amministrativi, documentazione necessaria per la valutazione della corretta adozione di tutte le procedure di mobilità, documentazione su eventuali assunzioni o acquisizioni in mobilità, anche a tempo determinato, licenziamenti, dimissioni e collocazione a riposo del personale dell’Amam.

Ialacqua non dispera e spiega che l’amministrazione e gli uffici si attiveranno subito per produrre gli atti necessari anche se ad esempio sostiene che l’asseveramento del piano finanziario non era previsto in quanto non figura un piano di investimento.

Intanto, oltre ai mezzi e alle novità del porta a porta, Messinambiente in questi giorni dovrebbe tirare un sospiro di sollievo perché la Ragioneria dovrebbe al più presto liquidare 5 di 9 milioni di arretrati maturati in questi mesi a causa del ritardo sul previsionale 2015. Soldi che rimetteranno in moto l’azienda, almeno fino alla fine del mese. Quello che succederà dopo al momento resta un mistero. Ialacqua non nasconde la sua preoccupazione però per il Piano Aro: “Se lunedì la commissione Bilancio non chiuderà la discussione sul documento siamo rovinati” dice l’assessore. E lo ha detto nel giorno della festa per i nuovi mezzi per la differenziata. Perché comunque il problema più grosso da affrontare adesso è proprio questo. Con il fiato sul collo della Regione e con un sistema gestionale che non può più essere prorogato.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Ialacqua non dispera perchè è già disperato,capisce che il passaggio all’Aman è il biglietto da visita del fallimento, ma poichè deve approvare quello che Signorino aveva già deciso ed ordinato ai sui scagnozzi, non può fare a meno che insistere per il passaggio, pur sapendo che a dirigere l’Amam c’è un presidente al quale è stato chiesto di dimettersi. Come si può pensare di trasferire il tutto ad una società presieduta da uno al quale è stato chiesto di dare le dimissioni e rifiuta pur sapendo di non essere in grado di gestire ciò che gli è stato affidato solo per favore da un sindaco senza p@@@@ che non è capace di sbatterlo fuori così come lo ha designato. Una vera vergogna avere certa gente al comando di una città e di una società.

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  2. Ialacqua non dispera perchè è già disperato,capisce che il passaggio all’Aman è il biglietto da visita del fallimento, ma poichè deve approvare quello che Signorino aveva già deciso ed ordinato ai sui scagnozzi, non può fare a meno che insistere per il passaggio, pur sapendo che a dirigere l’Amam c’è un presidente al quale è stato chiesto di dimettersi. Come si può pensare di trasferire il tutto ad una società presieduta da uno al quale è stato chiesto di dare le dimissioni e rifiuta pur sapendo di non essere in grado di gestire ciò che gli è stato affidato solo per favore da un sindaco senza p@@@@ che non è capace di sbatterlo fuori così come lo ha designato. Una vera vergogna avere certa gente al comando di una città e di una società.

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