Imprenditrice per vocazione e per amore di Messina. La storia di Loredana Polizzi

Imprenditrice per vocazione e per amore di Messina. La storia di Loredana Polizzi

Danila La Torre

Imprenditrice per vocazione e per amore di Messina. La storia di Loredana Polizzi

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sabato 16 Marzo 2019 - 07:19

L'imprenditrice messinese non persegue non solo l’ambizione personale di vedere crescere gli affari di famiglia ma si impegna per la rinascita culturale ed economica della nostra città

La storia di Loredana Polizzi è la storia di una imprenditrice messinese innamorata del suo lavoro e di Messina. Insieme al marito gestisce lo storico Cinema Apollo, di cui sono proprietari. Da circa un anno e mezzo, i due coniugi si sono buttati a capofitto anche in un’altra attività imprenditoriale: il Residence CineApollo, che si trova nello stesso palazzo che ospita il cinema. Si tratta di una struttura ricettiva, originale ed unica nel suo genere, che mantiene volutamente un legame strettissimo con il mondo cinematografico, al quale sono dedicate le sette stanze destinate agli ospiti. Per ogni camera è stato scelto un tema che si rifà all’ambientazione di sette pellicole cult: Nuovo Cinema Paradiso; Gattopardo; Il Padrino; La Dolce Vita; Il Postino; Alice nel Paese delle Meraviglie, l’unica dedicata ad un cartone animato; 50 sfumature di grigio, per ricordare gli anni in cui l’Apollo è stato un cinema a luci rosse, ma con eleganza ed un gusto indiscutibilmente raffinato. Il Residence è inoltre dotato di monolocali e bilocali. Tutto è studiato nei minimi dettagli ed entrando in quelle stanze si ha la sensazione di essere catapultati in un set cinematografico.

Oggi Loredana Polizzi ed il marito si godono la loro “creatura”, nella quale hanno investito molto tempo e molto denaro. Le prime soddisfazioni sono già arrivate, ma per rendere solida l’attività c’è ancora tanto da fare.

«I locali in cui oggi sorge il Residence – spiega l’imprenditrice – erano di proprietà di famiglia e si trovavano in uno stato di abbandono. Mio marito ha rilevato le quote dai fratelli e abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione, consapevoli che non potevamo puntare sul cinema ma dovevamo diversificare l’investimento. Abbiamo quindi pensato ad un B&B, ed io ho intuito che dovevamo realizzare qualcosa di diverso rispetto a quello che già c’è sul mercato . Ho così pensato ad una grande opera di architettura che avesse come filo conduttore il cinema, che in fondo rappresenta tutto il nostro mondo».

«Oggi – racconta ancora Loredana Polizzi- provo una soddisfazione enorme nel vedere quello che siamo che siamo riusciti a realizzare con enormi sacrifici. Ci tengo a dire che non abbiamo potuto usufruire di alcun tipo di finanziamento: abbiamo tentato di partecipare a vari bandi, ma c’era sempre un motivo per cui non avevamo i requisiti richiesti. Ammetto che ci sono stati momenti in cui avrei voluto mollare perché pensavo che non ce l’avrei fatta, e devo dire che ho avuto un grade supporto morale e pratico dalla dirigente scolastica Pucci Prestipino (allora a capo dell’Istituto Basile) con cui abbiamo realizzato un progetto di alternanza scuola lavoro. La camera “Gattopoardo”, ad esempio, ha i dipinti dei ragazzi del Basile».

«In questo luogo vedo enormi potenzialità ancora ancora inespresse. La cosa che mi rende più orgogliosa è il fatto che i nostri ospiti parlano bene non solo del nostro Residence ma di tutta la nostra città quando riconoscono che una struttura come la nostra non esiste in nessuna parre d’Italia».

Loredana Polizzi è un vulcano di energia e di idee, e con la sua attività imprenditoriale persegue non solo l’ambizione personale di vedere crescere gli affari di famiglia, ma si impegna , ogni giorno e con ostinata determinazione, per la rinascita culturale ed economica di Messina . Il cinema resta sua passione e la sua più grande scommessa da imprenditrice.

In un’epoca storica in cui molte persone preferiscono guardare i film seduti sul divano di casa attraverso le varie piattaforme digitali, Loredana Polizzi non si rassegna all’idea di vedere morire il cinema Apollo , che considera un patrimonio di tutta la città.

«Se chiude il cinema, chiude un pezzo di città. Per me, la vera vittoria è stata quando mio marito mi ha detto che avremmo trasformato il nostro cinema in una multisala. Per noi sarebbe stato molto più redditizio affittare i locali ad un supermercato o ad una palestra, ed invece abbiamo difeso con caparbietà e coraggio la nostra storia. Il cinema Apollo è un bene della città, e se chiude muore un pezzo di Messina . Così come quando chiudono altri cinema o altre attività commerciali. Noi invece vogliamo che la nostra città risorga».

Per tenere in vita il cinema Apollo, nel 2010 Loredana Polizzi ha avviato una importante collaborazione con le scuole elementari, medie e superiori riuscendo – nonostante le molte resistenze iniziali – ad avviare progetti didattici con molti istituti cittadini. L’obiettivo di questi percorsi didattici è quello di sensibilizzare, attraverso i film, giovani e giovanissimi su tematiche quali la diversità , il rapporto con le nuove tecnologie, la legalità , l’ambiente , la letteratura e la storia .

«Ricordo– racconta l’imprenditrice- che all’inizio, quando mi venne in mente questa idea, recandomi nei vari istituti mi facevano fare anticamera di ore e spesso mi chiudevano la porta in faccia. Una volta un preside mi disse: “Noi facciamo scuola, non cinema”. Sentivo di avere tutto il mondo contro, ma no mi sono arresa , è stato molto faticoso ma alla fine ho vinto la mia scommessa. Grazie a questo progetto riusciamo ad educare le nuove generazioni ad essere il pubblico del futuro . I ragazzi amano il linguaggio cinematografico, e non c’è argomento che non possa essere trattato con un film».

Oltre al progetto “CineEducation”, Loredana Polizzi organizza tante altre iniziative all’Apollo, e ha una mission ben precisa da portare avanti: «la mia battaglia è vedere continuare a vivere i cinema. Sono una realtà che tutta la città dovrebbe amare e rispettare».

L’imprenditrice messinese confessa di dedicare tutta la sua vita al lavoro, concedendosi solo qualche giorno di vacanza durante l’anno. La sua attività le prende molto tempo, ma – nonostante i piccoli, grandi sacrifici quotidiani – la gestione dell’attività di famiglia, «che  – puntualizza –dà lavoro a madri e padri di famiglia»,  le dà grande entusiasmo e fa crescere in lei la  voglia di fare sempre meglio: «il mio obiettivo  è quello di poter offrire  servizi migliori a questa città».

Loredana Polizzi ama il suo lavoro tanto quanto ama Messina, ed è per questo che ha deciso di non starsene con le mani in mano aspettando che siano gli altri a fare qualcosa per questa città, anche a costo di sbagliare: «La mentalità tipica dei messinesi è aspettare che siano gli altri a fare le cose, e quando qualcuno si rimbocca le maniche e si impegna per migliorare questa città viene pure criticato. Io preferisco essere in prima linea, stare sul campo di battaglia. Se sbaglio, cerco sempre di imparare dai miei errori. Ma di una cosa sono certa: non mi arrenderò mai all’idea di vedere morire Messina».

Danila La Torre

5 commenti

  1. sergio indelicato 16 Marzo 2019 08:48

    Il problema di chi vuole fare impresa , da sempre , non è fare da 10 a 100 bensi da 0 a 10. La sig.ra in questione non parte certo dall’inizio e diventa facile innamorarsi, diversificare e ingrandirsi.

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  2. Il signor Indelicato (di nome e di fatto) si rende conto di avere appena dato ragione a Loredana Polizzi, con il suo commento? Loredana spiega nell’articolo di come le critiche gratuite e non costruttive, tipiche di una mentalità messinese retrograda e disfattista, le arrivino sempre in abbondanza, ma di fatto, l’aiutano solo ad andare avanti.
    Si chieda cosa ha concluso lei nella vita, Indelicato, piuttosto che concentrarsi sui presunti vantaggi da cui sono partiti gli altri.

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    1. SERGIO INDELICATO 18 Marzo 2019 13:58

      Desideravo solo evidenziare che in un grave momento di crisi economica come quella che sta attraversando la nostra città avere una base di partenza su cui contare divine fondamentale- Personalmente ho iniziato la mia attività con una montagna di debiti a cui oggi , malgrado le dovute garanzie, non potrei nemmeno contrare .

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      1. Mi dispiace che lei sia andato incontro ai vari ostacoli che uccidono l’imprenditoria. Questo succede assolutamente a tutti. Credo solo che nessuno abbia un percorso “facile”. Anche con un’attivita’ gia’ esistente, non possiamo presumere che non si sia andati incotro a debiti e difficolta’.
        A volte facciamo tutto nel modo giusto, e le cose non funzionano lo stesso. In ogni caso, meglio sostenere gli altri piccoli imprenditori, che detrarli. Quando l’economia gira, una fettina gira per tutti. Spero che possa realizzare i suoi progetti.

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