"A Cateno De Luca interessa solo andare al governo con Schifani"

“A Cateno De Luca interessa solo andare al governo con Schifani”

Marco Olivieri

“A Cateno De Luca interessa solo andare al governo con Schifani”

domenica 09 Febbraio 2025 - 19:08

La senatrice Musolino e il deputato Faraone attaccano il leader di ScN: "Stia attenta anche Arianna Meloni. Un giorno è con te e il giorno dopo contro"

Ieri Cateno De Luca ha attaccato sia l’ex sua senatrice e assessora Musolino, sia il deputato Faraone. L’occasione è il lancio del progetto politico nell’incontro “La Sicilia che vorrei”. Oggi i due esponenti di Italia Viva lo criticano con durezza: “Lo spettacolo offerto sabato scorso all’hotel San Paolo da Cateno De Luca che parla, alquanto impropriamente di metamorfosi, consente finalmente di comprendere la vera natura di questo personaggio: dopo avere tuonato per anni contro i politici del centrodestra, colpevoli degli sfaceli della Sicilia, dopo essersi eretto a campione di coerenza, adesso si spoglia delle vesti di Imperatore delle due Sicilie, così si definiva appena qualche mese fa, per assicurarsi un posto alla corte del sovrano de noantri, Renato Schifani”. Davide Faraone e Dafne Musolino, rispettivamente capogruppo alla Camera e senatrice di Italia Viva, lo scrivono sul blog di Iv Sicilia.

Per loro, il passaggio al centrodestra rappresenta un tradimento politico e “stiano attenti anche Arianna Meloni (sorella della presidente e a capo della segreteria politica di FdI, n.d.r.) e il centrodestra con i quali si sta accordando. Un giorno è con te e il giorno dopo contro. Gli interessa solo andare al governo con Schifani”.

“Come dimenticare le offese a Schifani?”

E ancora: “Come dimenticare le offese scomposte rivolte da De Luca al presidente della Regione, definito ologramma, accusato di svendere le risorse del Fondo sviluppo e coesione al governo nazionale, compresi i riferimenti alla politica mafiosa, definito financo “politico con il catetere”? Per non parlare di ciò che negli anni ha detto di Totò Cuffaro, del quale parlava in termini dispregiativi, dichiarando che mai avrebbe fatto parte di una compagine politica che lo vedesse suo alleato, accusando invece Renzi e millantando una presunta alleanza tra la Dc e Italia Viva che invece non c’è mai stata. E non dimentichiamo gli insulti rivolti al suo ex padrino politico, Raffaele Lombardo, che lo candidò per ben due volte (nel 2006 e nel 2008) nelle liste di MPA per incassare, entrambe le volte, il tradimento di De Luca e gli insulti personali”.
Proseguono Faraone e Musolino: “Schifani, Cuffaro, Lombardo, e con loro i vari esponenti del centro destra succedutisi negli anni, sono stati definiti da De Luca “ladri di Pisa che litigano di giorno e la notte vanno a rubare insieme”, “banda bassotti”, “stupratori della Sicilia”, responsabili dei disastri della Sicilia, gente con la quale De Luca non solo aveva dichiarato di non volere avere a che fare mai più, ma alla quale augurava di scomparire politicamente e anche fisicamente in nome di una rivoluzione siciliana di cui lui si era proclamato leader assoluto”.

“De Luca ha tradito il suo progetto politico ed è un finto rivoluzionario”

I due politici renziani ricordano pure i vari passaggi del leader di Sud chiama Nord: “Proviene dalla Dc, è passato in Mpa, è transitato anche per l’Udc e si è alleato con Forza Italia nel 2019 (quando fu candidata per le europee la stessa Musolino, n.d.r.)”.
“La narrazione di De Luca, che ha infiammato gli animi dei siciliani nel 2022, si è infranta ingloriosamente sabato scorso, quando ha ufficializzato la sua metamorfosi, o meglio il suo tradimento: dei suoi precedenti proclami rivoluzionari, dei suoi progetti politici e anche dei suoi elettori. Ha scaricato il suo partito Sud Chiama Nord e ha candidamente ammesso che preferisce entrare a far parte del governo regionale “per imparare” come si amministra da Schifani, cioè da quel soggetto che lo stesso De Luca fino a due mesi fa accusava di incapacità gestionale. Ci avevamo visto bene quando ad ottobre 2023 lo abbiamo lasciato ai suoi finti proclami rivoluzionari, dai quali traspariva già chiaramente l’assenza di una vera linea politica e la volontà di cercare quanto prima una collocazione filo governativa”.
“Italia Viva resta saldamente all’opposizione di questo governo regionale e del suo omologo nazionale, difendendo i siciliani da questa politica solipsistica che pensa di risolvere le crisi del servizio sanitario, del servizio idrico, dei rifiuti, delle infrastrutture che non ci sono con la nomina del commissario Schifani, l’uomo della provvidenza che dovrebbe risolvere tutto da solo e finisce solo per scaricare le colpe sul capro espiatorio di turno. De Luca ha finalmente gettato la maschera ed ha ammesso che a lui interessa solo stare con chi gestisce il potere”.

“Più che un Masaniello”, per Musolino e Faraone, De Luca è uno che ha tradito “i siciliani e le sue stesse idee. La vera essenza del pensiero deluchiano è la denigrazione costante e sfacciata di chiunque non la pensi come lui e non sia funzionale al suo scopo, che è sempre stato solo quello di garantire un posto al sole, per sé stesso e per il sconfinato ego, non solo politico. Auguriamo alla “sorella d’Italia”, Arianna Meloni, vero capo politico di Cateno De Luca in questa nuova stagione, di non subire in futuro ciò che “Scateno” ha riservato a chiunque abbia incrociato nel suo cammino politico: il tradimento”.

Subito dopo non è mancata la replica.

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6 commenti

  1. Alla Musolino e a Faraone invece interessa solo i bene comune

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  2. Beh, questo sembra oggettivo.
    Pare che a cittadini, e anche alla politica, non piaccia davvero più.

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  3. francesco garreffa 10 Febbraio 2025 08:03

    TANTO , IO NON LO VOTO!

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  4. Fate come me: non andate più a votare.

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  5. A De Luca interessa andare a governare, alla faccia della coerenza, ma alla senatrice interessa pure rimanere attaccata alla poltrona ma che svanirà alle prossime elezioni.

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  6. Lo predico da quando si è presentato all’Ars in mutande e con bibbia e pinocchio.E’ pronto ad andare dove tira il potere. Definirlo rivoluzionario è un insulto per il Che e altri rivoluzionari veri nel corso dei secoli. Per il bene di Messina, della Sicilia e dell’Italia, non votate più né lui ne il suo partito. Possibile che i messinesi siano così duri a convincersi?

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