A Messina serve un ponte tra artisti e istituzioni

A Messina serve un ponte tra artisti e istituzioni

Marco Olivieri

A Messina serve un ponte tra artisti e istituzioni

domenica 14 Aprile 2024 - 10:58

Al di là dell'esclusione del sindaco dalle nomine dei direttori artistici, un'altra idea di città è possibile. Nel segno dell'arte e della cultura

MESSINA – Che cosa ci dice lo scontro istituzionale di questi giorni? Dopo la nomina dei direttori artistici del Teatro Vitttorio Emanuele, da parte del commissario straordinario Miloro, così si è espresso il sindaco Basile: “Ho indicato i nomi da inserire nel cda del Vittorio Emanuele a metà ottobre: Oleg Traclò, per la Città metropolitana, e l’uscente Lorenzo Scolaro per il Comune. Ma, senza il decreto di nomina della Regione, non si è potuto procedere a insediare il Cda. In sei mesi la Giunta regionale non ha mai trovato il tempo per esitare il decreto di nomina. Ne prendo atto. La politica segue a volte altre logiche. Se si fosse insediato il Consiglio d’amministrazione, ci sarebbe stata la voce del Comune e della Città metropolitana”. E la consigliera comunale Antonella Russo (Pd) ha parlato di un “cda congelato, con la politica regionale che impone le sue regole”.

Ma andiamo oltre l’episodio e il discusso sgarbo istituzionale. Messina ha trasformato in progetto le sue potenzialità artistiche? Ha registrato la presenza di tantissimi artisti e realtà di valore e ha fatto del Comune e di tutte le istituzioni culturali la “casa” dell’arte, degli spettacoli e della cultura? Chi scrive ritiene che questo non sia ancora avvenuto. Eppure si tratterebbe della strada giusta da coltivare.

Un’idea di città nel segno dell’arte e della cultura

Tutte le realtà – regionali, metropolitane e comunali – devono agire in sinergia, ma davvero, creando terreni fecondi di dialogo tra artisti e istituzioni. Di guerre ce ne sono già abbastanza nel mondo, come queste ore drammatiche, e questi anni, confermano. Al di là dell’esclusione del sindaco dalle nomine dei direttori artistici, un’altra idea di città da costruire è possibile, nel segno dell’arte e della cultura. Nel nome della memoria storica, serve pure un ponte che colleghi passato, presente e futuro. Altro ponte indispensabile: quello tra istituzioni, da una parte, e artisti e operatori culturali dall’altra.

Politici. amministratori, dirigenti, funzionari devono essere tutti al servizio della comunità e della bellezza. Nel frattempo, non sappiamo ancora se la neonata fondazione “Messina per la cultura” fugherà i dubbi che non si crei solo uno “stipendificio”. In realtà, si ha bisogno di efficienza, professionalità, competenza e ci auguriamo che la struttura agisca su questo terreno.

In ogni caso, è sempre attuale l’appello fatto dagli artisti in occasione della campagna elettorale delle amministrative 2022. Da Cristiana Minasi, del duo teatrale pluripremiato Carullo-Minasi, al regista Roberto Bonaventura e all’operatrice culturale Maria Chiara Millimaggi, il primo appello era all’ascolto: “Non vogliamo promesse ma se cultura e arte possono far rinascere Messina, il primo passo è quello di ascoltare le nostre istanze e aprire la politica davvero al mondo culturale. Vi chiediamo di guardare alla città mettendo in relazione le istituzioni, gli artisti, gli spettatori. Facilitare l’accesso ai luoghi della cultura, creando le condizioni di apertura, ecco una priorità. Occorre creare il terreno adatto per aiutare la visione”.

Per Minasi, “dal centro (Vittorio Emanuele, sala Laudamo, Palacultura, spazi in disuso) alla periferia, lo spazio del teatro è stato negato a noi artisti e dunque alla cittadinanza”. Da qui la necessità di una periferia e un centro da rivitalizzare e contaminare di cultura e progetti, recuperando spazi e luoghi chiusi a ogni progettazione. Continuava l’artista: “Come possiamo tornare e ri/portare il rito del teatro? Come possiamo tornare ad essere piazza e come possiamo fare festa? Se il teatro perde l’occasione della festa, è realmente perduto. Come il progetto culturale può tornare a essere giornalmente presente a Messina? Non vi chiediamo promesse, ma di studiare, di studiare con noi”.

Un’unica rete di spazi e istituzioni con al centro gli artisti

Altro tema fondamentale è quello degli spazi di cui riappropriarsi a Messina. Le realtà abbandonate e da rivitalizzare, il museo regionale “Maria Accascina”, i nuovi progetti su Antonello da Messina, la nuova sede del Maxii: tutto deve fare parte di un’unica rete che metta al centro gli artisti messinesi e che vengono da fuori. Il tutto al riparo da ogni provincialismo.

Il miracolo “Orione” a Messina

Nel frattempo, lontano dalle gran casse mediatiche, una piccola e grande impresa è quella dell’associazione culturale “Orione” grazie all’impegno nella programmazione di Francesco Torre e del presidente Nino Genovese. Al cinema Lux, con un progetto nel segno della qualità, l’associazione culturale ha rianimato una sala e riacceso una speranza che le cose possano cambiare. Il coraggio, a volte, viene premiato. Un piccolo miracolo messinese che merita di essere ricordato.

Nella foto l’iniziativa “Instradart”.

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