Aborto, a Messina il 97% di obiettori. La protesta di #nonunadimeno

Aborto, a Messina il 97% di obiettori. La protesta di #nonunadimeno

Redazione

Aborto, a Messina il 97% di obiettori. La protesta di #nonunadimeno

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martedì 25 Febbraio 2020 - 09:28

Affissi cartelli di protesta davanti al Papardo ed al Policlinico. "La vostra libertà di coscienza nega la nostra libertà di scelta"

Negli ospedali di Messina i medici sono tutti obiettori di coscienza (35 su 36). Un dato allarmante che ha spinto il movimento #nonunadimeno a mettere cartelli davanti al Papardo ed al Policlinico: “97% di obiettori. La vostra libertà di coscienza nega la nostra libertà di scelta”.

35 obiettori su 36 medici…

Su 36 medici delle strutture pubbliche di Messina, infatti c’è un solo medico non obiettore. Sono 13 medici obiettori su 13 al Papardo, 22 su 23 al Policlinico.
Già il 28 settembre- si legge nel comunicato- in occasione della giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro, avevamo organizzato un presidio al Policlinico, consapevoli della gravità della situazione: nonostante la legge 194/1978, sia stata approvata 42 anni fa, la sua attuazione resta utopia. La quasi totalità di medici obiettori nella nostra città nega la libertà di scelta delle donne che sono, così, costrette ad andar altrove per praticare l’aborto”.

Sicilia: gli obiettori sono l’ 87%

In Sicilia il tasso di obiezione di coscienza medio è all’87%. Ciò significa che quasi 9 medici su 10 nell’isola sono obiettori. Una percentuale che incide in modo negativo sul diritto delle donne di scegliere se affrontare la gravidanza o meno. Le conseguenze, ovviamente sono anche sul piano della salute.

La legge 194 disattesa

Secondo quanto previsto dalla legge, pur concorrendo questi diritti con il diritto di altri all’obiezione di coscienza, lo Stato non può permettere che l’obiezione di coscienza renda inattuabile la legge, privandola di fatto della sua efficacia. Secondo la legge 194, inoltre, la Regione deve garantire l’attuazione di interventi di interruzione di gravidanza e lo deve fare anche attraverso la mobilità del personale. “È evidente che la Regione Sicilia è inadempiente non assicurando nelle strutture sanitarie adibite l’espletamento delle procedure di IVG.

Il movimento chiede quindi al governo regionale un tavolo di discussione che abbia come oggetto la situazione insostenibile che caratterizza Messina e tutta la Sicilia. Vengono chiesti nuovi concorsi riservati a medici non obiettori (come sono stati banditi in altre regioni

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