Un documento congiunto per evitare gli errori del passato: "Serve una cabina di regia unica"

Un documento congiunto per evitare gli errori del passato: “Serve una cabina di regia unica”

Eleonora Corace

Un documento congiunto per evitare gli errori del passato: “Serve una cabina di regia unica”

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mercoledì 04 Dicembre 2013 - 02:08

Tavolo tecnico a Palazzo Zanca convocato dall'Assessore Antonino Mantineo sul tema dell'accoglienza migranti. Redatto un documento condiviso con tutti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte e delle associazioni di tutela. Assenti, seppure invitati, Prefettura, Questura, Università e Curia.

Il PalaNebiolo è vuoto e le chiavi sono state riconsegnate alla Prefettura. Restano, però, le tende e resta l’amarezza e l’indignazione per una vicenda che non poteva concludersi in modo peggiore: ovvero con il trasferimento nel Cara – Centro di accoglienza per richiedenti asilo – di Mineo di quattro ragazzi per l’accertamento della minore età dei quali è in corso un procedimento di un Giudice Tutelare. Quello dei minori, infatti, è stato il tema che ha tenuto banco sopra tutti nel corso del lungo e partecipato tavolo tecnico che martedì 3 Dicembre l’assessore alle politiche sociali Antonino Mantineo ha indetto nella sala Falcone e Borsellino di Palazzo Zanca. A rispondere all’appello dell’assessore e dell’esperta ai servizi sociali del Comune, Clelia Marano, enti di tutela- Arci Thomas Sankara e l’AIBI in testa – attivisti e rappresentati delle istituzioni coinvolte, come l’Azienda sanitaria Papardo- Piemonte tramite la dottoressa Parrinello e l’Asp, con la partecipazione del rappresentate Picciolo – oltre al rappresentate delle ditte che il mese scorso hanno vinto il bando per l’ente gestore, Benny Bonaffini. Ha partecipato alla riunione anche la dirigente della Croce Rossa, Grazia Costa. Totalmente assenti, invece, seppure invitati, rappresentanti della Prefettura, Questura, Università e Curia di Messina.

"E' indispensabile – ha esordito Mantineo – superare il possibile rischio, già registrato nei giorni scorsi, di negare ai minori il diritto di essere affidati ai servizi sociali e riflettere sulla disponibilità, sull'apertura e sull'accoglienza riservata ai piccoli cittadini extracomunitari. Insieme bisogna compiere scelte economiche, sociali e politiche per attuare un cambiamento che sia alternativo al sistema di povertà, alle ineguaglianze, alle ingiustizie planetarie e locali. Ci siamo riuniti attorno ad un tavolo, per condividere una buona prassi, un metodo di lavoro, che possa riunire i diversi soggetti, enti ed istituzioni, chiamati ad operare insieme”.

Il risultato del tavolo tematico è un documento che verrà presentato direttamente al tavolo territoriale previsto in Prefettura il 4 Dicembre. i vari punti che costituiscono le proposte di tutte le istituzioni e gli enti che hanno partecipato alla stesura del documento, si focalizzano soprattutto sulla tutela dei diritti dei minori in particolare e di tutte le persone migranti in generale. Persone, appunto, non cose su cui poter speculare – come è stato ribadito più volte durante l’incontro, infatti, quello dell’accoglienza è, purtroppo, diventato un vero e proprio business volto al profitto di pochi piuttosto che al reale benessere degli assistiti. Il primo punto del documento recita: “per i minori non richiedenti asilo e non accompagnati si conferma la necessità di dare indicazioni al centro affidi o AIBI – Associazione Amici dei Bambini – e di coinvolgerli nell’iter di accompagnamento dei minori o nuclei monoparentali, con la possibilità del collocamento familiare”. Inoltre per i minori richiedenti asilo è stata ribadita la necessità che vengano segnalati al servizio di assistenza sociale del Comune e che nell’attesa del reperimento di un posto idoneo dove ospitarli, seguano lo stesso percorso dei minori stranieri non accompagnati.

Tutto questo è già previsto, del resto, sia dalla legge italiana che dalle convenzioni internazionali. Si chiede, inoltre, che in caso di dubbio o di accertamento in corso dell’età il soggetto venga considerato minore. E qui il riferimento alle vicende appena trascorse, che hanno visto quattro minori dinegati trasferiti a Mineo, è d’obbligo: “E’ necessario da parte della Questura comunicare ai servizi sociali anche i casi di minori dinegati: sia l’accertamento dell’età sia le ulteriori verifiche in caso di diniego devono essere seguite da un mediatore linguistico-culturale e uno psicologo indicati dal Comune. Si indica, inoltre, in caso di minore età, in prima battuta, l’apertura della tutela dinnanzi al giudice preposto in forma immediata e il rilascio del permesso di soggiorno per integrazione. Al fine di far ottenere al minore tutti i diritti che li spettano”.

Dopo l’ampio paragrafo dedicato ai minori, è stata discussa anche la necessità del rilascio del permesso di soggiorno per asilo a tutti i migranti che ne fanno richiesta. Di fondamentale importanza, inoltre, che sia consentita fin dal primo momento l’assistenza di mediatori e psicologi. Sono stati auspicati, infine, maggiori riguardi in tema alimentare, soprattutto per quanto riguarda l’accertamento di eventuali intolleranze alimentari o patologie allergiche.

Il tavolo del 3 Dicembre ha reso palese la necessità di una “cabina di regia” unica, che coordini tutti i soggetti coinvolti nell’accoglienza dei migranti. Probabilmente anche per questo il neo assessore Tonino Perna – che possiede la delega all’integrazione -sembrerebbe deciso nel procedere alla nomina di un esperto per l’immigrazione. Nomina più volte suggerita nel corso degli ultimi, concitati, mesi, in cui Messina si è trovata ad affrontare per la prima volta sul proprio territorio una situazione delicata come quella della corretta assistenza ai migranti.

Il dibattito, infine, ha ribadito l’opposizione alla tendopoli costruita nel campo da baseball limitrofo al PalaNebiolo. Le tende vengono escluse “come modalità di accoglienza dei migranti in città” per questo arriva un invito unanime all’Università di Messina di ritirare le autorizzazioni all’utilizzo delle strutture sportive messe a disposizione dall’Ateneo. “Le tendopoli rappresentano una soluzione temporanea in casi di calamità, mentre in situazioni diverse abbiamo già verificato la disponibilità ad intervenire di privati ed enti religiosi – ha sottolineato l’assessore Mantineo -Dall'odierno confronto è emersa la volontà di definire le modalità al fine di assicurare l'ospitalità nell'ottica di una fattiva sinergia e collaborazione tra l'amministrazione comunale e gli enti interessati".

Un commento

  1. puzza di bruciato 4 Dicembre 2013 14:35

    Per me è chiaro che si vuole far fare il lavoro sporco e dispendioso all’amministrazione pubblica(a spese dei cittadini) e l’utile netto se lo divideranno le società create ad ok. Per questo hanno bisogno della complicità di tutti….

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