Trasferiti all’Istituto religioso Oasi i 26 minori. (Le foto del campo)

Trasferiti all’Istituto religioso Oasi i 26 minori. (Le foto del campo)

Eleonora Corace

Trasferiti all’Istituto religioso Oasi i 26 minori. (Le foto del campo)

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giovedì 09 Gennaio 2014 - 00:24

Sono stati trasferiti all’Oasi del Sorriso i 26 ragazzi a cui è stata riconosciuta la minore età nel corso delle procedure di identificazione per i 250 migranti giunti al campo profughi sabato scorso. Rimarranno nell’istituto religioso solo per pochi giorni, il tempo di trovare collocazioni idonee in cui collocarli.

Trasferiti i 26 minori riconosciuti tra i 250 migranti giunti sabato scorso nella tendopoli del PalaNebiolo. A prendere in custodia gli adolescenti, l’esperta del Comune, Clelia Marano, investita dalla delega d’urgenza firmata dall’assessore ai servizi sociali Antonino Mantineo. Stesso copione delle volte precedenti, insomma. In aiuto della Marano, per gli spostamenti, una squadra di volontari che hanno messo a disposizione le macchine, più un pullmino fornito dall’Ai.Bi.

I ragazzi provenienti tutti dall’Africa Occidentale – Senegal, Ghana, Gambia, Mali e Burkina Faso – sono stati trasferiti all’”Oasi del Sorriso”. L’istituto religioso, che ha già ospitato i richiedenti asilo nelle infuocate giornate dello sciopero della fame post-alluvione delle tende il 26 Dicembre, ha rinnovato la sua disponibilità. La sistemazione, però, è assolutamente provvisoria, solo due, tre giorni, il tempo di trovare una collocazione idonea per tutti, coinvolgendo anche il sistema di affidamento in famiglia del Comune di Messina. Un’altra ipotesi è quella di un altro istituto religioso, questa volta di suore ad Alì Terme. Nel frattempo anche l’Ai. Bi. ha attivato i suoi canali di adozione e c’è la possibilità che alcuni dei ragazzi siano dati in affidamento ad alcune famiglie di Lampedusa, questo per sfatare il mito, dilagante nella xenofobia imperante, che la gente dell’isola sia stufa di avere a che fare con i migranti.

Per la parentesi di soggiorno all’Oasi del Sorriso, sarà comunque l’ente gestore del campo profughi al PalaNebiolo a occuparsi dei pasti – nel caso specifico La Cascina Global Service, che fornisce il servizio mensa. La cena è arrivata puntuale, mentre i ragazzi prendevano familiarità con i nuovi alloggi, palpando un po’ perplessi i letti a castello senza lenzuola – che sono state successivamente fornite dai volontari – nei loro volti una grande stanchezza e molto disorientamento. Chiedono per quanto tempo sarà la sistemazione, se c’è una cabina telefonica, ed altri particolari, ma solo quando l’interprete che ha spiegato loro la situazione chiede se hanno qualche altro dubbi a riguardo, fino a quel momento hanno osservato, silenziosi ed attenti, con in mano una busta che racchiude tutto quello che hanno.

Arriva a 65 in totale il numero dei minori presi in custodia dal Comune di Messina, e ancora le procedure di identificazione per le oltre duecento persone che alloggiano nella tendopoli, non sono concluse. Ci sono, dunque, buone possibilità che ci siano altri minori. In generale, ci sono delle novità nel campo: è stato aumentato del doppio il numero dei bagni a disposizione, la mensa rimane sempre aperta, ed una parte di essa è stata ricoperta da una pavimentazione impermeabile, attivata anche una stanza all’interno del palazzetto sportivo che funge da sportello di consulenza, è presidiata, infatti, da un avvocato e due operatori. Infine, una tenda è stata adibita a Moschea. Questo è quanto riportato dagli ultimi sopralluoghi.

“Si può telefonare?”- chiede in inglese uno dei ragazzi – “Non ho parlato con mia madre…”, e gli occhi si velano di lacrime. Hanno attraversato il Sahara ammassati “come legna accatastata” – come ha dichiarato un eritreo nel Salone delle Bandiere durante la Notte No Muos il 12 ottobre – su camion fatiscenti , subito violenze ad ogni frontiera, sfidato la sorte tra le acque del Mediterraneo, soffrendo fame e sete, ma alla fine, l’adolescente in loro – che il mondo ha soffocato – riaffiora negli occhi smarriti e nel labbro che trema per il bisogno di sentire la voce della madre..

Dal momento che l’istituto non ha potuto fornire degli operatori per trascorrere la notte con i ragazzi, sono rimasti, in via eccezionale, due volontari. Alle ore 00:45 scrivono: “Hanno mangiato bene, ora i ragazzi dormono. Qui fa un freddo cane ma resistiamo per le cose in cui crediamo”. (Eleonora Corace)

Un commento

  1. Padre Tonino sei un grande.
    Ti ho conosciuto giovane parroco, ti rivedo grande uomo.

    0
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