Teatro Vittorio Emanuele: aboliti i biglietti omaggio alle Autorità, basta privilegi

Teatro Vittorio Emanuele: aboliti i biglietti omaggio alle Autorità, basta privilegi

Rosaria Brancato

Teatro Vittorio Emanuele: aboliti i biglietti omaggio alle Autorità, basta privilegi

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venerdì 26 Settembre 2014 - 15:48

Niente biglietti omaggio per le autorità per assistere agli spettacoli del Teatro Vittorio Emanuele. L'abolizione di una "vecchia pratica" è stata illustrata in conferenza stampa alla presenza dei primi "testimonial" che hanno acquistato gli abbonamenti per dare un segnale forte di cambiamento.

“E’ finita la stagione in cui l’autorità si distingueva per i privilegi dei quali poteva usufruire”, sta tutta in questa frase del sovrintendente del Teatro Vittorio Emanuele Antonino Saija, la nuova filosofia che l’Ente vuol inaugurare nell’anno della ricostruzione.

Strategia omaggi zero. Ovvero, tutte quelle “autorità” che a vario titolo usufruivano di abbonamenti e biglietti omaggio, tutti tra le prime file e che quando non servivano per la passerella di turno, per l’ostentazione appunto del ruolo, restavano inutilizzati o finivano nel gioco degli scambi di favori, da quest’anno, con il nuovo corso del Vittorio Emanuele dovranno pagare. La postilla, doverosa, è che “possono permetterselo”, oggi come in passato, con la differenza che l’abolizione degli omaggi è il primo biglietto da visita dell’Ente per la nuova stagione, accompagnato da una Campagna promozionale che invita ad amare la cultura e quindi, anche a pagare il prezzo fissato, con una serie di proposte agevolate.

“E’ questo il segnale di cambiamento culturale che vogliamo dare- ha spiegato in conferenza stampa Saija- Si tratta prima di tutto di un segnale etico rivolto a tutti. Abbiamo spedito lettere alle autorità dal prefetto all’arcivescovo alla deputazione, con le quali li invitiamo ad aderire alla campagna abbonamenti diventando testimonial. Pensiamo che sia più importante contribuire piuttosto che limitarsi ad avere privilegi”.

Ed i primi a comprare gli abbonamenti sono stati il Presidente Maurizio Puglisi, l’intero Cda, il sovrintendente, i direttori artistici. Un fatto simile non accadeva dal 2005, con l’allora presidente Barresi, in un periodo peraltro di “vacche grasse”. I suoi successori non colsero la portata del gesto e si tornò al rito dell’equivalenza omaggio=autorità.

“Diceva Garcia Lorca: un popolo che non aiuta il suo teatro, se non è morto sta morendo- ha detto il presidente Maurizio Puglisi- Il nostro appello è dateci una mano. Abbiamo abolito i biglietti omaggi, e nel contempo lanciato la campagna Biglietto sospeso, in modo che chiunque, attraverso una donazione, potrà acquistare biglietti per chi non può permetterselo. Abbiamo fatto una campagna tariffaria di grande interesse e con diverse proposte agevolate, contiamo adesso sulla risposta della città”.

I primi testimonial dopo i vertici dell’Ente, sono stati il sindaco Accorinti, il commissario della provincia Filippo Romano, il presidente nazionale dell’Udc e parlamentare Gianpiero D’Alia, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il presidente della commissione cultura del Comune Piero Adamo. E’ solo un inizio, l’augurio è che quanti affollavano le prime file quando era “gratis” lo facciano anche adesso, con maggiore forza, per sostenere il Teatro.

E se per caso, strada facendo, a stagione avanzata, gli uffici del Teatro dovessero ricevere le telefonate di segretari o portaborse la risposta, cortese, ma ferma, come dice Saija sarà: “Guardi abbiamo una brutta notizia, gli omaggi adesso si pagano, ma la buona notizia è che se l’acquirente ha più di 60 anni ci sono le agevolazioni….”.

Più avanti si penserà anche a quanti, e sono tanti a Messina, hanno “fame” di teatro e non possono permetterselo.

“Il Teatro è ripartito- ha commentato Accorinti- adesso dobbiamo cercare di dare una mano tutti, senza limitarci solo a criticare e a dire, tu questo lavoro lo stai facendo male. E poi, questo cartellone fa davvero venir voglia di andare al Teatro”.

Nei mesi scorsi erano stati i sindacati a portare, numeri alla mano, il dato relativo all’incidenza degli omaggi a vario titolo sull’incasso reale.

“Non ho mai avuto abbonamenti omaggio- ha raccontato il commissario Romano- Ricordo però che a 19 anni l’allora presidente Cambria aumentò il costo dell’abbonamento per il Teatro a noi studenti. Ricordo che insieme a Gianpiero D’Alia abbiamo fatto una battaglia ed alla fine il sindaco Andò ci diede una mano. Il Teatro è l’agorà di una città, tutti devono avere modo di partecipare e viverlo. Al bar il caffè lo paghi e lo offri, a questo punto dobbiamo fare lo stesso”.

In sala gli altri due testimonial, l’ex ministro Gianpiero D’Alia e il presidente della commissione cultura Piero Adamo, nella speranza che l’elenco degli abbonamenti acquistati aumenti di giorno in giorno, e non solo per “riempire” fisicamente le poltrone del Vittorio Emanuele, ma per dare anche un segnale di ripresa di un rapporto interrotto unilateralmente ormai da troppo tempo.

A margine il sovrintendente ha voluto chiarire anche la vicenda relativa all’ufficio stampa: “Mi assumo totalmente la responsabilità della decisione- ha detto- Non si tratta di un ufficio stampa ma di una rivista che intendiamo diffondere e di un incarico che ho dato ad un gruppo di lavoro che ho scelto per competenza e professionalità. Purtroppo non c’era un budget sufficiente e per questo non abbiamo inteso creare un ufficio stampa come in passato, quando peraltro non si è mai proceduto con una selezione”.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. ed adesso alcuni poteri forti, i veri poteri forti, come faranno?
    se hanno i …….xxxxx ( mi autocensuro ), perchè non danno l’elenco dei vecchi fruitori…non sono certamente i “poverelli”, caro Renato “rivoluzionario contro i poveri” ( vedi abusivi extracomunitari del viale, ecc… ) e xxxxx contro i forti…

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  2. ed adesso alcuni poteri forti, i veri poteri forti, come faranno?
    se hanno i …….xxxxx ( mi autocensuro ), perchè non danno l’elenco dei vecchi fruitori…non sono certamente i “poverelli”, caro Renato “rivoluzionario contro i poveri” ( vedi abusivi extracomunitari del viale, ecc… ) e xxxxx contro i forti…

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  3. Una goccia di speranza e di morale civile che addolcisce le tante, troppe amarezze che un cittadino italiano, nello specifico messinese, deve ingoiare. Se solo questo segnale si espandesse a macchia d’olio in tutti gli altri campi, avverrebbe quella “rivoluzione” che personalmente aspetto da sempre…

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  4. Una goccia di speranza e di morale civile che addolcisce le tante, troppe amarezze che un cittadino italiano, nello specifico messinese, deve ingoiare. Se solo questo segnale si espandesse a macchia d’olio in tutti gli altri campi, avverrebbe quella “rivoluzione” che personalmente aspetto da sempre…

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