Mondello e Minutoli i più graditi. Verdetto negativo per Calafiore e Trimarchi
MESSINA. “I messinesi hanno deciso di adottare gli assessori Mondello e Minutoli. Ovviamente sino a dicembre. Per gli altri…”. Il capogruppo di Liberi Insieme, Roberto Cerreti, illustra i dati del sondaggio “Adotta un assessore”, indetto dal Movimento e curato dal centro studi ad esso collegato. Hanno partecipato in 8900.
“I partecipanti al sondaggio – spiega Cerreti – sono stati implacabili sia in positivo che in negativo, salvando solo in parte gli attuali assessori e chiedendo in larga maggioranza l’estromissione dalla giunta di Alessandra Calafiore (49% sì e 51% no) ed Enzo Trimarchi (39% si e 61% no), classificati rispettivamente anche ultimi nel sondaggio complessivo. Giuseppe Scattareggia in un altalenarsi di percentuali negative e positive durante la settimana, si è assestato alla terz’ultima posizione in termini di gradimento (54% sì e 46% no)”.
Diverso il discorso per gli assessori Mondello (76% sì e 24% no), Minutoli (70% sì e 30% no), Previti e Musolino, finiti a pari merito (63% sì e 37% no).
“Dato significativo – continua il capogruppo di Liberi Insieme – è che il 40,85% di coloro che hanno partecipato al sondaggio si sono espressi favorevolmente per un rimpasto generale in Giunta, mentre il restante 59,14% si è espresso per sostituzioni parziali, secondo la seguente classifica di gradimento degli attuali assessori: Mondello 18,35%, Minutoli 16,90%, Previti 15,21%, Musolino 15,21, Scattareggia 13,04%, Calafiore 11,83% e Trimarchi 9,42%. Il dado è tratto. Nonostante le ultime ‘catenate’ postate dal sindaco ci raccontino di una Amministrazione pronta a chiudere i battenti a dicembre perché priva di una maggioranza in Consiglio e perché il primo cittadino non se la sente di tenere ‘sotto scopa’ la città – incalza il capogruppo – noi del Movimento Liberi Insieme non ci arrendiamo.
Nonostante il colorito linguaggio di De Luca, siamo convinti che questa potrebbe essere l’ennesima ‘catenata’ sparata per ritrovare quell’attenzione persa dopo le elezioni europee e le vicissitudini provinciali. A meno che non cada il Governo nazionale e lì si manifesti realmente la vera ambizione di Cateno, ovvero uno scranno sicuro e protetto al Parlamento nazionale”.
