Aggredirono poliziotto a Messina, processo da rifare per Lillo Ferrara

Aggredirono poliziotto a Messina, processo da rifare per Lillo Ferrara

Alessandra Serio

Aggredirono poliziotto a Messina, processo da rifare per Lillo Ferrara

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venerdì 31 Gennaio 2020 - 20:26

Annullata con rinvio a Reggio la condanna per Ferrara, protagonista delle botte all'agente in via Manzoni, nel 2014

E’ da rifare il processo per Letterio Ferrara, 31 anni, coinvolto nell’aggressione al poliziotto avvenuta nel novembre 2014. La Corte di Cassazione, accogliendo la tesi dell’avvocato Nino Cacia, difensore di Ferrara, ha  annullato la sentenza della Corte d’appello di Messina e disposto che venga celebrato il processo di secondo grado, ma oltre Stretto.

avv. Nino Cacia

Il legale ha sottolineato che la condanna del trentunenne a 2 mesi è dovuta alle sole dichiarazioni della vittima, peraltro ritenuta non del tutto attendibile dagli stessi giudici messinesi, che avevano trasmesso la sua deposizione alla Procura per la valutazione di eventuali profili penali.

Nel corso del dibattimento, infatti, l’agente aveva cambiato la versione sul fatto, dichiarando che uno dei tre arrestati non era responsabile dei calci e pugni, come invece aveva denunciato nell’immediatezza. In particolare aveva scagionato Alessandro Cutè, assolto per non aver commesso il fatto.

A scatenare gli schiaffi al poliziotto era stato un banale incidente stradale. Prima di cominciare il turno in Questura, era rimasto coinvolto in un incidente in via Manzoni tra il suo motociclo e l’auto guidata da un sedicenne – nipote di un pezzo da novanta del clan di Mangialupi, Cutè e Ferrara, tutti già noti.

Il diverbio era scattato immediatamente, durante la constatazione dei danni, quando il ciclista tamponato si è qualificato la situazione è degenerata e il malcapitato aveva avuto la peggio.

Il 133 lo aveva portato in ospedale dove era stato refertato con 8 giorni di prognosi, mentre il terzetto si dava alla fuga. Erano poi stati tutti bloccati nel giro di due giorni.

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