L'accusa per gli ambulanti potrebbe aggravarsi. Ecco cosa ha raccontato il capo degli agenti
MESSINA – Parla il comandante Giovanni Giardina, al processo per l’aggressione subita dagli ambulanti il 19 ottobre scorso. Il capo della Polizia Metropolitana di Messina è stato ascoltato dalla giudice monocratica Adriana Sciglio alla prima udienza del processo contro Salvatore e Carmelo Centorrino, padre e figlio, costituitisi la sera stessa.
Le complicanze dell’aggressione
Giardina ha deposto in aula e nel confermare la denuncia ha spiegato che dopo essere stato medicato, a caldo, ha continuato ad accusare fastidi e problemi e i medici gli hanno refertato complicanze più gravi rispetto a quanto inizialmente sembrava. L’avvocato Gianmarco Silvestro, che lo assiste insieme all’avvocato Salvatore Silvestro, ha quindi depositato al giudice la documentazione medica che attesta l’aggravamento del quadro clinico. Il pubblico ministero si è quindi riservato qualche giorno per valutare se modificare l’accusa contestata ai due commercianti. Si torna il aula il 15 marzo, quindi, per capire come e se cambierà il quadro processuale.
La versione degli ambulanti
Intanto i due ambulanti, difesi dall’avvocato Filippo Pagano, insistono nella loro versione: hanno reagito all’abuso di potere del comandante, che li “tartassava” ingiustamente. Prima di rinviare il processo la giudice ha detto no alla richiesta di messa alla prova di Salvatore Centorrino, che resta ai domiciliari.
