Medico di guardia spinto giù dalle scale. L'allarme di Asp e Ordine

Medico di guardia spinto giù dalle scale. L’allarme di Asp e Ordine

Medico di guardia spinto giù dalle scale. L’allarme di Asp e Ordine

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lunedì 07 Gennaio 2019 - 12:28
l'aggressione

FRAZZANO' – Un ragazzo con problemi psichiatrici ha aggredito un giovane medico di guardia a Frazzanò. Era stato chiamato dalla madre del ragazzo per una visita domiciliare, preoccupata perché già in passato aveva manifestato segnali di violenza.

Una volta arrivato il medico, però, il ragazzo non voleva essere visitato e lo ha spinto giù dalle scale. Il medico è stato soccorso dai sanitari giunti in ambulanza da Capo d'Orlando. Se l'è cavata con una spalla lussata ma si ripropone il problema dei medici aggrediti dai pazienti.

L'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina e l'Ordine dei Medici manifestano la loro solidarietà al collega vittima di aggressione e, nell'augurargli una pronta guarigione, comunicano sin da ora che saranno presenti a tutela della professione e della garanzia del rispetto della persona, in tutte le sedi presso le quali sarà necessario rappresentare i principi espressi.

Attivati, in esito a tavoli di confronto con le organizzazioni di categoria, azioni di messa in sicurezza e adeguamento dei presidi di Continuità Assitenziale, in applicazione delle norme Nazionali e Regionali, in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro e in particolare dei Presidi di Continuità Assitenziale.
“Come già fatto in episodi precedenti, ci costituiremo parte civile – sono le parole del presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Messina Giacomo Caudo -. Non possiamo più tollerare di essere trattati in questo modo: da anni ormai tali vicende si ripetono dentro gli ambulatori, negli ospedali, nelle carceri e in altri luoghi dove operatori sanitari, e non solo medici, sono costretti a subire aggressioni verbali e fisiche; qualche tempo fa un altro avvenimento simile durante un servizio di 118. Il decreto legge che equipara il medico al pubblico ufficiale, e perció prevede la procedibilità di ufficio per reati del genere, deve diventare normativa vigente, con l’obiettivo di frenare un fenomeno preoccupante e ormai dilagante: i medici sono sempre meno sereni sui luoghi di lavoro e ciò crea tensioni, ansie, paure, pronte a ripercuotersi inesorabilmente nel quotidiano lavoro”. L’Ordine è pronto a schierarsi in difesa della classe medica: “Da ora in poi – conclude Caudo – qualunque circostanza simile a quelle citate sarà oggetto, in automatico, di un’estrema difesa da parte del nostro ente con la costituzione di parte civile in giudizio”.

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