Affidamento servizio di vigilanza venatoria e ambientale. Vernaci: «La Provincia non può espletare alcuna gara fin quando resta socia della Multiservizi»

Affidamento servizio di vigilanza venatoria e ambientale. Vernaci: «La Provincia non può espletare alcuna gara fin quando resta socia della Multiservizi»

Affidamento servizio di vigilanza venatoria e ambientale. Vernaci: «La Provincia non può espletare alcuna gara fin quando resta socia della Multiservizi»

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mercoledì 30 Giugno 2010 - 08:03

Il rappresentante designato dall'Ente nel Cda della compartecipata, seppur mai ufficialmente insediato per l'assenza di una determina presidenziale, spiega perché la strada seguita da palazzo dei Leoni è -contra legem-. E poi afferma: «Il Consiglio stabilisca, con formale atto deliberativo, l'eventuale dismissione delle quote azionarie»

Le promesse sembravano finalmente avere lasciato spazio a passaggi concreti con l’obiettivo della sicurezza occupazionale e della salvaguardia del servizio di vigilanza venatoria e ambientale sul territorio provinciale. Così dopo mesi di mordi e fuggi, di proteste da parte dei lavoratori della Multiservizi e di garanzie date dall’Amministrazione provinciale, si era stabilita una linea da seguire per chiudere definitivamente la stagione dei -colpi di proroga-. Per coprire la stagione estiva, dove il rischio incendi aumenta notevolmente, si provvederà ad un affidamento provvisorio fino al prossimo 7 ottobre. Per stabilire quale sarà il soggetto che ricoprirà l’incarico in questo periodo di vacatio, nelle more dell’affidamento definitivo, si terrà una gara “ufficiosa” alla quale potranno partecipare le società partecipate indicate dall’art.44 dalla legge regionale 33/97. Come detto un’ulteriore fase di transizione, in vista della gara di appalto che dovrebbe chiudere definitivamente la querelle.

Una gara però, alla quale la Multiservizi non potrebbe partecipare. Ad affermare tale ipotesi è Salvatore Vernaci, avvocato designato come rappresentante della Provincia nel Cda della società ma mai ufficialmente insediato per l’assenza di una determina presidenziale in grado di ufficializzare tale incarico. «La Provincia non può espletare alcuna gara di appalto per l’affidamento del servizio di vigilanza venatoria ed ambientale, fino a quando sarà resta socia della compartecipata Multiservizi s.p.a. – spiega -. Infatti la Provincia regionale di Messina, con atto deliberativo n.230 del 11 luglio 2002, ha acquistato n. 11 azioni della Società Multiservizi S.p.A. di Enna, al fine di attivare il servizio di vigilanza sulla caccia, pesca nelle acque interne e la vigilanza sull’ambiente. La stessa Società Multiservizi, a prevalente capitale pubblico, compartecipata dalle Province regionali di Enna, Caltanissetta e Messina e dai Comuni di Barrafranca, Pietraperzia, Agira e Centuripe ha nel proprio Statuto, come oggetto sociale, “La vigilanza di competenza della Provincia, ed in particolare, la vigilanza sulla caccia e sulla pesca, la vigilanza ambientale, la vigilanza sui beni culturali artistici, archeologici e di interesse storico, la vigilanza su cose e persone ed immobili, la vigilanza campestre e su impianti in genere, sia per conto di enti pubblici che per privati”. La decisione di indire una gara di appalto per l’affidamento del servizio di vigilanza faunistico-venatoria ed ambientalista, quindi, è -contra legem- almeno fino a quando la Provincia farà parte della Società Multiservizi S.p.A., in quanto tale servizio rientra fra i compiti statutari della Società, della quale la Provincia di Messina è socia».

Ricordiamo che la Provincia di Messina ha coperto dal 2003 al 2009 il servizio di vigilanza venatoria ed ambientale tramite la Società mista Multiservizi S.p.A., attraverso 46 operatori. La prima convenzione tra l’Ente e la Multiservizi era scaduta il 31 agosto 2009, ma un intervento della giunta provinciale aveva prolungato il rapporto fino alla chiusura della stagione venatoria fissata per il 31 gennaio 2010. Una riconferma di fatto “emergenziale” e provvisoria, connessa alla congiuntura temporale che non permetteva una soluzione alternativa. Non era infatti possibile procedere in direzione di una proroga, esercitabile una sola volta ed applicata con la determina n.1 del 25 marzo 2009, che prorogava il contratto del 24/04/08, quello dell’affidamento.

«E’ comunque il Consiglio Provinciale che deve preventivamente verificare e stabilire, con formale atto deliberativo, se la Provincia deve continuare a fare parte della Multiservizi, (riconoscendo che gli interventi della Società sono riconducibili a finalità di interesse generale-legge n. 244/2007, commi 27-32 dell’art. 3 e s.m.i.) – conclude Vernaci -. In alternativa, decidere l’eventuale dismissione delle quote societarie, ed in tal caso deve indicare i termini e le modalità per la cessione, mediante procedure ad evidenza pubblica; o se gestire questi servizi in proprio, direttamente con personale interno (Vigili provinciali)».

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