Nel decreto anticrisi il governo stronca le fonti rinnovabili

Nel decreto anticrisi il governo stronca le fonti rinnovabili

Nel decreto anticrisi il governo stronca le fonti rinnovabili

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martedì 02 Dicembre 2008 - 13:54

Il governo ha approvato venerdì scorso, 28 novembre, il pacchetto -anticrisi- da 80 miliardi, dandi il via libera al bonus per le famiglie, alle agevolazioni sulle bollette, tariffe e ponendo un tetto per i mutui.

Il provvedimento, molto vasto (36 articoli), pubblicato sulla Gazzetta ufficiale domenica mattina (quindi operativo dal 30 novembre) vede spiccare il bonus fino a mille euro che farà comodo a molte famiglie, ma di un aspetto non altrettanto positivo si sta parlando pochissimo.

Viene reso, infatti, molto più complesso il percorso per ottenere le detrazioni fiscali del 55% delle spese sostenute per installare un pannello solare, sostituire un impianto di climatizzazione o cambiare gli infissi alle finestre, anche a effetto retroattivo.

Il decreto prevede infatti che per le spese sostenute dopo il 31 dicembre 2007, i contribuenti debbano inviare all’Agenzia delle entrate, solo per via telematica, «un’apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi». L’Agenzia delle entrate esamina le domande secondo l’ordine cronologico di invio e comunica entro 30 giorni l’esito della verifica agli interessati. Decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento «l’assenso si intende non fornito» e il cittadino non potrà usufruire della detrazione. Per le spese sostenute nel 2008, in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell’Agenzia delle entrate, l’interessato potrà comunque usufruire di una detrazione dall’imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute fino a un massimo di 48 mila euro da ripartire in dieci rate annuali.

Oltre alle scontate reazioni di associazioni, come Legambiente e Greenpeace, che oltre all’ambientalismo, fanno anche della politica schierata un quotidiano cavallo di battaglia, un pò tutto il mondo naturalista e ambientalista è saltato dalla sedia (compreso il Wwf) criticando l’azione del governo, che si difende dicendo che saranno così recuperati solo per quest’aspetto del pacchetto oltre 630 milioni di euro solo nel biennio 2007/2008.

Fatto sta che mentre altri Paesi tagliano altrove e investono sull’energia del futuro, in Italia ci ritroviamo in una situazione per cui il raggiungimento del fabbisogno energetico con fonti naturali e rinnovabili diventa sempre più una chimera per quei cittadini – probabilmente pochi e incompresi – che avevano intenzione di investire sulle fonti alternative sperando di contribuire con i propri gesti quotidiani a costruire un mondo migliore per chi verrà dopo di noi.

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