Attenzioni concentrate su San Fratello, Longi, Fondachelli Fantina e Galati Mamertino: le foto del sopralluogo su http://www.meteoweb.it/
S’è concluso il tour del prof. Franco Ortolani, Ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio dell’Università di Napoli Federico II e dell’ing. Angelo Spizuoco del Centro Studi Strutture Geologia Geotecnica di San Vitaliano (NA), accompagnati nei Comuni disastrati dal maltempo dal direttore del Collegio dei Geometri Melo Citraro, dal coordinatore tecnico-scientifico del convegno sull’alluvione di Giampilieri e Scaletta, Giuseppe Aveni e da alcuni tecnici del luogo.
Una delle situazioni più gravi è proprio a San Fratello, dove i versanti già in passato avevano registrato dissesti palesemente evidenziati dalle tipiche morfologie; purtroppo l’urbanizzazione dal periodo post-bellico si è sviluppata in parte su tale aree dalle evidenti precarie condizioni di stabilità. Secondo il team di tecnici guidato dal prof. Ortolani, -la tragica situazione determinatasi con la riattivazione dei dissesti è la conseguenza di una non adeguata pianificazione urbanistica di un territorio interessato da instabilità ed elevata sismicità. I rilievi, infatti, hanno evidenziato che la parte settentrionale del versante orientale dove è stata realizzata la chiesa rappresentava il terrazzo di frana di antichi movimenti franosi. La insidiosa morfologia sub pianeggiante di tale area deve avere indotto, in passato, i rappresentanti delle istituzioni, senza adeguato supporto geologico-tecnico, a urbanizzare il versante-.
Ma non solo: un altro elemento significativo emerso dal sopralluogo è rappresentato -dall’evidente assenza di adeguate opere di consolidamento, drenaggio e raccolta e smaltimento delle acque superficiali e sotterranee proprio lungo il versante attualmente interessato dai movimenti franosi-.
E’ quindi emersa l’esigenza di acquisire le conoscenze geologiche e geotecniche relativamente al territorio interessato dai fenomeni franosi, mediante l’esecuzione di indagini specialistiche, finalizzate alla ricostruzione del modello geologico geotecnico tridimensionale del sottosuolo di specifico interesse anche in prospettiva sismica.
Il prof. Ortolani e gli altri tecnici che lo hanno accompagnato, pensano sia -indispensabile, oltre agli usuali capisaldi topografici, l’installazione di sensori di movimento a pendolo verticali collegati in tempo reale ad una centrale operativa via radio. Ovviamente la centrale di ricezione andrebbe posizionata in luogo sicuro, al di fuori del corpo di frana, ed essere operativa 24 ore su 24 al fine di consentire interventi di emergenza. L’acquisizione dei dati mediante le opportune indagini, e la loro interpretazione, oltre ad essere indispensabile per la ricostruzione tridimensionale del corpo di frana e per il monitoraggio della sua evoluzione consentirà una idonea progettazione degli interventi di messa in sicurezza; consentirebbe, inoltre, di prevedere e prevenire l’eventuale evoluzione verso monte del fenomeno dove insiste l’abitato-.
La situazione è critica anche a Longi, su cui viene lanciato l’allarme in riferimento alla posizione del campo sportivo. -E’ posizionato sulle pendici del versante principale incombente sul paese – dicono i tecnici – che è caratterizzato da una morfologia ripida e da una struttura geologica complessa costituita prevalentemente da un ammasso roccioso calcareo molto fratturato e discontinuo, poggiato su roccia prevalentemente argillosa, presenta estesa instabilità conseguente alla saturazione idrica della copertura detritica e del substrato a monte e da una precaria stabilità in corrispondenza della non efficiente ed adeguata struttura di sostegno perimetrale, priva anche di un adeguato drenaggio. Sono evidenti i dissesti che interessano lo stesso Campo sportivo lato valle, unitamente alla riattivazione di alcune sorgenti che disperdono in maniera incontrollata le acque lungo il versante a monte dell’abitato-.
Ma i problemi di Longi non sono tutti legati al campo sportivo: dal sopralluogo di Ortolani & company sono emersi anche segni di potenziale instabilità nella parte meridionale dell’abitato su un versante del torrente, una situazione probabilmente -aggravata da fondazioni e opere di sostegno non idoneamente progettate e realizzate alle pendici della zona urbanizzata interessata dall’evidente e pericoloso fenomeni di instabilità che, se non monitorato e mitigato con opportuni interventi, potrebbe produrre ulteriori irreparabili danni-.
Il sopralluogo ha evidenziato anche che -non si può fare a meno di segnalare la gravità delle precarie condizioni nelle quali si trova la sede stradale provinciale di collegamento interessata da caduta massi di varia dimensione. Il distacco dei massi provenienti dalla sommità del versante ha raggiunto la sede stradale ad una elevata velocità con forza d’urto talmente elevata da provocare evidenti e riscontrabili effetti devastanti per la sede stradale e per l’inadeguata opera di sostegno a monte dell’asse viario, essendo stata vanificata la funzione di protezione delle strutture paramassi in struttura metallica. Nella fattispecie si suggerisce per la risoluzione della problematica in essere di realizzare idonea struttura paramassi ammorsata al sottofondo stabile di idonea inerzia in grado di sopportare una forza d’urto in funzione della massa dei blocchi interessati e del possibile percorso per raggiungere l’opera di contenimento. Una ulteriore possibile soluzione definitiva, potrebbe essere quella di realizzare una galleria paramassi sfinestrata sul lato valle-.
Dai sopralluoghi sono emerse gravi criticità anche nel Comune di Fondachelli Fantina, dove le frane attive che interessano la parte alta del bacino idrografico alimentano enormi volumi di detriti verso la fiumara sottostante, con un continuo rifornimento di sedimenti e un relativo innalzamento del fondo dell’alveo, che in molte zone ha raggiunto la strada provocando molte situazioni pericolose.
La situazione di Fondachelli è, per certi versi, ancor più difficile rispetto a Longi e San Fratello e forse la più grave in prospettiva: -I catastrofici eventi degli ultimi giorni hanno esaltato le diffuse situazioni di instabilità che coinvolgono anche i centri abitati. Quanto detto, rende necessario una azione di difesa del territorio e dell’intero bacino idrografico, che può essere caratterizzato da interventi finalizzati alla stabilità dei versanti, al controllo dell’erosione delle aste torrentizie e della stabilità spondale con relativa regimentazione delle acque. A tal fine risulta indispensabile una rivisitazione e/o riformulazione integrale di tutti i piani geologici a supporto della pianificazione urbanistica intercomunale e comunali e ciò anche alla luce della nuova normativa nazionale antisismica. In particolare vista la tipologia dei particolari fenomeni climatici che interessano le zone colpite si annuncia fin d’ora che si ritiene indispensabile una installazione di una rete Meteoclimatica a corto raggio di azione che può variare da 3 a 4 Km per stazione al fine di individuare tempestivamente eventuali fenomeni anomali particolarmente di carattere piovoso. I rilievi hanno evidenziato che, nelle attuali condizioni climatiche, l’enorme volume di sedimenti che da molti anni si riversano nell’alveo determinando anche situazioni di locale pericoloso sbarramento, non viene trasportato naturalmente fino al mare. Ne consegue che le spiagge sono sempre più interessate da grave ed irreversibile erosione che sta minando l’economia turistica balneare. Si ritiene necessario effettuare una indagine multidisciplinare di tutto il bacino idrografico al fine di mettere a punto un progetto di riqualificazione e valorizzazione ambientale e di tutela delle infrastrutture e dei centri abitati che comprenda anche un restauro geoambientale ecocompatibile delle spiagge-.
E’, infine, allarme anche a San Basilio e Galati Mamertino, dove il versante dei Peloritani è diffusamente saturo a livello idrico a causa delle eccezionali piogge degli ultimi mesi e la situazione è urgente, di assoluta emergenza. Ortolani e gli altri tecnici che hanno partecipato al sopralluogo sottolineano che -tutte le opere di contenimento dei salti morfologici naturali e/o antropici sono privi di un idoneo drenaggio a tergo delle stesse finalizzato alla riduzione della pressione idrica nei confronti dell’opera di sostegno- e lanciano l’allarme sulla strada che collega proprio Galati alla frazione di San Basilio: -in un tratto incombente sulle abitazioni di S. Basilio, è interessata dai classici segni che inducono alla formazione di distacco di un corpo di frana. Si notano fratture beanti e sprofondamenti del suolo in corrispondenza della superficie di scivolamento. Sarebbe quindi opportuno ed indispensabile, almeno in questa prima fase, attivarsi per eliminare le infiltrazioni di acqua nelle fratture di superficie sopramenzionate e realizzare una idonea regimentazione delle acque meteoriche-.
Per quanto riguarda, invece, Galati, molti edifici sono interessati da lesioni in corrispondenza di un’area che varia le proprie caratteristiche litologiche e geotecniche del substrato di formazione: -la morfologia del substrato di una parte dell’area abitata è stata modificata in passato mediante escavazioni e accumuli di terreni di riporto. Si ritiene necessario che il Comune si doti di una dettagliata cartografia geologica e geotematica e di una indagine geognostica che consenta di ricostruire l’assetto geologico e geotecnico del substrato anche in prospettiva sismica. E’ quanto mai necessario intervenire per sistemare adeguatamente la raccolta e smaltimento delle acque superficiali anche all’interno dell’abitato. Deve essere attivato, inoltre, un valido sistema di monitoraggio delle lesioni che interessano i manufatti-.
Nuovi sopralluoghi saranno effettuati nei prossimi giorni dai tecnici della Protezione Civile guidati da Guido Bertolaso che tra domenica e lunedì sarà nel Messinese, mentre è alta la tensione in vista del nuovo imminente peggioramento meteo che porterà nuove piogge nelle zone Tirreniche, anche se i fenomeni si concentreranno prevalentemente in Calabria dove, tra Cosentino e Vibonese, la situazione è di emergenza assoluta in modo ancor più critico rispetto alla Sicilia e dove, probabilmente, il prof. Ortolani si recherà nei prossimi giorni.
Tutte le foto del ‘tour’ di sopralluoghi e ispezioni su http://www.meteoweb.it/
