Wwf: -Bentornate-. Il Ministro Prestigiacomo: -Notizia splendida-
Molto probabilmente si tratta di una mini-colonia di foche monache: padre, madre e piccolo, hanno fatto ritorno, dopo circa 40 anni di assenza, nelle acque di Marettimo, l’isola che fa parte della riserva marina dell’Arcipelago delle Egadi al largo di Trapani, nella costa occidentale della Sicilia.
La prima segnalazione risale al 31 marzo scorso quando un pescatore locale ha avvistato un esemplare in prossimità delle Grotta del Cammello, la ‘casa’ prediletta da questo mammifero 40 anni fa.
Nei giorni successivi, secondo le testimonianze locali, l’avvistamento ha riguardato due esemplari adulti, presumibilmente maschio e femmina e un cucciolo.
-Una bellissima notizia – ha commentato il ministro dell’ Ambiente, Stefania Prestigiacomo – e, come ministero, intendiamo adottare in questa occasione un atteggiamento nuovo, e confidiamo, efficace: intendiamo nominare custodi di questo tesoro la comunità e i pescatori stessi di Marettimo-.
Comunità locali e pescatori che -saranno chiamati a fornire indicazioni su eventuali misure di protezione da adottare. Un sorta di ‘federalismo ambientale’ che siamo certi sarà efficace. Ci impegneremo a salvaguardare la situazione e fornire il supporto tecnico scientifico necessario alla comunitaà di Marettimo- perchè, ha sottolineato il ministro -questo evento, che ricade simbolicamente nell’anno della biodiversità e che indica il miglioramento delle condizioni naturali dei nostri litorali, possa avviare in futuro una forma di convivenza fra le comunità costiere e le splendide foche monache-.
-Una straordinaria notizia- per il presidente onorario del Wwf, Fulco Pratesi, che ha sottolineato l’importanza di un coinvolgimento responsabile e fruttuoso con le popolazioni locali.
-Se la foca monaca è tornata significa che ha trovato un ambiente favorevole- ha evidenziato il comandante dell’ufficio locale marittimo di Marettimo, Michele Parisi.
Sull’evento è intervenuto anche il sindaco di Favignana, Lucio Antinoro: -La notizia ci inorgoglisce a conferma dell’ambiente egadino sano ed incontaminato- mentre il senatore Antonio D’Alì del Pdl richiama alla salvaguardia di queste acque -dalle ricerche petrolifere autorizzate tempo fa dall’ex ministro Pecoraro Scanio e per le quali in commissione Ambiente abbiamo chiesto al ministro Prestigiacomo un’immediata sospensione-.
Un tempo l’areale della foca monaca comprendeva tutto il Mediterraneo. Ad oggi isolate colonie della specie sopravvivono in Grecia, isole della Croazia meridionale, Turchia, nell’ arcipelago di Madera, in Marocco e Mauritania.
In Italia dopo il 2000 si sono avuti sporadici avvistamenti di animali isolati nel Canale di Piombino, a Montecristo, sulle coste della Provincia di Lecce a sud di Otranto, nella Liguria di Levante, nel breve tratto jonico della Basilicata e in Sicilia. Le foche sembrano essere ancora presenti in Sardegna. Gli ultimi avvistamenti di foca monaca sono del 9 giugno 2009 nelle acque antistanti la Torre del Campese, Isola del Giglio e del marzo 2010 a Capo Promontore in Istria.
