Gestione del territorio : serve un nuovo tipo di iniziative

Gestione del territorio : serve un nuovo tipo di iniziative

Gestione del territorio : serve un nuovo tipo di iniziative

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giovedì 08 Ottobre 2009 - 16:39

La tragedia di Messina e le sue numerose consorelle diffuse in tutta l’isola, per fortuna di ben minore entità, richiedono oggi una riflessione.

Sembra impossibile che una gestione del territorio che si sostanzia in una cospicua serie di provvedimenti tecnico/amministrativi ( P.R.G., Piani particolareggiati, V.I.A., V.A.S. e quant’altro ) possa dare risultati così negativi ; soprattutto alla luce dell’accertata ridotta influenza di interventi sul territorio irregolari ed abusivi.

Da un lato vi è certamente il problema di rendere incisive nell’applicazione le norme a tutela dell’ambiente, che regolamentano piani, programmi e progetti, sia ad iniziativa pubblica sia ad iniziativa privata ; dall’altro si ha la necessità di un nuovo tipo di iniziative nella gestione del territorio.

Se Valutazioni di Impatto Ambientale, Valutazioni Ambientali Strategiche e via discorrendo sono essenziali ed imprescindibili per disciplinare Piani Regolatori, Piani Particolareggiati, nuove realizzazioni, etc., resta il problema di quanto si è programmato per decenni in assenza di queste tutele e, soprattutto, di quanto stato fatto per decenni e si è, per così dire, “stratificato” sul territorio, pesantemente condizionandone l’utilizzo in sicurezza.

Su tutta la stampa le foto aeree di Scaletta nella loro drammatica evidenza: prima la battigia, poi praticamente su di essa la ferrovia, a stretto contatto la Statale 114 adornata da una fila ininterrotta di edifici da ciascun lato, quindi praticamente a ridosso a mezza costa l’autostrada e, dulcis in fundo, la montagna che tutte le sovrasta.

Possiamo meravigliarci se si è verificato il disastro che vi è stato ? No davvero ! E solo qualche giorno prima qualcosa di molto simile era successo a Letoianni.

Ben difficilmente sarà possibile rintracciare odierne responsabilità in questo scenario, che testimonia un passato di endemico disinteresse delle esigenze del territorio da parte delle nostre Istituzioni. Forse la più arrogante azione in danno dell’ambiente in Italia è stata la costruzione delle linea ferroviaria costiera, per chilometri praticamente sul mare.

Le conclusioni sono facili ed evidenti :

1. Bisogna rivedere la programmazione già in atto ed approvata in carenza delle attuali cautele per l’ambiente. Non basta fermare il cosiddetto “piano casa”, misura certamente necessaria, ma insufficiente. Se non si è sicuri di far bene, ci si fermi.

2. Sono, poi, necessarie iniziative di tipo nuovo, aventi come oggetto il ripristino di una corretta gestione del territorio, ponendo rimedio alle tante sciocchezze fatte in passato. Mai più la follia di Scaletta.

Queste conclusioni spingono i cittadini siciliani a guardare verso Palermo, verso Palazzo dei Normanni. Il Governatore Raffaele Lombardo avrà il suo bel daffare nell’affrontare questa situazione, e ciò ancor più per la carenza di risorse economiche. Per farcela dovrebbe forse ottenere il coinvolgimento di tutta la società civile, che su queste problematiche è molto più matura di quello che si pensi, malgrado la deleteria presenza di tanti e disparati “professionisti dell’ambientalismo”.

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