Incendi: Messina in ginocchio. Vertice in Prefettura

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Redazione

Incendi: Messina in ginocchio. Vertice in Prefettura

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martedì 24 Luglio 2007 - 13:30

Dall'Annunziata alla Panoramica strade bloccate

Ancora incendi in città, questa volta il fuoco si è esteso dall’Annunziata fino alla Panoramica. In serata la Prefettura ha convocato un vertice per verificare la situazione e predisporre i servizi in caso d’emergenza. Anche le macchine parcheggiate sembra siano state raggiunte dall’incendio. L’accesso al viale già bloccato dalla polizia, adesso è consentito. In tutta la zona, fino a San Licandro le persone sono state costrette a tapparsi in casa per il gran fumo e la cenere.

La situazione è davvero pesante.

Tantissimi gli incendi in tutto il meridione. Bruciano ettari di vegetazione in Campania, Calabria e Sicilia.

Lo Stretto di Messina è avvolto da una coltre di fumo infernale, a causa di numerosissimi incendi su Aspromonte e Peloritani: nel corso della notte e della mattinata, diverse migliaia di ettari di terreno sono state bruciate nella zona collinare di Archi, a Reggio Nord.

A Messina l’incendio di Curcuraci ha innalzato una nube di fumo ad oltre 10.000 metri di quota nello Stretto: come una bomba atomica. Gli abitanti di San Licandro sono costretti a restare tappati in casa dal gran fumo. Le colline sopra Gravitelli sono pure incendiate.

L’assenza di vento fa sì che il fumo dei fuochi salga di quota verso l’alto. Così facendo si formano dei pennacchi infiniti che, nei casi più intensi come in quello Messinese, danno l’idea quasi di una nube a sviluppo termoconvettivo: sì perchè poi oltre i 10.000 mt di quota, precisamente nella tropopausa tra stratosfera e troposfera, il fumo si dilata sotto lo strato di ozono e rende proprio l’idea di un’esplosione nucleare o di una nube dalla forma di incudine temporalesca.

Si attende con ansia che, nelle prossime ore, con il deciso calo termico e la rinfrescata accompagnata dai venti di maestrale, la situazione possa rientrare nella norma: i mezzi di volontari, dei vigili del fuoco e della protezione civile non sono sufficienti per fronteggiare l’emergenza, una delle più impegnative degli ultimi anni.

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