I nostri rifiuti potevamo darli in pasto al -Thor-: il sistema di riciclaggio indifferenziato di cui non si parla più

I nostri rifiuti potevamo darli in pasto al -Thor-: il sistema di riciclaggio indifferenziato di cui non si parla più

I nostri rifiuti potevamo darli in pasto al -Thor-: il sistema di riciclaggio indifferenziato di cui non si parla più

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martedì 28 Aprile 2009 - 16:42

Il Thor permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti, trasformarli in materiali da riutilizzare e in combustibile dall’elevato potere calorico, senza passare per i cassonetti separati della raccolta differenziata.

Nessuna emergenza rifiuti al momento in città per fortuna, anche se qualcuno sicuramente si lamenterà del cassonetto stracolmo sotto casa. Questi però sono attimi da sfruttare per ragionare su qualche plausibile alternativa alle discariche e alle emergenze rifiuti che la città spesso subisce. A tal proposito vorremmo ricordare un sistema in eterno standby che potrà con molte probabilità risolvere il problema monnezza in tante provincie italiane e non solo la nostra. Infatti, è stata pubblicata sul sito del CNR la notizia di un affinamento del metodo Thor (Total house waste recycling o riciclaggio completo dei rifiuti domestici), sistema mangia-rifiuti che tempo addietro anche tempostretto aveva -pubblicizzato- come strumento da attenzionare.

Parliamo di una tecnologia ideata e sviluppata interamente in Italia dal Consiglio Nazionale delle Ricerche che si basa su un processo di raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto, i quali vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili. Siamo un passo oltre la raccolta differenziata ed il semplice incenerimento sosteneva il CNR: -il rifiuto è da vedersi come una risorsa che se trattata con un metodo adeguato come il sistema Thor comporta un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore fornendo anche materiale riutilizzabile e commercializzabile-. Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.

Purtroppo non se ne parla più come se il -Dio del Tuono- abbia fatto flop. In realtà se ne parla sottovoce e qualche giorno fa anche il Tg1 è tornato sull’argomento ma, con sorpresa, non per trattare dell’impianto funzionante di Torrenova ma bensì di un sistema simile ideato -da poco- in Germania. Si saranno venduti il brevetto dirà qualcuno!!

Quel che non garba ad una minoranza di persone che si interessano attivamente del problema rifiuti è che l’impianto in provincia di Messina sembra essere stato dimenticato e la sperimentazione è in eterno stallo, nel senso che poche sono le informazione sull’andamento del progetto tranne un piccolo comunicato su un affinamento non bene precisato del sistema.

L’impianto della nostra provincia riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. E utile anche ricordare che il costo è molto contenuto: un impianto da 4 tonnellate di rifiuti eliminati all’ora occupa un massimo di 300 metri quadrati ed ha un costo medio di 2 milioni di euro. Cosa desiderare di più da un mangia-rifiuti? Ma purtroppo tutto tace.

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