Con l’attuazione di Rete Natura 2000 la Comunità Europea indica un preciso indirizzo di sviluppo del territorio e contemporaneamente mette a disposizione gli strumenti e le risorse utili ad attivare questo importante strumento.
La delimitazione quale Zps di gran parte della nostra superficie comunale, se correttamente interpretata, rappresenta una grande opportunità di sviluppo consentendo di attivare tutti i Piani ed i Regolamenti Comunitari previsti ed utili a perseguire le finalità di salvaguardia e recupero degli habitat presenti all’interno di tali aree riconosciute ad elevata valenza naturalistica.
Nello specifico, nel comune di Messina sarebbe possibile studiare e individuare le linee di finanziamento che consentirebbero di compensare il danno causato all’ambiente dall’abbandono delle coltivazioni agrarie recuperando tradizioni, terreni soggetti a degrado e biodiversità.
La reintroduzione di produzioni agricole, mirate alla conservazione del paesaggio e del territorio, avrebbe quale conseguenza diretta quella di mettere a disposizione dell’avifauna migratoria e stanziale, oltre che della fauna terrestre, habitat caratterizzati da una più elevata dotazione di nutrienti con la concreta possibilità per i migratori e gli stanziali di sostare riposandosi dai lunghi tragitti percorsi in volo, ripararsi, nidificare e riprodursi.
Così si realizzerebbe il miglioramento qualitativo e quantitativo delle catene trofiche e la loro diversificazione ripristinando gli equilibri preesistenti in ottemperanza degli obbiettivi previsti da Rete Natura 2000, si perseguirebbe la tutela dell’avifauna, si creerebbero nuove opportunità di lavoro strettamente legate al territorio attivando la “Green economy” elemento prevalente di sviluppo moderno già attuato in altre realtà.
Di contro il “sacco edilizio” deve essere contrastato intervenendo sulle scelte fatte a monte e modificando PRG, Regolamenti Comunali e Norme di Attuazione in maniera tale da privilegiare un’edificazione di qualità non solo tecnica ma anche ambientale.
In questa ottica concreta di sviluppo le denunce documentate nei precedenti articoli servono solo ad inasprire gli animi creando barriere ed impedendo qualsiasi dialogo costruttivo.
A maggior ragione, quando chi scrive le denunce tuona contro alcuni e tace a favore di altri evidenziando certi fatti e tralasciandone altri ben più incisivi, facendo percepire come non abbia alcuna competenza nel leggere un elaborato tecnico progettuale porta a concludere che l’importante simbolo rappresentato venga utilizzato esclusivamente a proprio uso e consumo.
Chi studia e capisce le tematiche ambientali sa perfettamente quanto siano complesse e strettamente in equilibrio le une con le altre.
Per questo in un campo tanto vasto ed articolato esiste una sola certezza: chi sostiene di sapere tutto non ha capito quello che ha studiato.
Argomenti tanto ampi e compositi non devono essere ridotti a slogan e proclami a meno di non voler fare demagogia spicciola o populismo di facile presa.
Proseguendo per questa strada e continuando a dare spazio a mercenari ambientali ed escludendo i veri ambientalisti ed i tecnici del settore si continueranno a perdere le possibilità di sviluppo messe a disposizione dalla Comunità Europea a danno dell’ambiente ed a favore di piccoli interessi di bottega.
Nei precedenti articoli ho scritto di “uccellini” solo per irridere chi urla non sapendo discutere, ho dato riferimenti certi per far capire a qualche pettegolo che gli argomenti importanti bisogna trattarli con dati sicuri.
Per formazione non posso essere a favore dell’assalto al territorio, ho sempre rispettato gli ambientalisti veri e spesso ho condiviso e le loro battaglie così come ho sempre detestato chi strumentalizza un argomento importante quale l’ambiente nella convinzione che esistono leggi da osservare ed applicare e, se sbagliate o superate, da abrogare o modificare ma sempre nel rispetto delle norme.
Ma questi argomenti difficilmente possono essre compresi o possono giovare a chi si dedica al fanatismo e ad ai suoi servi sciocchi.
