A S....proposito di Zps Capitolo Quarto

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lunedì 13 Luglio 2009 - 07:28

L’intensa attività di denunzia posta in essere dagli eroi ambientali alla riscossa nei confronti dei crimini perpetrati contro il territorio si concentra all’interno dell’area perimetrata quale Zps pressando in maniera battente nei confronti dei componenti della Commissione e del competente Dipartimento Comunale.

Al di fuori di tale territorio tutto passa inosservato anche se per una fascia di una certa profondità dal confine della Zps si dovrebbero prestare particolari attenzioni all’assetto ambientale in quanto si tratta di “aree contigue”.

Basta girare per la città per vedere i grandi complessi residenziali costruiti proprio a ridosso dell’area Zps.

Costruzioni di notevole incidenza che concentrano in poche migliaia di metri quadrati centinaia di migliaia di metri cubi di cemento; molti interventi sono privi delle opere di urbanizzazione e collegati al centro da strade strette percorribili con difficoltà anche da una sola macchina per ogni senso di marcia; in qualche caso si tratta di edifici realizzati ostruendo impluvi, tagliando in due intere colline, sottraendo porzioni di territorio e non realizzando opere compensative od interventi di mitigazione degli impatti.

La riscossa ambientalistica non si interessa di queste costruzioni, nessuna eroica denuncia riguarda tali complessi anche se ricadenti all’interno della zona contigua alla Zps.

Lasciando il territorio esterno ritorniamo all’interno dell’area vincolata dalla Comunità Europea.

Da mesi non solo si sente parlare della realizzazione di una discarica in piena Zps ma la stampa locale riferisce il rilascio dell’autorizzazione propedeutico alla costruzione di tale infrastruttura presso il villaggio di Pace a ridosso di centri abitati ed in vicinanza dell’ex discarica di Portella Arena.

Nessun commento sulla discarica in sé, ma come non prendere atto che neanche in questo caso si sentono gli echi della riscossa di quegli stessi ambientalisti che tanto energicamente hanno prodotto denunce su denunce.

Eppure un intervento simile dovrebbe infiammare e spingere all’azione animi così sensibili ed operativi rispetto le tematiche di salvaguardia ambientale in aree ad alta naturalità.

Invece, pur trattandosi di fatti tanto eclatanti, il silenzio riempie ogni spazio e sostituisce il clamore riservato all’enfasi data alle ripetute denunce.

In questa fattispecie questi eroi eludono qualsiasi presa di posizione rispetto tale peculiare sfaccettatura del tanto lamentato sacco edilizio mentre altri e coerenti ambientalisti hanno già manifestato ampiamente il loro dissenso.

Strana maniera di rappresentare il simbolo di una delle maggiori e più meritorie associazioni ambientalistiche a livello mondiale.

Un comportamento simile se messo in atto da tecnici, dirigenti, pubblici funzionari o imprenditori avrebbe potuto suscitare l’attenzione di chi, giustamente attirato da questa dualità, è istituzionalmente delegato al controllo ed alla verifica.

Qualcuno con le mansioni specifiche dovrebbe avere la curiosità di accertarsi se chi agisce in maniera tanto differente e differenziata rispetto lo stesso problema è qualificabile come eroe oppure è solamente un cittadino al di sopra di ogni sospetto.

Ma in questo caso non si discute di certa “gentaglia” mossa da oscuri interessi, ma si tratta di Ambientalisti alla Riscossa che notoriamente sono mossi da ben altri ed alti valori, loro sono gli eroi e gli eroi queste cose non le fanno.

Dopo anni di osservazione dell’avifauna migratoria questi ambientalisti facili alla riscossa hanno studiato e fatto propri i meccanismi del volo tanto da essere in grado di svolazzare da un’amministrazione all’altra indipendentemente dal colore o dalla posizione di chi governa la città.

Ma questo sarà l’argomento di cui si parlerà nel prossimo capitolo della saga Zps a Messina.

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