Con un’ordinanza di pochi giorni fa il giudice ribadisce: le valutazioni di incidenza spettano al Comune, non alla Regione
L’ampia giurisprudenza sulle Zps si arricchisce di un nuovo tassello. Lo fornisce un’ordinanza emessa il 10 aprile scorso dal Tar di Catania, che si è pronunciato sul ricorso presentato da una ditta, la Mari Immobiliare Srl, in merito ad una richiesta di valutazione di incidenza per l’approvazione di un piano di lottizzazione convenzionato. Dando ragione alla società dei fratelli Mangano, e quindi torto al Comune di Messina e all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, il Tar esprime un concetto che potrebbe per l’ennesima volta rimescolare le carte in materia di Zps. Nell’ordinanza, infatti, si legge che «appare condivisibile l’interpretazione rassegnata dalla ricorrente in ordine al contenuto precettivo del primo e del secondo comma dell’art.1 della L.R. n.13/2007».
Cosa dicono i primi due commi dell’articolo in questione: che «le determinazioni sulle valutazioni d’incidenza sono attribuite ai comuni nel cui territorio insistono i siti Sic e Zps», e non dunque alle Regioni, nella cui competenza rientrano «le valutazioni di incidenza che riguardano l’intera pianificazione comunale, provinciale e territoriale». Eppure l’ordinanza del Cga del 16 ottobre 2008, che accoglieva il ricorso presentato dalla Regione e dal WWF nei confronti del Comune, sembrava andare in direzione opposta.
Resta fermo un altro principio emerso proprio da quell’ordinanza del Cga: la Zps di Messina non va riperimetrata e rimane così com’è, ricoprendo cioè oltre il 70 per cento del nostro territorio. Ma un conto è che le valutazioni d’incidenza spettino alla Regione, altro è che la competenza venga riconosciuta al Comune.
Ricordiamo cosa sono le aree Sic e Zps. Le prime sono Siti di Importanza Comunitaria per la Direttiva Habitat della Cee, le seconde sono Zone a Protezione Speciale per la Direttiva Uccelli, sempre della Cee. Per inciso, undici Sic e due Zps dell’area dello Stretto sono direttamente e indirettamente interessati dal progetto del Ponte, mentre in piena Zps, a Pace, è prevista dall’amministrazione comunale la realizzazione di una discarica, espressamente vietata dalla norma in questione.
