La Badia Residence ricorre al Tar contro il provvedimento del Genio Civile

La Badia Residence ricorre al Tar contro il provvedimento del Genio Civile

La Badia Residence ricorre al Tar contro il provvedimento del Genio Civile

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sabato 19 Gennaio 2013 - 10:19

La ditta che dovrebbe costruire una palazzina di dieci piani in via Salso si oppone al provvedimento del Genio Civile che subordinava l’autorizzazione all’abbattimento ed alla ricostruzione arretrata del muro di Salita Contino per l’ampliamento della strada. Monito del consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato

Una palazzina di dieci piani in via Salso, al rione Carrubbara e l’ok del Genio Civile condizionato all’abbattimento e ricostruzione arretrata del muro di Salita Contino. Sembrava tutto stabilito per un progetto che avrebbe permesso al privato la realizzazione della palazzina ed avrebbe “donato” al pubblico un’opera che consentirebbe un accesso facilitato all’intera zona di Messina 2.

Con provvedimento del 14 novembre 2012, infatti, il Genio Civile ha subordinato l’efficacia della propria autorizzazione alla sussistenza di due elementi: il parere favorevole dell’Amministrazione Comunale in merito alla idoneità della viabilità prevista a sopportare il maggior carico urbanistico; la preventiva realizzazione delle opere di sistemazione esterna attraverso paratia in sostituzione del muro ed allargamento della Via Salita Contino.

Il progetto della ditta Badia Residence Srl dovrà quindi essere presentato al Comune di Messina per le necessarie valutazioni, nonché per il rilascio della licenza a costruire e potrà vedere una realizzazione solo dopo l’effettuazione dei lavori di rilievo pubblicistico da effettuarsi nella Via Salita Contino.

La ditta aveva manifestato la sua disponibilità anche con la presentazione di un’apposita relazione tecnica trasmessa all’ingegnere capo del Genio Civile il 4 settembre 2012 ma ora, denuncia il consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato, “non solo non ha ancora presentato il progetto al Comune per l’ottenimento della licenza a costruire, ma ha promosso ricorso al Tar contro il provvedimento del Genio Civile allo scopo di richiederne l’annullamento solo per la parte che subordinava l’efficacia del provvedimento di autorizzazione alla preventiva realizzazione delle opere di sistemazione esterna con allargamento della Via Salita Contino”.

“In pratica – prosegue Interdonato – la ditta compie un vero e proprio voltafaccia a quanto concordato con la Circoscrizione e rispetto agli stessi impegni assunti durante la fase istruttoria del provvedimento. Con l’intrapresa azione legale, la ditta ha svelato le proprie vere intenzioni, non sappiamo se sussistenti ab origine o maturate strada facendo, consistenti nell’incassare l’autorizzazione del Genio Civile nella parte più favorevole e puntare alla cassazione della condizione sospensiva posta a carico ai fini della tutela della viabilità pubblica e della necessità di garantire l’efficacia delle vie di fuga”.

Il consigliere lancia un monito: “L’obiettivo è evidentemente quello di eludere lo scoglio ritenuto più difficile da sormontare, stante nell’ottenimento dell’autorizzazione da parte del Genio Civile, ritenendo che, aggirato l’ostacolo, avranno vita facile presso il Comune per il rilascio della licenza a costruire, magari approfittando della grande difficoltà del dipartimento competente a smaltire i carichi di lavoro. In ogni caso – conclude Interdonato – anche qualora il Tar dovesse dare ragione ai ricorrenti, la battaglia per far valere le ragioni della tutela del territorio allo scopo di migliorare l’esistente ed impedire la realizzazione di ulteriori danni si sposterà in sede comunale non appena verrà presentato il progetto. È necessario opporsi con tutte le proprie forze all’azione di coloro che intendono compiere affari senza preoccuparsi della collettività. È anche a causa di comportamenti di questo genere che negli anni è stato deturpato il volto della città compromettendone lo sviluppo architettonico e urbanistico”.

Sull’altro fronte della vicenda, ovvero l’elaborazione e l’approvazione del progetto di esclusiva rilevanza pubblica, stante nell’abbattimento ed arretramento del muro di Via Salita Contino, il consigliere osserva come a causa di varie vicende ci si muova con estrema lentezza. Tuttavia, Interdonato si confida fiducioso sull’operato del progettista, l’ingegnere Nunzio Santoro, e del rup, l’ingegnere Salvatore Bartolotta, entrambi dipendenti comunali.

6 commenti

  1. MA DI CHI STA COSTRUENDO PRESSO EX MULINI GAZZI E VOGLIONO ANCHE LA BIRRA MESSINA CHI SONO I COSTRUTTORI I SOCI BOOOOOOO MISTERO LA ERA TUTTO A POSTO NON ANNO DOVUTO RICORRERE AL TAR. E SI MESSINESI SVEGLIA FRA UN PAIO DI ANNI SI PAPERANNO TUTTO POVERI MIEI NIPOTI IN CHE MANO CADRANNO MEGLIO ANDARE FUORI MESSINA O ALL.ESTERO FORSE LA CE SARA UNA DEMOCRAZIA DIVERSA E POI I LECCHINI RESTERANNO LECCHINI

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  2. peggio dell’Aquila…

    commemorate le vittime dell’alluvione nelle chiese e nei

    palazzi del potere e poi lasciate questa gente costruire

    palazzine di DIECI PIANI in zona sismica, in quartieri con

    stradine grandi quanto un budello…

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  3. E’ ora che a Messina certi “furbetti” capiscano che i “bei tempi” andati sono ormai finiti.
    Finiti.
    La tutela pubblica è prevalente su tutto e su tutti.
    La si smetta di chiudere gli occhi sull’abusivismo, su balconi diventate verande in poche ore, su soprelevazioni camuffate da giardini pensili e boiate simili.

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  4. …Costruttori figli del berlusconismo più becero!
    Affaristi cupi e pericolosi!
    Gente senza scrupoli morali né senso di appartenenza sociale!
    La parola d’ordine dovrebbe essere:

    BOICOTTAGGIO DELLE LORO INIZIATIVE IMPRENDITORIALI

    FUORI I NOMI!!!

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  5. ART.21 COSTITUZIONE. Piano Regolatore vigente ABUSIVO e Regolamento Edilizio INDEGNO di una città sede della facoltà di Ingegneria e di Architettura,per quest’ultima intendo l’area dello Stretto di Messina. Bastava un articolo del Regolamento Edilizio,come il seguente. ” Accesso alla rete viaria.”
    1.L’accesso dei veicoli dagli spazi pubblici agli spazi privati o di pertinenza delle costruzioni è realizzato tramite passi carrabili, provvisti delle caratteristiche morfologiche e funzionali previste dalla legge, autorizzati dall’Amministrazione Comunale e individuati con segnali di divieto di sosta.
    2. Se la costruzione fronteggia più spazi pubblici, l’accesso è consentito da quello di minor traffico.
    3. L’accesso ad uno spazio privato tramite più passi carrabili è consentito quando giustificato da esigenze di viabilità, sia interna che esterna; l’accesso veicolare alle
    singole unità immobiliari deve essere garantito dagli spazi interni comuni, salva comprovata impossibilità strutturale per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente.
    4.L’accesso diretto dallo spazio pubblico allo spazio privato è disciplinato come segue: 4.1. nelle strade di rilevante importanza viabilistica, incluse in un apposito elenco, aggiornato annualmente, l’accesso diretto dallo spazio pubblico allo spazio privato non è consentito qualora non sia possibile l’inversione di marcia nello spazio privato e l’immissione frontale dei veicoli sullo spazio pubblico;
    4.2. nelle restanti strade l’accesso diretto dallo spazio pubblico allo spazio privato è consentito, limitatamente agli edifici già esistenti, con il solo obbligo dell’immissione frontale dei veicoli sullo spazio pubblico.
    5.L’immissione dei veicoli sullo spazio pubblico deve essere regolamentata in relazione alle caratteristiche della rete stradale: 5.1 nelle strade di rilevante importanza viabilistica il cancello a delimitazione della proprietà deve essere arretrato di mt. 4,50 dal filo della carreggiata per
    consentire la fermata del veicolo in ingresso al di fuori del flusso veicolare; al fine di consentire una migliore visibilità, la recinzione dovrà essere provvista
    di raccordi obliqui, con inclinazione non inferiore a 45°;
    5.2 nelle strade di minore importanza viabilistica come quelle di quartiere e le strade locali interzonali, appositamente individuate, il cancello può essere installato sull’allineamento stradale a condizione che sia dotato di sistema automatizzato con comando di apertura a distanza;
    5.3 nelle altre strade il cancello può essere installato sull’allineamento stradale anche se non risulti fornito di sistema automatizzato con comando di apertura a distanza.
    Insieme a questo articolato, allegare l’elenco delle strade di rilevante importanza viabilistica,con relativa classificazione. Guaratevi i link, ecco dove hanno costruito o vogliono costruire, chiamano strade le trazzere a monte del viale Europa.
    http://img823.imageshack.us/img823/1959/contino7.png
    http://img62.imageshack.us/img62/8862/contino1.png
    http://img33.imageshack.us/img33/6083/contino2.png
    http://img833.imageshack.us/img833/1903/contino3.png
    http://img824.imageshack.us/img824/7317/contino5.png
    http://img197.imageshack.us/img197/5246/contino6.png

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  6. ” …puntare alla cassazione della condizione sospensiva posta a carico ai fini della tutela della viabilità pubblica e della necessità di garantire l’efficacia delle vie di fuga”.

    COMMENTO : non comprendo come si possa definire agibile e sicuro, ai sensi della 626, per esempio, un edificio la cui strada di accesso rischi di trasformarsi, in caso di calamità naturale o meno, in un collo di bottiglia. Mi chiedo se i progettisti del palazzo in questione se ne sono resi conto o meno o se piuttosto, come sembra, giudicano (a torto) detta condizione, NON di loro competenza. Ecco, è un volersi concentrare sul palazzo, senza saperlo vedere nel contesto del quartiere dove sorgerà. Questo determina impiego di fondi, risorse umane, giornate di lavoro. Poi, la nuova costruzione si anima di persone, di famiglie. La costruzione, peraltro, è OBBLIGATORIAMENTE destinata a collegarsi, nel senso piu’ ampio del termine, con l’ambiente circostante (luce, gas, fibre ottiche, smaltimento acque nere e bianche e dei rifiuti domestici, passaggio di persone, piu’ o meno sane, traffico di veicoli). Orbene, perchè il tutto non crei problemi di igiene e/o sicurezza o tempo sprecato, l’insieme deve risultare razionalmente coordinato. Ma non in questa vicenda. Quel che percepisco, invece, è la solita storia del solito palazzo , costoso, fonte di problemi successivi per i suoi abitanti, ma anche per il rione e per la città. Oppure, riteniamo normale , in pieno 2013, la soluzione di sistemare , ad esempio, ben lontani dal portone i cassonetti di raccolta differenziata, perchè manca lo spazio vista la ristrettezza della sede stradale ?? Ricordo ancora una volta a tutti che ogni edificio, sopratutto se destinato ad uso di civile abitazione, DEVE potersi inserire razionalmente, sicuramente e funzionalmente nel luogo dove sorge. E’ questo un aspetto FONDAMENTALE, che dovrebbe essere sentito come IRRINUNCIABILE da parte di chi acquista l’appartamento in quello stabile. Non parliamo poi, se vi dovessero essere … uffici pubblici o privati. Non capire e mettere in pratica questi concetti elementari di edilizia civile, significa solo creare ambienti e spazi NON a misura d’uomo, chiaramente incapaci di favorire normali e corretti rapporti umani tra la gente. Oppure, devo sospettare che si voglia deliberatamente favorire il disagio, il ghetto e l’emarginazione nella gente ?????? Quindi, GENIO CIVILE DI MESSINA, NON MOLLARE ADESSO, MA DACCI DENTRO !!! PERCHE’ SI PUO’ E SI DEVE PENSARE AD UNA MESSINA A MISURA DELLA GENTE.

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