Gli oscar del 2010: è Scilipoti l’uomo dell’anno

Gli oscar del 2010: è Scilipoti l’uomo dell’anno

Gli oscar del 2010: è Scilipoti l’uomo dell’anno

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venerdì 31 Dicembre 2010 - 10:51

I premi, tra il serio e l’ironico, attribuiti dalla nostra redazione. La frase dell’anno è del ministro Altero Matteoli, il premio “trombone” a Nanni Ricevuto, premio “presidente” ex equo Santarelli-Martorano

Uomo dell’anno: Domenico Scilipoti. Lascia Italia dei Valori mentre l’Italia si interroga sui suoi di valori. Il deputato di Barcellona Pozzo di Gotto balza agli onori delle cronache per avere votato la fiducia al Governo Berlusconi aderendo al “Movimento di Responsabilità Nazionale”. Tanto che qualcuno soprannomina “l’esecutivo sopravissuto” il Governo Berlusconi-Scilipoti. Poco dopo il voto alla Camera alcuni immigrati sfilano con striscioni a suo favore, salvo poi dichiarare di essere stati pagati dall’ex dipietrista per fingere di sostenerlo. Ribalta, Ribaltone, Ribaltato.

Premio frase dell’anno: 21 dicembre, “Il Ponte unirà la Sicilia all’Italia”. Altero Matteoli, Ministro alle Infrastrutture durante l’inaugurazione della galleria Giostra-Annunziata. Rimandato in Geografia.

Premio tempestività: Fortunato Romano. Il doppio incarico lo induce a dimettersi da Assessore comunale. Poche settimane dopo viene dichiarato decaduto da Deputato regionale all’Ars. Da due incarichi a nessuno. Record man.

Premio portoghese: Dopo la convention di Chianciano del suo ex partito, l’Udc, Tonino Caliò lascia l’albergo garantendo “poso le valige in macchina e torno”. Le valige le posa, ma dalla macchina non torna. Solo dopo diversi chilometri in autostrada inchioda coi freni e allarmato si rivolge al compagno di viaggio Muscolino: “M….a, non pagai!”. E tocca al segretario tirare fuori la carta di credito. Trasformista.

Premio trombone: Che a Nanni Ricevuto piaccia la “musica” è noto. Ma nessuno immaginava che potesse riuscire a tirare fuori dal “cilindro” il “Messina jazz festival 2010”, costata alle casse di palazzo dei Leoni 104.500 euro. Per tutta l’estate lui e i componenti della sua giunta concedono finanziamenti, sostegni, partecipazioni alle più disparate associazioni e per feste e sagre di ogni tipo. Poi si rendono conto che il pozzo non è senza fondo e tirano i lacci del salvadanaio per rientrare negli obiettivi del Patto di Stabilità. Pianto del coccodrillo, innamorato.

Premio suoneria dell’anno: ex equo tra il consigliere provinciale del Pd Pippo Rao con la personalissima “Pippo rispondi” pronunciato da sua figlia e il consigliere comunale del Mpa dj Nino Restuccia, che trasforma il consiglio comunale in una discoteca non appena riceve una telefonata. Suonati.

Premio meglio tardi o mai?: Roberto Nicolosi. Dal giorno dopo le elezioni in casa PdL c’è un imperativo: “Dobbiamo recuperare Nicolosi”, il primo dei non eletti. Viene dato per imminente il suo ingresso in questa o in quella giunta o al consiglio comunale. Ma dalle elezioni sono passati quasi due anni e Nicolosi ancora aspetta. Prigioniero politico.

Premio esperto: Antonino Torrisi, esce dalla porta e rientra dalla finestra. Prima di andare in pensione dalla Provincia generale come Ragioniere generale ha il tempo di firmare la determina di nomina presidenziale come esperto finanziario dell’Ente. Ovviamente a titolo oneroso. La pressione dell’opinione pubblica cambia però le carte in tavola e fa saltare il piatto. All in.

Premio Bobcat: Pippo Isgrò. Noto per le sue missioni nei luoghi più impervi della città, rischia di scivolare nella missione più facile: montare un gazebo del PdL a piazza Cairoli. L’assessore operaio, infatti, armato di mazzotta e strumenti del mestiere, ha dovuto vincere le resistenze di un ferreo agente della polizia municipale, che voleva fargli smontare tutto perché sprovvisto di autorizzazione. Impavido.

Premio uomini e donne: L’abbronzatura c’è praticamente sempre. Il fisico? Che te lo dico a fare. Occhiali da sole d’ordinanza. Se il PdL ama circondarsi di “gnocca”, il Pd in consiglio comunale gonfia il petto con Daniele Zuccarello. Tronista.

Premio borsetta 2010: Al consigliere provinciale Roberto Cerreti, il quale porta con sé con borsetta mini versione “pochette”, nonostante la sua statura. La scusa è che risulta comoda per circolare con lo scooter. Lilliput.

Premio uomo della notte: Uno dei pochi giovani politici di Messina a non essere proprietario né socio di locali notturni. Nonostante questo, Giorgio Muscolino si rivela il re delle notti d’estate: presente in tutti i lidi, tutte le sere, anche in più locali nella stessa notte. Spesso avvistato con un giornalista, dichiarato suo “gemello”, della notte. Stakanovista del cocktail.

Premio scuola: La sua infinita generosità lo induce a inviare a tutti i giornalisti un biglietto d’auguri per Natale. Simpatici pupazzi di neve, frase dal forte significato religioso e gli auguri personali del presidente del consiglio comunale, Pippo Previti. Conditi però da un “ogniuno” con la “i” e da un “stà” con l’accento. Dietro la lavagna.

Premio replay: Angelo Burrascano, pronuncia la stessa frase (c’è chi giura di averla ascoltata ventisette volte nel giro di una sola conversazione) più volte delle volte che la pensa. Riesce a non dirla durante l’intervista natalizia rilasciata a Tempostretto, ma si supera comunque. Scusami tanto.

Premio logorroico: Le questioni affrontate sono spesso interessanti, ma non basta per mantenere in colleghi in aula. I lunghi interventi di Francesco Andaloro, consigliere provinciale di Rifondazione Comunista, entrano di diritto nella speciale classifica guadagnandosi il primo gradino tra i più prolissi di palazzo dei Leoni. E’ l’unico esponente del Prc ma quando parla lo fa a nome della Rifondazione Comunista tutta. Disco rotto.

Premio accoglienza: Sia al comune che alla provincia le stanze dei gruppi Udc sono unanimemente riconosciute come le più accoglienti. Giornalisti, addetti ai lavori, politici: tutti si trovano bene. Eppure la prima repubblica è cosi lontana. Centro sociale.

Premio resistenza: Non al fascismo, ma alle speculazioni. Le colline messinesi resistono, provano a tenere duro nonostante vengano messe a dura prova dai continui tentativi di abbattimento. C’è chi pensa che le cose possano cambiare. Chi ormai prega soltanto che non arrivi la prossima catastrofe. E la lira s’impenna…

Premio pacco: Un paio di forbici e una passerella d’imbarco. Cosa hanno in comune questi due oggetti? Nessuno ha portato il primo per il taglio del nastro inaugurale delle piazzette tematiche volute dall’Amministrazione comunale, tanto da spingere il sindaco a tentare il “numero” a mani nude. Il secondo invece si guasta nel bel mezzo dell’avvio ufficiale del servizio MetroMare tra l’incredulità generale. I particolari fanno la differenza.

Premio presidente dell’anno: Ex equo tra Piero Santarelli e Bruno Martorano. Il primo riesce a tenere in mano l’Acr Messina per mesi senza uscire un euro, il secondo riesce a spendere 200mila euro senza tenere in mano ufficialmente l’Acr Messina per un giorno. Gli ultimi saranno i primi.

ER e la redazione di Tempostretto

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