La Cassazione annulla la sentenza per l'imprenditore Cipolla alla fine del processo sui lavori all'acquedotto affidati nel 2020
Messina – Processo d’appello da rifare per l’imprenditore taorminese Francesco Cipolla, che tornerà davanti ai giudici di secondo grado con un “carico” già più leggero, al processo sugli appalti Asm di Taormina.
Accuse ridimensionate per l’imprenditore di Taormina
La Corte di Cassazione lo ha assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di turbativa d’asta, annullando senza rinvio la sentenza della Corte d’appello di Messina un anno fa, ed ha disposto il rinvio alla stessa Corte (in diversa composizione) per l’unica altra accusa rimasta in piedi, quella di corruzione, che dovrà essere riesaminata.
In primo grado nel 2022 l’imprenditore era stato condannato a 5 anni, pena poi scesa in secondo grado a 2 anni e 10 mesi. Adesso potrebbe essere cancellato del tutto il verdetto nei suoi confronti, o comunque parecchio ridimensionato, dopo che la Suprema Corte ha accolto l’appello del suo difensore, l’avvocato Antonio Noè.
Gli appalti truccati
L’indagine sugli appalti dell’Asm di Taormina era sfociata, il 3 novembre 2021, nel terremoto societario e le sospensioni del funzionario Santo D’Agostino. La Polizia di Taormina aveva ricostruito i retroscena di tutti i lavori affidati dall’azienda acquedotti. Sotto processo erano finiti i titolari delle imprese che hanno partecipato alle gare o hanno avuto in affidamento diretto, in appalto o subappalto i lavori all’acquedotto nel 2020. Gare truccate, secondo l’accusa, perché in alcuni casi affidati direttamente in violazione delle normative previste, subappaltati a ditte non autorizzate, o con imprese concordate.
Imprenditori e dirigenti Asm alla sbarra
Intanto è ancora in corso il processo di primo grado per lo stesso D’Agostino e gli imprenditori Alfio Lo Pinto e Giuseppe Sabato di Taormina; Giuseppe Piccolo di Fiumedinisi; Carmelo Portogallo di Mascali, Salvatore Vercoco di Biancavilla e Antonino Giacona di Mascali; infine Agostino Pappalardo (62) di Taormina. La prossima udienza davanti al Tribunale di Messina è fissata per il prossimo 5 marzo.
