Lavori e contenziosi scaturiti dalla realizzazione della Siracusa-Gela sarebbero stati pilotati attraverso una società, la Pachira di Stefano Polizzotto, per cui ha lavorato lo stesso Gazzara. Sei arresti e altri cinque indagati della Polizia giudiziaria, che ha sequestrato quasi 500 mila euro. Tutti i particolari.
Nuovo ciclone giudiziario sul Consorzio Autostrade. Il Gip Salvatore Mastroeni, su richiesta del Pm Alessia Giorgianni, ha firmato un provvedimento cautelare per 6 persone, mentre altre cinque sono indagate.
Al centro dell’indagine della Polizia Giudiziaria di Messina, ai comandi del vice Questore Fabio Ettaro, c’è una presunta tangente legata al contenzioso con Condotte Spa per i lavori sulla Siracusa-Gela e “passata” attraverso la società Pachira Patners, facente capo a Stefano Polizzotto, ’ex capo della segreteria tecnica dell’ex Governatore Rosario Crocetta, di cui vi avevamo dato notizia nel 2016 (leggi qui).
In carcere sono andati il viceo presidente del Cas Antonino Gazzara. Domiciliari per Gaspare Sceusa, lo stesso Polizzotto, Domenico Astaldi di Condotte Spa e Antonino D’Andrea del consorzio Cosige.
Indagate altre cinque persone: Pietro Mandanici, Sebastiano Sudano, Antonino Recupero, Corrado Magro e Maurizio Trainiti, direttore generale pro tempore del Cas. Disposto il sequestro per equivalente di 480 mila euro a carico della Pachira, di Polizzotto, di Sartorio e di Gazzarra.
Turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e corruzione, per fatti che vanno dal marzo 2014 al novembre 2015, le accuse formulate dalla Procura di Messina, guidata dal Procuratore Capo Maurizio De Lucia, alla fine degli accertamenti scaturiti da una segnalazione del Tar che aveva trattato i ricorsi delle ditte escluse dalla gara di affidamento dei lavori
La gara d’appalto del Cas risale al 2013. La commissione di gara, composta da professionisti designati dal Ministero delle Infrastrutture, investiva della fase valutativa delle offerte anomale una sotto-commissione composta da dirigenti e consulenti del CAS e presieduta dal dirigente del CAS e RUP del procedimento Gaspare Sceusa. La sub-commissione ha valutato positivamente le giustificazioni della RTI Condotte D’Acqua Spa, mandataria, e Cosedil Spa, mandante, che aveva ottenuto il maggior punteggio, così l’appalto era stato stipilato il 17 aprile 2014, per un valore dichiarato di 289.560.523 euro.
Immediatamente le ditte escluse, Tecnis e Sics, hanno fatto ricorso al Tar Catania, che ha censurato la condotta della sub-commissione di gara, ritenendo che non avesse condotto i necessari approfondimenti su un aspetto tecnico fondamentale dell’offerta di Condotte, che avrebbe comportato, a fronte di una modifica strutturale di alcuni elementi dell’opera, una nuova approvazione del progetto da parte dei competenti organi di controllo, Genio Civile e Ministero delle Infrastrutture. Il Giudice Amministrativo ha quindi trasmesso gli atti alla Procura di Messina.
Gli accertamenti, condotti anche attraverso intercettazioni telefoniche, hanno confermato i dubbi del Tribunale amministrativo regionale, ma soprattutto hanno scoperto soprattutto che la gara era stata pilotata da “condizionamenti esterni riconducibili ai vertice del CAS ed a consulenti dell’impresa CONDOTTE, collegati ad ambienti politici ed amministrativi della regione siciliana”.
Proprio qui è inserita la Pachira Partners, una società di consulenza che era stata incaricata dalla Cosige Scarl, il consorzio formato da Condotte e Cosedil, di occuparsi della vicenda, con un incarico di 1.650.000 euro. La società, spiegano gli investigatori “…era in realtà una scatola vuota”.
Alessandra Serio
