Roy Paci vs Matteo Renzi. La storia che si ripete

Roy Paci vs Matteo Renzi. La storia che si ripete

Roy Paci vs Matteo Renzi. La storia che si ripete

mercoledì 19 Giugno 2013 - 15:46

Torna in città il musicista no ponte dopo la polemica per l'esibizione in fiera del 2009. E il "rottamatore" del Pd cerca consensi in una città nemica. Ecco i giochi dietro il ballottaggio

Renato Accorinti schiera Roy Paci, il Pd spera in Matteo Renzi. Musica contro politica. Attrazione contro amministrazione. Spensieratezza contro ombre. Il confronto tra il professore pacifista e l’esponente della enorme coalizione di centrosinistra Felice Calabrò si giocherà in due giorni. Stasera, il celebre musicista di Augusta si esibirà a piazza Duomo con una delle sue innumerevoli band, gli “Etnagigante Alla star”, una “nazionale” degli artisti sotto contratto con l’etichetta che il trombettista ha fondato nel 2003. Venerdi, di chiudere la campagna elettorale di Calabrò se ne occuperà Matteo renzi, che di Calabrò è più giovane di qualche anno e di una città, Firenze, è già sindaco.
Non è la prima volta che Roy Paci si esibisce a Messina, e non è la prima volta che ospita sul suo palco Renato Accorinti, anzi. A tre quarti dei concerti del musicista, la presenza dell’oggi candidato a sindaco di Messina è ormai una consuetudine. L’ultima volta, oltre alla consuetudine, è stato anche un “caso”: era l’agosto del 2009 e Roy Paci, in quell’occasione alla testa degli Aretuska, al termine dell’esibizione alla Fiera campionaria, invita sul palco Renato Accorinti che, vestito come sua abitudine con la maglietta No Ponte, improvvisa un breve comizio sul…No al ponte, giusto a qualche decina di metri dallo stand della Stretto di Messina che del ponte ospitava il plastico che ne illustra da venticinque anni lo sviluppo.
Un’esibizione estemporanea, quella di Accorinti, che ha fatto andare su tutte le furie l’allora commissario liquidatore della fiera di Messina, Fabio D’Amore. In una lettera aperta, D’Amore ha spiegato che la sua posizione sarebbe stata la stessa anche se sul palco fosse salito un esponente del “Si al ponte”, a trovarne uno.
A D’Amore ha subito risposto Accorinti, in una lunga ed accorata missiva, sintetizzabile in uno dei passaggi: Caro Fabio, in tutto il pianeta gli artisti vengono pagati per le loro prestazioni, e non è possibile mettere il veto alle loro idee (che ovviamente non sono verità) e alla loro libertà. La gente è altrettanto libera di approvare o meno quello che loro dicono da un palco”.
Ad alimentare le polemiche nei confronti della presenza di Matteo Renzi a Messina, attualmente l’unico leader del Pd (o della coalizione allargata) che avrebbe potuto garantire una partecipazione numerica almeno sufficiente. Renzi arriva nella città che, in occasione delle primarie per la segreteria del Pd gli ha riservato un mediocre 20% di fronte all’oltre 65% di preferenze andate invece al suo rivale Pierluigi Bersani. All’epoca, le percentuali a favore del segretario che poi vinse le consultazioni interne al partito, Bersani, furono le più alte in tutta la Sicilia. Oggi Renzi sotterra l’ascia di guerra, scende in città per supportare Felice Calabrò e spera di ottenere consensi per la prossima battaglia delle primarie. Chi l’ascia di guerra invece la brandiscono con veemenza sono i renziani di Messina, che dal loro leader si sentono traditi e vilipesi. E iniziano a guardarsi intorno.

5 commenti

  1. Forza Renzi rottamiamo tutti, PDL e PD-L compresi te e la combriccola messinese. Qui abbiamo cominciato da Buzzanca.
    FORZA MESSINESI TURIAMOCI IL NASO E VOTIAMO ACCORINTI.

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  2. Come viene distorta la realtà! I renziani sono Palano e gli altri che si sono ribellati al sistema di cui Calabrò fa parte per cambiare il modo di fare politica. Eppure, distortamente, vogliono cercare di dimostrare che il vecchio è rappresentato da Palano e gli altri, e che Calabrò rappresenterebbe il nuovo.
    Siamo veramente “ai confini della realtà”.

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  3. Massoni messinesi?
    Premesso: ho letto e studiato libri sulla massoneria. Ho fatto seminari universitari su Chiesa e Massoneria e sul loro difficile rapporto ( era prevista anche la scomunica..). Oggi dopo tanti documenti si parla di inconciliabilità ma non vi sono prese di posizione così rigide. L’essere massone comunque non è perfettamente in linea con l’idea del Dio fatto uomo che il Cristianesimo impone come Credo. Tutto ciò premesso non ho pregiudizi e se fossi massone avrei come prima regola il mantenimento del mio essere cristiano e fratello di tutti anche dei poco illuminati. La mia riflessione e’questa ed ha solo contenuto pragmatico se i massoni sono al potere in maniera sotterranea a messina, se sono ovunque vi sia un posto di comando….se vi è la famosa cappa massonica citata dall’attuale Vescovo ( rimasto poi silente dopo avere ricevuto polemiche dal Goi) …insomma se questa città e’ a tutti i livelli sotto la media se ne deduce che la massoneria se fosse al potere è al pari della politica un fallimento. La mia risposta e’ allora che uno può essere massone a messina ma come tutti deve fare ammenda perché tra i suoi affiliati vi saranno evidentemente degli incapaci.

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  4. Renzi porta sfiga !
    se io fossi Calabro’ lo terrei fuori dalla mischia. Mi sembra una nota stonata viste le sue posizioni alle ultime elezioni non in linea con UDC ( uscita con le ossa rotte dalle politiche nazionali e tonificata al livello locale dal neo ministro messinese) che c’azzecca Matteo Renzi con Messina?

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  5. Cara Cassandra per votare Accorinti NON TI DEVI TURARE SOLO IL NASO MA ANCHE IL…….!!!

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