Troppe le inefficienze degli enti locali. La Cisl di Messina “punta il dito” e chiede soluzioni

Troppe le inefficienze degli enti locali. La Cisl di Messina “punta il dito” e chiede soluzioni

Troppe le inefficienze degli enti locali. La Cisl di Messina “punta il dito” e chiede soluzioni

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sabato 03 Dicembre 2011 - 09:22

Questa l’analisi emersa nel corso della tavola rotonda organizzata all’Hotel Paradìs: presenti i segretari, regionali e nazionale, Bernava e Cerrito

Spostare l’asse delle rivendicazioni sul livello territoriale. Una necessità per garantire giustizia sociale. Ma il confronto deve essere allargato e occorre tagliare tutte le spese inutili e superflue. Un’azione non più rinviabile, soprattutto sul territorio messinese, alla luce anche delle riduzioni nei trasferimenti da Stato e Regione. E’ stato il risultato dell’analisi compiuta dalla Cisl di Messina nel corso della Tavola Rotonda dal titolo “concertazione territoriale come modello di sviluppo e integrazione sociale” che si è tenuta nel pomeriggio presso l’Hotel Paradis e alla quale hanno partecipato il segretario nazionale Pietro Cerrito, responsabile del Dipartimento Politiche Sociali, del segretario generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava e del segretario provinciale Tonino Genovese.
“Gran parte del benessere o malessere della comunità dei cittadini, dei lavoratori, dei pensionati, degli anziani e dei bambini passa attraverso la gestione degli enti locali, delle amministrazioni e dei soggetti che operano sul territorio – ha spiegato Tonino Genovese, che ha aperto i lavori con un’analisi delle spese inserite nei bilanci dei comuni – quindi è sempre più necessario un confronto. Vedersi, confrontarsi, contrattare, condividere come vengono utilizzare le sempre più scarse risorse pubbliche è diventato un momento fondamentale. Attraverso il buon utilizzo delle risorse passa il benessere dei cittadini. Purtroppo – ha sottolineato Genovese – non siamo molto soddisfatti dell’atteggiamento dei nostri enti locali. Comuni e Provincia offrono grande disponibilità e sono pronti sempre al colloquio ma non al confronto. Colloquiare è facile, confrontarsi ed entrare nel merito delle questioni è più complicato. Purtroppo, ancora, la maggior parte degli amministratori è convinta che questa materia sia di pertinenza esclusiva della politica e dell’amministrazione e non invece di confronto anche delle organizzazioni sindacali e sociali”.
“I fondi statali sono esauriti – ha avvertito il segretario nazionale Pietro Cerrito – gli unici spazi di manovra sono di Regioni e Comuni e quindi è giusto sviluppare questo filone di rivendicazione. Dobbiamo andare a stanare le aree di spreco e di spesa inutile che potrebbero essere destinati a chi ne ha bisogno sul territorio. A livello nazionale, dopo la legge di stabilità, vogliamo discutere i meccanismi con cui sono erogati i fondi, garantire una nuova equità alle persone perchè non tutti sono uguali di fronte ai bisogni che hanno. A livello locale occorre che, nei servizi in compartecipazione, la quota del soggetto privato venga graduata sulla base del reddito e del patrimonio”.
Una condizione di difficoltà nella programmazione della spesa sociale che investe tutta la Sicilia e il segretario regionale Maurizio Bernava ha ammonito: “Il modello di assistenza e solidarietà che abbiamo in Sicilia era già insufficiente, superato, vecchio e dispersivo. Adesso rischia di non essere sufficiente e adeguato. Con meno risorse dovremo calibrare i pochi fondi sui bisogni principali delle famiglie. La contrattazione territoriale, sia con la Regione che con i Comuni – ha detto Bernava – deve mirare affinché nei bilanci non vengano tolte ulteriori risorse a favore dell’assistenza alle persone, alle famiglie, ai poveri, agli anziani. Occorre, invece, cancellare sprechi e costi inutili tipici del consenso clientelare ed elettorale, concentrando le risorse, magari attraverso i consorzi tra comuni, sui bisogni principali come l’assistenza all’infanzia, alla maternità, gli asili nido, la non-autosufficienza e l’assistenza agli anziani che in periodi di crisi sono priorità assolute. A livello regionale – concluso Bernava – stiamo insistendo affinché si arrivi a una riorganizzazione delle politiche socio-sanitarie, con un fondo unico per le politiche sociali. Il sistema va ripensato e ricostruito e lo vogliamo fare attraverso un patto tra Regione, Amministrazioni locali e Sindacato”.

Un commento

  1. La bella addormentata nel bosco,la CISL di Messina, si è svegliata dopo un sonno decennale nelle stanze di palazzo Zanca.Durante questo letargo si sono scioti come al sole i dipartimenti che si occupano di territorio e tributi,dai quali sono arrivati briciole di euro.In cambio sono stati bravi a firmare contratti che elargiscono soldi senza che i dipendenti danno nulla in cambio.Il fallimento del Comune metterà le cose a posto,funzionerà da contratto di lavoro funzionale ai cittadini messinesi.

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