Cori dei tifosi contro il Catania, ennesima multa per il Messina

Cori dei tifosi contro il Catania, ennesima multa per il Messina

Simone Milioti

Cori dei tifosi contro il Catania, ennesima multa per il Messina

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martedì 09 Aprile 2024 - 20:30

Il giudice sportivo ha comminato una nuova sanzione alla società biancoscudata: la 15esima in 35 gare

MESSINA – Non c’è pace per il Messina che anche nella giornata della vittoria contro il Monterosi Tuscia ha ricevuto l’ennesima multa in stagione. A finire nel referto del giudice sportivo i tifosi posizionati nel settore Curva Sud si legge nel documento redatto, dove viene specificato che a fine partita, inebriati dalla vittoria e pregustando la prossima partita contro il Catania, i tifosi hanno “intonato un coro offensivo e insultante nei confronti di tifosi di altra squadra (rivolti ai rossoblu, ndr) ripetuto per cinque volte che, direttamente o indirettamente, ha comportato offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale”. Per questi cori ripetuti in diversi momenti dopo la partita l’ammenda è di 1500,00 euro. Multa numero 15 in 35 gare, toccata quota 21.500 euro.

Per quanto riguarda le ammonizioni ricevute in campo l’unica degna di nota è quella di Franco, che sale a quota 9 e si aggiunge ai diffidati per la partita contro il Catania insieme a Lia, Salvo, Pacciardi e Frisenna tutti a quota quattro. Ammonito anche mister Modica, la terza in stagione, Ermanno Fumagalli, l’ottavo giallo, e Marco Manetta, l’undicesima per lui ammonizione guida questa speciale classifica. Per quanto riguarda il campo oggi ripresa del lavoro con una seduta di scarico al San Filippo, si sono allenati tutti. Domani in programma la doppia seduta del mercoledì.

2 commenti

  1. Al di là di quello che può sembrare ed essere un accanimento della Lega verso la società rimane il fatto che il non invidiabile record è la vera immagine di coloro che hanno il coraggio di definirsi tifosi.

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  2. Ormai gli stadi sono lo sfogatoio delle tifoserie. Se da altre parti è più difficile manifestare la rabbia e riempire di insulti l’avversario allo stadio lo puoi fare, ma poi ci rimette la Società. Questi comportamenti meschini e miserabili non hanno nulla a che vedere con il calcio giocato. Diciamo che la gente quando è in gruppo esprime il peggio di se stessa in qualsiasi parte d’Italia e dl mondo. La tifoseria del Catania è stata artefice di atti ignobili come la morte del giovanissimo Currò e dell’agente Raciti. Atti di teppismo gravissimi che hanno tolto la vita a due persone che non c’entravano nulla. Atti infami che non abbiamo certo dimenticato. Ma riattizzafre il fuoco non porta bene a nessuno. Chi ha commesso quelle infamità si qualifica da solo. Non penso che i veri Catanesi abbiano gioito per quelle morti! Penso che i veri catanesi siano stati colpiti e stravolti da quella inaudita violenza. Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Sarebbe assurdo. Una partita resta sempre una partita. Finita la quale o si perde o si vince nella gioia o nello sconforto ognuno poi ritorna alla sua vita di tutti i giorni e la partita resta solo un ricordo e nulla più. Noi siamo siciliani veri che amano la propria terra. Un vero siciliano non offende suo fratello, non si comporta come una bestia, ma al contrario ne condivide le difficoltà. Sia messo dunque al bando l’odio da qualunque parte esso provenga e si guardino queste partite con spirito diverso, con la gioa della vera competizione, senza astio e senza livore. Ce lo chiede nostra madre. Quella Sicilia che ci ha generato. La nostra grande madre Sicilia che non potrà volere il male dei suoi figli.

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