Aspettando il Commissario, e se fosse l'ex procuratore Luigi Croce?

Aspettando il Commissario, e se fosse l’ex procuratore Luigi Croce?

Rosaria Brancato

Aspettando il Commissario, e se fosse l’ex procuratore Luigi Croce?

martedì 11 Settembre 2012 - 15:08

Aria di trasloco a Palazzo Zanca in attesa dell'arrivo del Commissario. Tra i nomi papabili spunta quello dell'ex procuratore capo Luigi Croce, rimasto a Messina per 10 anni, fino al 2008.

Pian piano stanno liberando tutti gli uffici. E’ tempo di bilanci per gli ormai quasi-ex assessori di quel che resta della giunta Buzzanca. Il commissario è atteso da un momento all’altro. Oggi l’assessore Isgrò ha stilato un bilancio dei lavori dati in appalto per la manutenzione degli uffici giudiziari, impianti sportivi e mercati, domani conferenza stampa per l’assessore Scoglio, nel frattempo il passaparola tra i dipendenti degli assessorati è quello di riporre tutto nei cassetti.

E mentre fioccano i bilanci sul già fatto e sul da fare (anzi da completare….) impazza il toto-commissario. L’assessore regionale agli enti locali scioglierà il nodo nelle prossime ore, ma è chiaro che dietro le quinte Lombardo sta ascoltando anche i suoi, soprattutto i messinesi, perché chi verrà a sedersi nella stanza che è stata di Buzzanca dovrà traghettare il Comune fino alle prossime amministrative. La scelta del nome è cruciale e l’obiettivo è scegliere comunque un nome di alto profilo che dia garanzia di serenità ed efficienza, che possa dedicarsi quotidianamente e per tutti i mesi restanti alla città.

Nell’ambiente dei messinesi più vicini al presidente Lombardo si sta pensando all’ipotesi dell’ex procuratore capo Luigi Croce, che la città dello Stretto la conosce bene sia per motivi familiari che per aver guidato la procura per 10 anni, anni difficilissimi, dal 1998 al 2008. Quando andò via, per andare a guidare la Procura generale di Palermo, durante la cerimonia di commiato a Palazzo Piacentini non nascose la commozione: “Lascio Messina convinto di aver raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato all'inizio. Questa città non è più quella che era stata descritta dieci anni fa. Volevo sfatare il mito su questa città che era privo di fondamento”. I suoi sono stati gli anni in cui Messina era chiamata la città del verminaio, finita nel ciclone d’inchieste che non hanno risparmiato nessun ufficio, nessun palazzo. Quando gli fu chiesto cosa avrebbe portato con sé nel cuore dopo dieci anni disse: “Porterò la straordinaria esperienza che ho maturato nella mia città e lo spirito che ha caratterizzato la mia carriera: lottare e lavorare per raggiungere risultati sempre più significativi”.

Tornare da commissario potrebbe essere la naturale prosecuzione di questo lavoro, ma ci sono ancora aspetti legati alla burocrazia da superare. Oltre al nome del procuratore capo, oggi in pensione, ne figurano altri, ma il nodo sarà sciolto nelle prossime ore.

Intanto a sollecitare la Regione nell’invio del Commissario è il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli che in una nota ricorda. “Siamo in emergenza e non possiamo più aspettare ritardi sulla nomina. L’amministrazione Buzzanca è un capitolo chiuso nel peggiore dei modi. Di fronte all’ emergenze c’è bisogno di una figura istituzionale autorevole a Palazzo Zanca che sia in grado di fronteggiare i gravi problemi che abbiamo dinnanzi”.

Nel ricordare le emergenze più recenti, dai rifiuti all’Atm passando per i conti in rosso di Palazzo Zanca il Pd si dice pronto alla massima collaborazione nel pieno rispetto dell’autonomia del Commissario.

A margine continuano le scosse di assestamento pre-elettorale nei partiti. Nel gruppo Beninati transitato dal Pdl all’Udc ancora non si è sciolto il nodo sul nome del candidato da inserire nella lista tra l’ex assessore Corvaja ed il vicepresidente del consiglio provinciale Bivona. Tra i fedelissimi del gruppo dopo il no di Capurro al passaggio nel partito guidato da D’Alia in Sicilia, dovrebbero aggiungersi Nicolosi (consigliere comunale) e Passaniti (consigliere provinciale).

Rosaria Brancato

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