"Assegno di inclusione e contributo per l’affitto: quei numeri che ancora mancano"

“Assegno di inclusione e contributo per l’affitto: quei numeri che ancora mancano”

Autore Esterno

“Assegno di inclusione e contributo per l’affitto: quei numeri che ancora mancano”

domenica 15 Giugno 2025 - 14:38

Le osservazioni di Confedilizia. Case, immobili e condominio in pillole

La rubrica a cura di Confedilizia Messina

C’è un punto opaco, e non secondario, nel sistema dell’assegno di inclusione (Adi), la misura che ha preso il posto del reddito di cittadinanza. A segnalarlo, in un’interrogazione parlamentare, sono stati i deputati del Movimento 5 Stelle Gennaro Santillo, Andrea Fede e Michele Carotenuto: l’assenza di dati precisi sul contributo aggiuntivo per l’affitto previsto per i nuclei familiari in locazione. Un dettaglio? Non proprio, se si considera che l’Adi rappresenta oggi il principale strumento di sostegno al reddito per centinaia di migliaia di famiglie in difficoltà economica. A fornire qualche numero è stato lo stesso Inps: a marzo, i nuclei beneficiari dell’assegno erano oltre 760 mila, per un importo medio mensile di circa 620 euro. Una misura che si concentra soprattutto nel Mezzogiorno – dove il disagio economico e abitativo si somma spesso a fragilità strutturali – e che include, almeno sulla carta, una maggiorazione per chi vive in affitto. Ma proprio su quest’ultimo punto, i dati restano sfuggenti. Quanti di quei nuclei ricevono anche il contributo per l’affitto? Qual è l’importo medio di quella quota aggiuntiva? E, soprattutto, in che tipo di abitazione vivono: alloggi del libero mercato o edilizia residenziale pubblica? Il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, ha risposto assicurando che l’Inps dispone di dati disaggregati su base regionale e ha promesso la trasmissione di un rapporto dettagliato. Tuttavia, ha dovuto ammettere che una distinzione tra locazioni private e case popolari non è al momento disponibile. Un’assenza non di poco conto, che rende difficile valutare l’effettiva portata del sostegno sul piano abitativo. Per il Movimento 5 Stelle si tratta di una risposta “parziale” e torna a chiedere trasparenza e completezza: perché senza numeri certi – è il ragionamento – anche le migliori intenzioni politiche rischiano di tradursi in interventi monchi, poco mirati, e in ultima analisi inefficaci. In tempi in cui la questione abitativa è tornata al centro del dibattito pubblico, sapere dove finiscono i soldi pubblici destinati all’inclusione non è un tecnicismo da addetti ai lavori. È un nodo politico, e culturale, che riguarda il rapporto tra Stato e cittadino. E che, forse, meriterebbe una risposta più netta.

Sfratto per morosità: chi deve provare l’adempimento al contratto?

Nello sfratto per morosità (che comporta la risoluzione del vincolo negoziale per inadempimento del conduttore) il locatore-attore deve provare solo la sussistenza di un legittimo titolo (ossia il contratto di locazione stipulato e registrato), adducendo l’inadempimento grave del conduttore; incombe invece sull’inquilino la prova di fatti modificativi/estintivi dell’altrui avversa pretesa, cioè la dimostrazione del pagamento. Al termine del contratto, se manca la descrizione dell’immobile, come si provano le condizioni iniziali? Il conduttore, al termine della locazione, è tenuto a restituire l’immobile nel medesimo stato in cui l’ha ricevuto, sicché – secondo la giurisprudenza – in assenza di una descrizione dello stato del bene al momento della stipula del contratto, si presume che lo abbia ricevuto in buono stato e nelle medesime condizioni deve restituirlo, salvo il deterioramento o il consumo risultante dall’uso della cosa in conformità del contratto, dovendo rispondere di ogni danno ulteriore che la cosa presenti all’atto della riconsegna.

Il sottoscala è bene condominiale?

Anche se il sottoscala non è espressamente menzionato come parte comune nell’elencazione di cui all’art. 1117 c.c., è pacifico che tale bene rientri tra le parti comuni dell’edificio condominiale non solo per la natura intrinseca – in quanto trattasi di proiezione delle scale – ma anche per la sua collocazione all’interno dell’immobile (cfr. in punto anche Corte Appello Messina, sez. II, 31/08/2023, n. 718).(da Confedilizia Notizie)

Numero Verde 800.400.762 (dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED