Liquidatori atm, contro Sciacca per il parere dell'Avvocatura di Stato

Atm, i liquidatori contro Sciacca: “Dà suggerimenti senza logica motivazione”

Francesca Stornante

Atm, i liquidatori contro Sciacca: “Dà suggerimenti senza logica motivazione”

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sabato 07 Marzo 2020 - 18:06

La liquidazione Atm continua ad alimentare scontri e polemiche. Il parere dell'Avvocatura di Stato scatena i liquidatori contro il Centro per l'Impiego

Lo scontro continua. La liquidazione dell’Atm resta terreno di battaglia. Ancora una volta sono i liquidatori dell’azienda trasporti di Messina a controbattere al dirigente del Centro per l’Impiego Gaetano Sciacca. Il primo round si era consumato pochi giorni fa, quando Sciacca aveva chiesto un parere all’Avvocatura di Stato per dipanare alcuni dubbi espressi dai sindacati. Adesso che il parere è stato prodotto è la risposta ad animare il dibattito.

Il sindaco Cateno De Luca si è scagliato contro Sciacca con uno dei suoi post Fb. I liquidatori invece hanno messo nero su bianco una nota indirizzata al dirigente del Centro per l’Impiego.

Liquidatori contro Centro per l’impiego

«Appare non condivisibile l’apodittico “suggerimento” del Dirigente del Centro per l’impiego, non supportato da alcuna legittima e/o logico-giuridica motivazione idonea a confutare la già più volte dichiarata legittimazione dei Liquidatori. Questo anche alla luce della obbligatorietà della iniziativa, intrapresa a causa della imminente cessazione dell’esercizio del servizio di Trasporto pubblico locale e servizi connessi e l’affidamento alla ATM s.p.a., la quale dovrà avviare il servizio entro il prossimo 1 aprile 2020 ed ha già dichiarato il proprio impegno ad assorbire tutti i dipendenti di questa Azienda».

A scriverlo in una nota al sindaco di Messina, al Vicesindaco di Messina, al dirigente del Centro per l’impiego, ad Atm spa, ai sindacati e ad Asstra sono i commissari liquidatori di Atm in liquidazione Piero Picciolo, Roberto Aquila e Fabrizio Gemelli. I liquidatori prendono atto che il Dirigente del Centro per l’impiego manifesta la propria disponibilità “a riprendere le procedure che erano state sospese …”, omettendo di fissare una data e di revocare espressamente la, sia pur illegittima, sospensione arbitrariamente disposta.

«Inoltre, il Dirigente Centro per l’impiego non ha ritenuto di fornire copia “dell’ampio e circostanziato parere” reso dall’Avvocatura dello Stato, al fine di consentirci di valutare gli esiti e la fondatezza della eventuale confutazione in ordine alla legittimazione dei Liquidatori ed alla legittimità della procedura (si potrebbe ipotizzare che, se tale fosse stato l’esito del parere, il Dirigente del CPI non avrebbe potuto “riprendere le procedure”). “E’ evidente il rischio – concludono i liquidatori” – che, qualora tale assorbimento non fosse consentito per le incomprensibili lungaggini burocratiche in essere, la nuova società dovrà comunque espletare il servizio pubblico essenziale di Trasporto pubblico locale, approvvigionandosi del personale idoneo».

I liquidatori invitano dunque il Dirigente del Centro per l’impiego a procedere alla immediata convocazione di tutte le parti interessate, al fine di definire la procedura in atto nei tempi più celeri. Chiedono la convocazione del tavolo per il giorno 10 marzo 2020 alle 9,30. E chiedono al dirigente Sciacca di inviare a mezzo pec copia del parere reso dall’Avvocatura dello Stato, al fine di consentirne l’adeguata valutazione da parte di codesta Azienda.

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