Atm, i sindacati: "Il trasferimento dei lavoratori al Centro per l'Impiego"

Atm, i sindacati: “Il trasferimento dei lavoratori al Centro per l’Impiego”

Redazione

Atm, i sindacati: “Il trasferimento dei lavoratori al Centro per l’Impiego”

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sabato 25 Gennaio 2020 - 18:19

Oggi primo incontro tra i liquidatori e i sindacati che, seppur in tavoli separati, hanno espresso la stessa richiesta rispetto alle procedure che riguardano il futuro dei dipendenti

Per i lavoratori Atm inizia un periodo di grande concitazione. La liquidazione dell’azienda speciale e il passaggio alla nuova Atm spa riguarda non solo il futuro del trasporto pubblico in città, ma anche quello di quasi 500 lavoratori.

Pochi giorni fa i liquidatori hanno avviato la procedura di trasferimento dei lavoratori secondo la legge 223 del 1991, adesso iniziano una serie di passaggi che dovranno portare all’avvio della nuova Atm dal 1 aprile 2020.

Oggi primo incontro con le organizzazioni sindacali per mettere sul tavolo la procedura e iniziare a discutere di quelle che saranno le tappe da percorrere. Anche in questo caso però le organizzazioni sono rimaste divise perché il fronte composto da di Fit Cisl, Orsa, Faisa e Ugl ha chiesto tavoli separati rispetto alla discussione con Filt Cgil, Uiltrasporti e Cub. Nonostante questo, però, ciò che è emerso alla fine delle riunioni è una richiesta unanime da parte dei sindacati: spostare tutte le procedure di trasferimento dei dipendenti Atm al Centro per l’impiego.

Per Filt Cgil, Uiltrasporti e Cub solo al Centro dell’impiego ed in sede protetta possono essere formalizzate garanzie certe con cui tutelare concretamente i lavoratori. «Abbiamo innanzitutto chiesto se sia legittimo procedere nel trasferimento con un piano di liquidazione bocciato e una richiesta di liquidazione coatta in corso. I liquidatori hanno confermato la legittimità della procedura». Dunque i tre sindacati hanno voluto formale garanzia che il trasferimento dei dipendenti rientri nelle prerogative attuali del collegio dei liquidatori e se il licenziamento ed il transito dei dipendenti può espletarsi in mancanza di un piano liquidazione dell’azienda in liquidazione. Il collegio dei liquidatori ha confermato la volontà di proseguire nella cessazione del servizio e il transito dei dipendenti e pertanto Filt Cgil, UIltrasporti e Cub hanno reputato che in questa fase in assenza di Atm Spa sia necessario che il percorso avvenga presso il Centro dell’impiego di Messina.

«In questo momento  – dichiarano i sindacati  – l’unica certezza è che siamo in presenza di 461 lavoratori con cessazione di contratto al 30 marzo 2020 e non bastano le garanzie del sindaco o accordi con Atm Spa non ancora ufficialmente subentrata nel servizio a dare le necessarie garanzie occupazionali e economiche.

Particolare attenzione dovrà essere riservata al saldo delle competenze di fine rapporto ai lavoratori, quindi il Tfr, le ferie e i contenziosi in essere. Nel piano di liquidazione il Tfr è stato quantificato in 5 milioni di euro, le ferie non godute che devono essere saldate ai lavoratori ammontano a 1 milione di euro e almeno 3 milioni per le cause in giudizio che vengono riconosciute come fondate. Questi sono nodi cruciali su cui il sindacato non potrà fare sconti.

Abbiamo ritenuto – concludono i sindacati- che tutto quanto necessario,  già previsto normativamente nel contratto di categoria,  a tutela dell’occupazione e dei diritti acquisiti debba essere trattato presso il Centro dell’impiego con tutti gli attori presenti per evitare di porre a rischio i legittimi diritti dei lavoratori».

Anche l’altro fronte, composto da Fit Cisl, Orsa, Faisa e Ugl, ha dichiarato che la presenza dei soli commissari liquidatori al tavolo non garantisce la completezza della trattativa ed hanno chiesto la presenza dell’azienda subentrante ATM SpA, già titolare di contratto di servizio, e del Comune di Messina quale proprietario dell’azienda in liquidazione e garante dei lavoratori. I Rappresentanti sindacali hanno inoltre manifestato diniego verso la procedura di trasferimento dei lavoratori esposta dai liquidatori, trattandosi di trasferimento dei dipendenti con passaggio diretto, e hanno chiesto il rispetto dell’articolo 36 del Regio Decreto 148/31 e dell’articolo 16 del Ccnl degli Autoferrotranvieri.

In questo caso però la commissione dei liquidatori ha dichiarato di non essere nelle condizioni di esaudire le richieste e dunque Cisl, Orsa, Faisa e Ugl hanno deciso di chiudere negativamente le procedure per spostare la trattativa presso il Centro per l’Impiego. I sindacati spiegano che continueranno a rivendicare gli accordi sottoscritti nello scorso mese di dicembre e lasciano attive le procedure di raffreddamento che non escluderanno lo sciopero in caso di disaccordo.

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