Decentramento amministrativo: circoscrizione a confronto con il governatore Lombardo

Decentramento amministrativo: circoscrizione a confronto con il governatore Lombardo

Decentramento amministrativo: circoscrizione a confronto con il governatore Lombardo

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lunedì 05 Dicembre 2011 - 15:21

Nel corso del convegno “DecentriAMO” il presidente della Regione ha assunto impegni concreti affinchè la legge 22/2008 che affida risorse e competenze ai quartieri diventi realtà: per i Comuni inadempienti commissari ad acta. Quero: «Le circoscrizioni sono una risorsa e non un peso»

L’attuazione del decentramento amministrativo potrebbe non essere un’illusione. Se ne è discusso nel corso del convegno “DecentriAMO”, organizzato dal presidente della Regione Lombardo, con la partecipazione della Dott.ssa Giammanco Dirigente del Dipartimento Reg. Autonomie Locali e dei Consiglieri Circoscrizionali di Catania, Messina e Palermo. Presenti per Messina il presidente del IV quartiere Francesco Quero, nonché coordinatore del Comitato dei consiglieri di circoscrizione per la città dello Stretto, accompagnato dal presidente della II circ. Di Blasi, della V Russo e dai vicepresidenti del primo, del secondo e del quarto quartiere Alfredo Manganaro, Orazio Gemelli e Piero Caliri. A seguito degli interventi dei rappresentanti di Messina, Catania e Palermo, Lombardo cos’ come annunciato in una precedente occasione, ha posto la necessità di dare pian attuazione alla legge regionale 22 del 2008 per concretizzare la politica di decentramento. In caso contrario si procederà all’invio di commissari ad acta per spingere i Comuni a trasferire le competenze alle circoscrizioni.

Una richiesta invocata a più riprese anche nel capoluogo peloritano, ma finora rimasta inascoltata. Lo ha ben sottolineato nel suo intervento il presidente Quero: «Le circoscrizioni rappresentano un importante strumento di collegamento tra i Cittadini e l’Amministrazione, non solo in quanto sede di erogazione di importanti servizi, ma anche come luogo di partecipazione alla vita democratica. Imputare a questi organismi l’eccesso dei costi della politica e proporne l’abolizione come mezzo virtuoso di contenimento delle spese è un modo inefficace e demagogico di affrontare il problema del Bilancio dello Stato e della Regione. La verità vera è che le circoscrizioni, laddove funzionanti e giustamente regolate, rappresentano una risorsa democratica e un luogo di partecipazione insostituibile, e quindi non un “costo della politica”, bensì una “risorsa della politica”».

Quero si è dunque rivolto a Lombardo e a tutti i parlamentari regionali, chiedendo «un impegno serio per un’azione di riforma legislativa organica degli Enti Locali che imponga alle grandi città siciliane, pena un sistema di sanzioni, di mettere le municipalità in condizione di funzionare analogamente in tutta la Sicilia e al meglio a fronte della complessità sociale, dando loro strumenti tecnici ed economici adeguati in termini di capacità decisionale e non solo consultiva, capacità propositiva e non solo di ratifica, di intervento e non solo di segnalazione, per dare esecutività agli atti deliberati, rilanciando e prevedendo tra le altre competenze Sicurezza e Vigilanza del territorio, la famosa polizia di quartiere, e pareri vincolanti su determinate materie, pareri da cui i Consigli Comunali si possono discostare con un voto a maggioranza qualificata».

Un commento

  1. a messina sn solo un peso e nn servono a niente e meglio abbolire circoscrizioni e provincia iniziamo da qua.

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