Autismo, il Policlinico rinnova la convenzione per diagnosi e trattamento precoce

Autismo, il Policlinico rinnova la convenzione per diagnosi e trattamento precoce

Autismo, il Policlinico rinnova la convenzione per diagnosi e trattamento precoce

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venerdì 14 Giugno 2013 - 16:07

Continua il progetto "Prima Pietra". I bambini trattati hanno mostrato rilevanti progressi in termini di sviluppo cognitivo, comunicativo e sociale, come anche del linguaggio e del comportamento adattativo e sociale. Altre patologie in aumento riguardano le malattie infiammatorie croniche dell’intestino nei bambini. Si è aperto al Royal il convegno internazionale

C’è una nuova convenzione a segnare la continuità del progetto “Prima Pietra” all’Interno del Policlinico. È stato infatti rinnovato, per il triennio 2013-2016, l’accordo che vede insieme l’Azienda Ospedaliera Universitaria, l’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr (IFC-CNR) e l’IRCCS fondazione Stella Maris.

Un progetto condiviso, la cui “prima pietra” è stata posta già nel 2011 e che nel tempo ha permesso di sviluppare sempre più quello che è oggi diventato il Pervasive Healthcare Center (PHC), centro di Ricerca Clinica specializzato per l’Autismo e i Disturbi del Neurosviluppo. Alla luce del rinnovato accordo il progetto è finanziato dal Policlinico, con un contributo vincolato dell’Assessorato Regionale alla Salute, e cofinanziato dall’IFC-CNR.

Le attività realizzate nel corso di questi anni hanno permesso di disegnare anche una prima mappa dei casi che presentano questa patologia in provincia di Messina, con uno screening attraverso una nuova piattaforma tecnologica su internet che ha coinvolto 530 bambini dai 18 ai 36 mesi. Sono 52 i bambini risultati a rischio e 24 quelli a cui è stata già diagnosticata la sindrome dello spettro autistico. I bambini sono stati inseriti in un nuovo programma riabilitativo precoce che si chiama “Early Start Denver Model”, sperimentato dalla prof.ssa Sally Rogers del Mind Istitute di Sacramento; un trattamento che prevede una tipologia di intervento in cui la spontaneità e il gioco, elementi essenziali del processo, sono una cornice all’interno della quale applicare poi protocolli di analisi e di intervento rigorosi.

A lavorare insieme, sono per la parte clinica l’Unità di neuropsichiatria infantile, diretta dal prof. Gaetano Tortorella, l’IFC CNR di Pisa – con il gruppo di bioingegeneria diretto dall’ing. Giovanni Pioggia – e l’IRCCS Fondazione Stella Maris del prof. Filippo Muratori.

In letteratura i risultati del metodo – improntato su terapie “cucite” ad personam – si misurano in termini di progressi in ambito cognitivo, adattivo, comunicativo e sociale, con miglioramenti soprattutto nel quoziente di sviluppo, nel linguaggio, nel comportamento adattativo e sociale. I bambini trattati all’interno di Prima Pietra hanno mostrato rilevanti progressi in termini di sviluppo cognitivo, comunicativo e sociale, come anche del linguaggio e del comportamento adattativo e sociale.

Clinica, ricerca, tecnologia: sono gli aspetti più significativi che contraddistinguono le attività portate avanti all’interno della struttura attiva al padiglione NI. Dopo la “prima pietra” il centro si è sempre più articolato, sviluppando ulteriormente gli aspetti legati alla tecnologia per la personalizzazione del trattamento e la teleriabilitazione. Tra gli ultimi accorgimenti anche l’allestimento di un laboratorio di neuroingegeneria dotato di strumentazioni di ultima generazione.

Altre patologie in aumento riguardano le malattie infiammatorie croniche dell’intestino nei bambini. Bimbi che diventano adulti trascinandosi dietro i disagi di patologie spesso invalidanti. È con il proposito di migliorare la conoscenza e l’informazione in questo campo che si è aperto oggi al NH “Royal Palace Hotel” di Messina il II workshop internazionale PEDI-IBD, organizzato dal prof. Claudio Romano del Dipartimento di Pediatria del Policlinico.

PEDI-IBD è un acronimo che sintetizza un appuntamento con la scienza e la ricerca ormai diventato ricorrente. Il congresso è articolato in due giornate, 14 e 15 giugno; l’obiettivo è quello di tracciare un quadro sullo stato e la portata di questo tipo di patologie, definendo più da vicino le strategie terapeutiche da poter adottare. I dati e le ultime ricerche, anche a livello europeo, parlano chiaro: malattie, tra cui vi è ad esempio la malattia di Crohn, sono sempre più frequenti e spesso la diagnosi avviene già sotto i 5 anni di età.

L’intento, dunque, è quello di analizzare i punti di vista di più professionisti, gastroenterologi pediatri e dell’adulto, per alimentare e favorire anche sul territorio una cultura orientata verso percorsi assistenziali incentrati sempre più sulla continuità e l’appropriatezza delle cure, secondo trattamenti omogenei e condivisi. Tra gli esperti che partecipano vi sono delegati di alcuni dei centri pediatrici più accreditati al mondo, come il Necker di Parigi e le università di Gerusalemme e Tel Aviv in Israele. Molti i casi clinici significativi discussi, illustrati da giovani professionisti provenienti dalle maggiori realtà universitarie italiane. Al convegno aderiscono gastroenterologi, pediatri e non, infermieri, chirurghi, ricercatori clinici e altri operatori sanitari.

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