XX Giornata Mondiale del Malato, La Piana celebra Messa per i degenti del Papardo

XX Giornata Mondiale del Malato, La Piana celebra Messa per i degenti del Papardo

XX Giornata Mondiale del Malato, La Piana celebra Messa per i degenti del Papardo

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venerdì 10 Febbraio 2012 - 13:32

Prima della cerimonia eucaristica, l’arcivescovo ha fatto un giro nel reparto di psichiatria per osservare i lavori artigianali realizzati dai paziente con i volontari dell’Avulss

Si celebra domani in tutta Italia la “XX Giornata Mondiale del Malato”, istituita nel 1992 per non dimenticare mai le sofferenze di quanti, in modo più o meno grave, sono costretti a letto. Questa mattina Mons. Calogero La Piana ha fatto visita ai tanti pazienti ricoverati nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale Papardo, dove i degenti, con la collaborazione dei volontari dell’Avulss, Associazione per l volontariato nelle unità locali dei servizi Socio-Sanitari, hanno realizzato dei lavori di artigianato che verranno messi in vendita per destinarne il ricavato agli alluvionati di Saponara.

Un momento di sorriso per quanti non possono lasciare le strutture ospedaliere. E’ per loro che l’Arcivescovo ha celebrato la messa, nella Cappella dell’Ospedale, ricordando alcuni passaggi del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI: “1. In quest’anno, che costituisce la preparazione più prossima alla Solenne Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà in Germania l’11 febbraio 2013 e che si soffermerà sull’emblematica figura evangelica del samaritano (cfr Lc 10,29-37), vorrei porre l’accento sui «Sacramenti di guarigione», cioè sul Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, e su quello dell’Unzione degli Infermi, che hanno il loro naturale compimento nella Comunione Eucaristica. L’incontro di Gesù con i dieci lebbrosi, narrato nel Vangelo di san Luca (cfr Lc 17,11-19), in particolare le parole che il Signore rivolge ad uno di questi: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!» (v. 19), aiutano a prendere coscienza dell’importanza della fede per coloro che, gravati dalla sofferenza e dalla malattia, si avvicinano al Signore. Nell’incontro con Lui possono sperimentare realmente che chi crede non è mai solo! Dio, infatti, nel suo Figlio, non ci abbandona alle nostre angosce e sofferenze, ma ci è vicino, ci aiuta a portarle e desidera guarire nel profondo il nostro cuore (cfr Mc 2 ,1-12).”

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