Bando autisti Atm. Sindacati: "Campagna ambiguo, messinesi non tutelati"

Bando autisti Atm. Sindacati: “Campagna ambiguo, messinesi non tutelati”

Redazione

Bando autisti Atm. Sindacati: “Campagna ambiguo, messinesi non tutelati”

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lunedì 16 Novembre 2020 - 12:16

Nel bando non c'è alcun requisito di preferenza né per i messinesi residenti né per quelli d'origine

“Non si inaugura con i migliori auspici la selezione di 60 autisti over 30 da assumere in Atm, l’organizzazione non corrisponde alla macchina perfetta descritta dal presidente Campagna”.

Così la controreplica dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl e Orsa, in forma unitaria, che già avevano espresso le loro critiche.

“Già nella fase preliminare – ricordano – sono stati commessi errori grossolani che hanno costretto l’Azienda a ritirare una prima graduatoria errata, frettolosamente pubblicata nel sito di Atm e poi sostituita con una seconda graduatoria che, si spera, risponda ai canoni di trasparenza e legalità propagandati da Campagna”.

Nelle parole del presidente di Atm, i sindacati vedono ambiguità. Quando Campagna parla di “60 operatori di esercizio da inserire in una graduatoria da cui attingere per eventuali future assunzioni a tempo indeterminato”, “inserisce artatamente l’elemento dell’eventualità che non corrisponde agli accordi con i sindacati, alle previsioni del Piano Industriale e alle esigenze di organico dell’azienda. Ci auguriamo si tratti solo di un errore del presidente dettato dalla frenesia di replicare ai sindacati perché i 60 autisti che saranno selezionati sono da assumere immediatamente non eventualmente. Il resto dei candidati, questi sì, resteranno in graduatoria da cui attingere per eventuali future assunzioni. E’ questo l’accordo preliminare e non permetteremo che l’azienda cambi le carte in tavola per l’ennesima volta. Gli eccessivi turni di straordinario attribuiti costantemente anche agli autisti in fase di formazione triennale dimostrano che Atm ha bisogno immediato di nuovi autisti formati da immettere in pronto impiego il prima possibile”.

Campagna aveva detto che “ci sono tanti messinesi in giro per l’Italia che magari non hanno più la residenza a Messina ma che hanno tutto il diritto di tornarci se la loro terra d’origine offre loro un’opportunità di lavoro”.

Una pezza peggiore del buco – secondo i sindacati – perché nel bando non si legge alcuna forma di preferenza per i messinesi d’origine, residenti o non residenti, tutt’altro. Come già ampiamente denunciato, il requisito del domicilio d’occasione che chiunque ha potuto ottenere con una semplice autocertificazione, un attimo prima di presentare la candidatura, di fatto azzera ogni forma di preferenza per i messinesi residenti ma anche per quelli in giro per l’Italia, citati dal presidente, che il bando non tutela e allinea ai candidati di qualsivoglia origine e provenienza. Se Campagna avesse dato un’occhiata preliminare ai sistemi di selezione che si adottano in altre città per dare un legittimo vantaggio alle candidature provenienti dal territorio, avrebbe evinto che in quelle occasioni i candidati messinesi partono con un programmato handicap perché non sono residenti in quel territorio, mentre, quando per una volta l’opportunità di lavoro si presenta a Messina, si parte tutti dallo stesso traguardo. Uno slancio di esterofilia che la città di Messina, massacrata dalla disoccupazione, faticherà a dimenticare – concludono i sindacati -, errori che potevano essere facilmente evitati confrontandosi preventivamente con le parti sociali, come avviene in tutte le aziende di tpl”.

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