Bando per il Lido comunale, Minicuci: ritardi biblici

Bando per il Lido comunale, Minicuci: ritardi biblici

mario meliado

Bando per il Lido comunale, Minicuci: ritardi biblici

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lunedì 21 Giugno 2021 - 11:55

L'ex candidato sindaco di Reggio: perché chiedere le manifestazioni d'interesse a stagione iniziata? Oltre alle brutture, resta il grave rischio-sicurezza

Dopo mille parole sulla necessità di destagionalizzare il turismo a Reggio Calabria, com’è possibile che il bando per la concessione del Lido comunale sia stato pubblicato solo il 17 giugno? Le venture manifestazioni d’interesse «per la stagione balneare 2021» riguarderanno l’affidamento d’area demaniale e servizi di gestione del Lido “Genoese Zerbi” fino a fine settembre. E il quesito – nella sostanza – lo pone l’ex candidato sindaco reggino Nino Minicuci, pronto a rilevare come il bando, di fatto, incarni «gravi ritardi». Fermo restando che l’intera area versa «da anni in condizioni di degrado e abbandono».

«Ritardi biblici»

Il consigliere comunale leghista Nino Minicuci

Un paradosso, secondo Minicuci, che ancòra si sia appena alla pubblicazione del bando per il Lido «a stagione estiva oramai iniziata». Questi «ritardi biblici» graverebbero peraltro anche sulle società interessate al bando. E implicherebbero, fra le altre cose, l’esibire «agli occhi di tutti i reggini e dei turisti un Lido Comunale in condizioni imbarazzanti» in piena estate. La cosa da sovvertire sùbito, evidenzia il consigliere comunale leghista, è la «struttura fatiscente che va immediatamente messa in sicurezza». E lo stesso dovrebbe valere per la struttura («pericolante») che a tutt’oggi ospita i giovani atleti del circolo Windsurf dello Stretto.

Gravissimi rischi

Per tacere dei gravissimi rischi cui, quest’estate, andranno incontro artisti e spettatori delle consuete «attività danzanti e di pubblico spettacolo». Peraltro, evidenzia Nino Minicuci, a fronte di una concessione «che non permetterebbe quel tipo di attività». Dettaglio, a suo avviso, da non sottovalutare.

Meta turistica o banlieu?

Se politicamente l’esponente del Carroccio si scaglia contro quelli che definisce «sei anni di un primo tempo da encefalogramma piatto e una rielezione avvenuta anche con i voti di cittadini deceduti», per Reggio saremmo adesso di fronte a un «suicidio assistito».
E la struttura balneare che dovrebbe essere per i visitatori «la cartolina di benvenuto» si palesa, al contrario, come «luogo che assomiglia tremendamente alle periferie sottosviluppate dei Paesi più arretrati».

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